In Web Veritas
Pokémon Go, la mania dell'estate
A pochi giorni dall’uscita, tutto ciò che c’è da sapere sul fenomeno ludico del momento
sabato 23 luglio 2016
Uscito ufficialmente in Italia da pochissimo, Pokémon Go rappresenta certamente il fenomeno ludico dell'estate dal successo planetario. Ideato dalla casa giapponese Nintendo, è già mania tra giovanissimi e meno giovani (che sembrano esser tornati al gioco dell'infanzia e a quei "mostriciattoli" frutto della fantasia del loro game designer Satoshi Tajiri nel 1995). In testa alle classifiche iOS e Android sembra già aver diviso l'opinione pubblica, divisa tra i fan sfegatati a caccia di Pokémon e già iscritti a veri raduni – si segnala quello di Bari il Team Mystic Reunion dalle ore 21:00 del 22 luglio alle ore 06:00 del giorno seguente - e allarmisti preoccupati. Ma procediamo con ordine.
Come funziona
Semplicissimo da usare e gratuito, sfrutta le potenzialità dei più moderni smartphone dotati di geolocalizzatori e fotocamera. Si tratta di una realtà trasposta, potenziata, nella quale grazie al supporto del GPS i giocatori divengono allenatori di Pokémon virtuali in cerca di Pokémon da catturare - negli spazi urbani della città tra monumenti, chiese e piazze - e conquistare palestre e soldi per le Poké Ball. Si comincia con la personalizzazione del proprio avatar e la scelta di uno dei Pokémon starter della prima generazione. Catturare un Pokémon è semplice, si prende la mira con il touch screen del dispositivo per lanciare una Poké Ball. Una volta catturato esso va allenato affinché possa evolversi. Il resto lo lasciamo scoprire a voi.
Benefici e controindicazioni
C'è chi, come il pediatra milanese Italo Farnetani - secondo quanto riportato dall'AdnKronos Salute - esalta con entusiasmo questa reiventata caccia al tesoro, modernissima e interattiva, atta all'aggregazione e vincente contro uno dei mali del secolo, la sedentarietà. In aggiunta favorisce il divertimento, l'interazione tra chi si scambia trucchi e consigli e dunque permette a bambini e adolescenti di sentirsi uguali. Insomma è una modalità nuova di interazione che raccoglie sempre più consensi trai giovani. Al contrario c'è chi non cela i rischi che tale gioco comporta. Dall'alienazione al pericolo di hacking team - come OurMine che ha condotto un attacco Ddos ossia un sovraccarico dei server centrali che si occupano della gestione delle funzionalità dell'app - dall'attentato alla privacy, alla ludopatia. Sì, perché persino gli automobilisti sembrano camminare lentamente alla ricerca ossessiva di Pokémon, prestando poca attenzione alla strada con le conseguenze che non è difficile immaginare.
Quando si travalica la dimensione del gioco trasformandosi in ludopatia
C'è chi ha lasciato il proprio lavoro, come nel caso del ventiquattrenne Neozelandese Tom Currie e chi ha sparato a due adolescenti alla ricerca di Pokémon dinanzi alla sua abitazione, come è avvenuto nel Nord Est della Florida. Non meno noto poi il caso di Central Park, a New York, dove una gremitissima folla si è raccolta alla ricerca di un Pokémon raro e piuttosto ambito. Che faccia sorridere o meno, tale episodio è emblematicamente funzionale alla comprensione di come siano stati completamente annebbiati i riferimenti spazio-temporali. Non vi è una direzione ma un delirio solitario, un andare che prescinde dalla direzione, perché l'unico obiettivo è trovare Pokémon e passare al livello successivo.
Curiosità
Dal web ci giunge notizia circa la vendita del proprio account di Pokémon Go da parte di un utente che ha già superato il livello 20 e ha catturato 75 tipi di Pokemon, 9 uova e migliaia di oggetti. Valore stimato? 100 dollari. Per il momento non si è fatto avanti alcun acquirente ma è chiaro che il mercato nero per questo gioco digitale è in agguato, in attesa di una maggiore espansione. I Pokémon della prima generazione sono circa 151 ma non si esclude che presto verranno introdotti altri delle generazioni successive. In aggiunta la Nintendo ha ideato un accessorio, il Pokémon Go Plus, una sorta di bracciale collegato via bluetooth che con segnali sonori e luminosi indica la presenza di un Pokémon virtuale.
