Dario Damiani
Dario Damiani
Politica

Damiani: «Pasticcio TASI, ecco come smascheriamo il “giochino” del centrosinistra»

«Una maggioranza che fa delle tasse la sua bandiera»

«Fa davvero rabbia ritrovarsi, a distanza di un anno circa dalle nostre proposte, a commentare la grave iniquità subita dai contribuenti barlettani, i quali hanno versato nelle casse comunali ben un milione di euro in più rispetto ai 5 preventivati dall'Amministrazione». Così interviene il consigliere comunale Dario Damiani, in quota Forza Italia in merito alla tassa sui servizi indivisibili. «Avevamo quindi ragione a sostenere che l'aliquota TASI al 3,3 per mille era eccessiva – prosegue Damiani - e poteva quindi essere ridotta senza ripercussioni negative sul bilancio comunale, a beneficio dei cittadini già oberati da una tassazione locale troppo pesante. Numerose sono state le iniziative del centrodestra, in sede di Consiglio comunale ma anche in piazza e sui social, volte a far comprendere che una strada alternativa era percorribile, riducendo il tributo: purtroppo le nostre proposte per "pagare tutti e pagare meno", nello specifico la Tasi all'uno per mille, sono state rigettate da una maggioranza di centrosinistra che fa delle Tasse la sua principale bandiera».

«La casa rappresenta per l'85 % degli italiani un bene irrinunciabile all'interno della quale costruire il proprio futuro, la famiglia, la solidità patrimoniale. Ma questo evidentemente non interessa ai nostri amministratori, che impongono aliquote ingiustificate con la sola conseguenza di aver sottratto un milione di euro in più dalle tasche dei contribuenti barlettani, soldi che chissà a quali altre necessità primarie erano destinati e che comunque i cittadini avrebbero potuto spendere per altri acquisti, favorendo anche l'economia locale. Una somma cospicua che oggi invece giace nelle casse comunali, come evidenziato dall'analisi del consuntivo 2014».

«Al danno poi si aggiunge la beffa se pensiamo ai servizi: interi quartieri della città non hanno ancora illuminazione pubblica né servizi di trasporto, per non parlare dell'igiene urbana e della pessima qualità dell'aria. Colpire la casa e tassarla al massimo senza ricevere in cambio servizi, rappresenta la peggiore operazione di bilancio che questo Comune abbia mai fatto, un'operazione di sola ragioneria contabile a discapito dei cittadini. Inoltre, non soddisfatti dell'errore di calcolo del 2014, per il 2015 hanno approvato un "giochino" che si fa presto a smascherare: a fronte della riduzione dell'aliquota TASI dal 3,3 al 2,7 per mille, è stata abolita la detrazione di 70 euro sulla prima casa. Cosa significa? Che chi non ha più figli a carico, e quindi non potrà usufruire neanche di tale detrazione, si troverà a pagare lo stesso importo di un anno fa, se non maggiore. A subirne le conseguenze saranno soprattutto gli ultrasessantenni che con enormi sacrifici hanno realizzato nell'arco di una vita il sogno di un'abitazione in proprietà. Una politica incomprensibile e ingiustificabile, contro la quale il centrodestra ha lottato a gran voce e continuerà a farlo. Un accanimento di questo livello contro la proprietà immobiliare è assolutamente illogico, poiché in un momento di grave crisi economica non fa altro che deprimere i consumi e lo sviluppo, mentre la città chiede ossigeno proprio per ripartire».
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