Politica
Nichi Vendola si dimette da deputato
«Contro di me, menzogne e meschinità». L'annuncio è arrivato dopo una riunione con Bersani
Puglia - giovedì 11 aprile 2013
0.47
«Ho presentato a Montecitorio le mie dimissioni da parlamentare - così ieri, sulla sua pagina Facebook, il governatore della Puglia, Nichi Vendola, ha comunicato la decisione che già si attendeva da alcuni giorni - C'è stata contro di me una strumentale e infondata campagna di stampa, con menzogne e meschinità sul fatto che avrei potuto sommare emolumenti differenti - e ha aggiunto - Io non ho mai avuto nessuna intenzione di restare deputato. Ho detto che voglio restare presidente della Regione Puglia, e lo farò».
«Quindi mi sto recando (ieri dopo le 14 ndr) a Montecitorio - ha concluso Vendola - per formalizzare le mie dimissioni da deputato». Le dichiarazioni sono giunte al termine dell'incontro con il segretario PD, Pier Luigi Bersani, che si e' tenuto nella sede del PD.
Subentrerà a Vendola, il primo dei non eletti pugliesi di SEL alla Camera, cioè l'attuale consigliere regionale di Trinitapoli, Arcangelo Sannicandro. Sono ancora dieci i consiglieri regionali, neo-parlamentari, che non hanno ancora optato tra le due cariche. Si tratta di Antonio Decaro e Michele Pelillo del PD; Massimo Cassano, Gianfranco Chiarelli, Pietro Iurlaro, Roberto Marti, Rocco Palese, Lucio Tarquinio, del PdL; Antonio Matarrelli e Dario Stefano di SEL. Nei giorni scorsi, il presidente del consiglio regionale Onofrio Introna aveva comunicato la decisione dell'ufficio di presidenza che ha deliberato la sospensione delle indennità dei consiglieri regionali, eletti alla Camera e al Senato, a partire dal 15 marzo, data di insediamento degli eletti nei due rami del Parlamento.
La scorsa settimana, inoltre, i radicali hanno presentato 11 ricorsi, uno per ogni consigliere neo-parlamentare (era compreso Vendola), per denunciare la violazione dell'articolo 122 della Costituzione, che disciplina le cause di ineleggibilità, e della Legge 154 del 1981 che, all'articolo 6 prevede che "la cessazione dalle funzioni deve avere luogo entro dieci giorni dalla data in cui e' venuta a concretizzarsi la causa di ineleggibilita' o di incompatibilita'".
«Quindi mi sto recando (ieri dopo le 14 ndr) a Montecitorio - ha concluso Vendola - per formalizzare le mie dimissioni da deputato». Le dichiarazioni sono giunte al termine dell'incontro con il segretario PD, Pier Luigi Bersani, che si e' tenuto nella sede del PD.
Subentrerà a Vendola, il primo dei non eletti pugliesi di SEL alla Camera, cioè l'attuale consigliere regionale di Trinitapoli, Arcangelo Sannicandro. Sono ancora dieci i consiglieri regionali, neo-parlamentari, che non hanno ancora optato tra le due cariche. Si tratta di Antonio Decaro e Michele Pelillo del PD; Massimo Cassano, Gianfranco Chiarelli, Pietro Iurlaro, Roberto Marti, Rocco Palese, Lucio Tarquinio, del PdL; Antonio Matarrelli e Dario Stefano di SEL. Nei giorni scorsi, il presidente del consiglio regionale Onofrio Introna aveva comunicato la decisione dell'ufficio di presidenza che ha deliberato la sospensione delle indennità dei consiglieri regionali, eletti alla Camera e al Senato, a partire dal 15 marzo, data di insediamento degli eletti nei due rami del Parlamento.
La scorsa settimana, inoltre, i radicali hanno presentato 11 ricorsi, uno per ogni consigliere neo-parlamentare (era compreso Vendola), per denunciare la violazione dell'articolo 122 della Costituzione, che disciplina le cause di ineleggibilità, e della Legge 154 del 1981 che, all'articolo 6 prevede che "la cessazione dalle funzioni deve avere luogo entro dieci giorni dalla data in cui e' venuta a concretizzarsi la causa di ineleggibilita' o di incompatibilita'".