Quando Pokémon Go può servire alla sensibilizzazione sociale
A seguito del fermento derivato dal successo planetario di Pokémon Go, alcuni attivisti hanno scattato foto ai bambini siriani che hanno mostrato alla macchina fotografica alcuni disegni di Pokémon chiedendo di essere trovati e salvati al pari del simpaticissimo Pikachu. In basso hanno infatti scritto il nome della loro città. Insomma una vera e propria richiesta d'aiuto e un richiamo all'attenzione pubblica per testimoniare al mondo che meritano di giocare, vivere e sorridere come tutti i bambini.
Come funziona
Semplicissimo da usare e gratuito, sfrutta le potenzialità dei più moderni smartphone dotati di geolocalizzatori e fotocamera. Si tratta di una realtà trasposta, potenziata, nella quale grazie al supporto del GPS i giocatori divengono allenatori di Pokémon virtuali in cerca di Pokémon da catturare - negli spazi urbani della città tra monumenti, chiese e piazze - e conquistare palestre e soldi per le Poké Ball. Si comincia con la personalizzazione del proprio avatar e la scelta di uno dei Pokémon starter della prima generazione. Catturare un Pokémon è semplice, si prende la mira con il touch screen del dispositivo per lanciare una Poké Ball. Una volta catturato esso va allenato affinché possa evolversi. Il resto lo lasciamo scoprire a voi.
Benefici e controindicazioni
C'è chi, come il pediatra milanese Italo Farnetani - secondo quanto riportato dall'AdnKronos Salute - esalta con entusiasmo questa reiventata caccia al tesoro, modernissima e interattiva, atta all'aggregazione e vincente contro uno dei mali del secolo, la sedentarietà. In aggiunta favorisce il divertimento, l'interazione tra chi si scambia trucchi e consigli e dunque permette a bambini e adolescenti di sentirsi uguali. Insomma è una modalità nuova di interazione che raccoglie sempre più consensi trai giovani. Al contrario c'è chi non cela i rischi che tale gioco comporta. Dall'alienazione al pericolo di hacking team - come OurMine che ha condotto un attacco Ddos ossia un sovraccarico dei server centrali che si occupano della gestione delle funzionalità dell'app - dall'attentato alla privacy, alla ludopatia. Sì, perché persino gli automobilisti sembrano camminare lentamente alla ricerca ossessiva di Pokémon, prestando poca attenzione alla strada con le conseguenze che non è difficile immaginare.
Quando si travalica la dimensione del gioco trasformandosi in ludopatia
C'è chi ha lasciato il proprio lavoro, come nel caso del ventiquattrenne Neozelandese Tom Currie e chi ha sparato a due adolescenti alla ricerca di Pokémon dinanzi alla sua abitazione, come è avvenuto nel Nord Est della Florida. Non meno noto poi il caso di Central Park, a New York, dove una gremitissima folla si è raccolta alla ricerca di un Pokémon raro e piuttosto ambito. Che faccia sorridere o meno, tale episodio è emblematicamente funzionale alla comprensione di come siano stati completamente annebbiati i riferimenti spazio-temporali. Non vi è una direzione ma un delirio solitario, un andare che prescinde dalla direzione, perché l'unico obiettivo è trovare Pokémon e passare al livello successivo.
Curiosità
Dal web ci giunge notizia circa la vendita del proprio account di Pokémon Go da parte di un utente che ha già superato il livello 20 e ha catturato 75 tipi di Pokemon, 9 uova e migliaia di oggetti. Valore stimato? 100 dollari. Per il momento non si è fatto avanti alcun acquirente ma è chiaro che il mercato nero per questo gioco digitale è in agguato, in attesa di una maggiore espansione. I Pokémon della prima generazione sono circa 151 ma non si esclude che presto verranno introdotti altri delle generazioni successive. In aggiunta la Nintendo ha ideato un accessorio, il Pokémon Go Plus, una sorta di bracciale collegato via bluetooth che con segnali sonori e luminosi indica la presenza di un Pokémon virtuale.
Quando Pokémon Go può servire alla sensibilizzazione sociale
A seguito del fermento derivato dal successo planetario di Pokémon Go, alcuni attivisti hanno scattato foto ai bambini siriani che hanno mostrato alla macchina fotografica alcuni disegni di Pokémon chiedendo di essere trovati e salvati al pari del simpaticissimo Pikachu. In basso hanno infatti scritto il nome della loro città. Insomma una vera e propria richiesta d'aiuto e un richiamo all'attenzione pubblica per testimoniare al mondo che meritano di giocare, vivere e sorridere come tutti i bambini.