Tavolini del bar
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La città

Barletta: due pesi, due misure

Scrive Savino Montaruli di Unimpresa Bat. «Intanto le piccole imprese chiudono, nell’indifferenza generalizzata»

«Dopo la bagarre scatenatasi questa estate per le esagerate restrizioni dell'Amministrazione Comunale sulle emissioni sonore e musicali nei pubblici esercizi al punto da spingere L'Afeba, l'Associazione che riunisce i pubblici esercenti del centro storico barlettano, opportunamente autorganizzati, a chiedere la possibilità di poter organizzare concerti dal vivo dalle ore 22.30 alle ore 24.00, attirando anche l'attenzione di consiglieri comunali di tutti gli schieramenti politici, sempre pronti e presenti a recepire le istanze per difendere la piccola impresa, anche noi chiedemmo una sollecita risoluzione della problematica mediante l'eliminazione di una restrizione inutile, dannosa, penalizzante e per nulla giustificata». Scrive così Savino Montaruli, di Unimpresa Bat.

«Anche in quella circostanza, come ampiamente da noi previsto, riscontrammo una reiterata sordità della P.A. rispetto alla possibilità che anche noi si potesse intervenire per la soluzione del problema. Oggi la storia si ripete e apprendiamo che un'altra legittima richiesta viene formulata alla P.A. Barlettana cioè quella di poter tenere all'esterno sedie e tavoli nel centro storico anche d'inverno. La richiesta proviene, ancora una volta, dalla stessa Associazione Afeba la quale chiede la modifica del regolamento comunale. Anche questa volta dobbiamo riscontrare che per poter ottenere il giusto riconoscimento dei propri diritti e una modifica legittima che stranamente non è stata già recepita all'interno del Piano nel momento della sua redazione, causa la distrazione di chi è stato chiamato a dare il proprio parere nel merito, bisogna faticare non poco, specie se si è "fuori dal giro" e si è convinti di volerci rimanere, anche per dignità personale e professionale.

Pare che l'Associazione sia ancora in attesa di risposta dopo il sollecito presentato in Comune il 18 novembre e questa è un'aggravante rispetto alla capacità di ascolto che i politici e alcuni dirigenti dovrebbero prestare verso le richieste delle micro imprese, almeno quanto fanno rispetto alle richieste pressanti e autorevoli che giungono da parte della Grande Distribuzione Organizzata che quando chiama mette tutti sull'attenti, specie se trattasi di ricevere benefici come le aperture domenicali laddove si che sarebbe un bel gesto di democrazia sentire come la pensano i piccoli negozianti, che sono contrari; sentire gli ambulanti del mercato, che sono contrari e sentire anche coloro che sono direttamente investiti della questione senza bypassarli ripetutamente e illegittimamente solo perché hanno un'opinione diversa.

Tornando alla richiesta di collocazione di sedie e tavolini all'aperto anche d'inverno, finalizzata, come affermato dall'Associazione barlettana, ad aiutare l'economia cittadina e scongiurare la crisi di uno dei settori più importanti della città di Barletta, sosteniamo appieno il Presidente Petruzzelli e tutti gli aderenti all'Associazione Autonoma.
Controlli e supercontrolli a Barletta sembrano essere le parole di tendenza e sembra che dietro questa facciata si vogliano ricercare alibi per affermare un'autorevolezza che è venuta a mancare sin troppe volte quando, invece, serviva per orientare, indirizzare ed accompagnare le imprese oggi sottoposte ad azioni note, su una strada virtuosa, spendendo le risorse ingenti che pure ci sono state a disposizione verso questa direzione e non arrivando addirittura a non utilizzarle o a perderle.

C'è ancora tempo per farlo? Pare di si ma bisogna sbrigarsi e soprattutto tentare, se si è capaci, di riconquistare la fiducia perduta proprio di quegli Imprenditori che pare abbiano capito un bel po' di cose e stanno organizzandosi in forme autonome di rappresentanza, prendendo apertamente le distanze da un sistema "consolidato" fatto spesso di amicizie molto intime e di rapporti interpersonali condizionanti anche l'azione che, invece, dovrebbe essere rivolta unicamente alla collettività e all'interesse generale visto che proprio su questo interesse tale azione incide in maniera profonda e condizionante, nel bene e nel male.

Intanto continuano a pervenire chiusure di piccoli negozi di Barletta, anche storici e "a marchio" e questo anche a causa della mano larga che si intende attuare rispetto alle aperture domenicali e festive che rende la Grande Distribuzione ancor più agguerrita specie se di fronte a se ha grandi opportunità di ulteriore incremento di superfici e di offerta, senza il rispetto di alcun equilibrio che pure la normativa ha voluto introdurre. Tutto questo sta altresì condizionando negativamente anche talune situazioni che si stanno verificando nelle città vicine».
  • Unimpresa
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