Scuola e Lavoro
Ridimensionamento della Rete Scolastica della provincia Bat
La comunicazione dell'assessore Pompeo Camero. Ancora disagi per la previsione di chiusura di alcuni plessi
BAT - sabato 4 febbraio 2012
Su proposta della Giunta della Provincia Barletta Andria Trani, le novità introdotte dalla Regione Puglia con deliberazione G.R. n. 125 del 25 gennaio 2012, nell'ambito del dimensionamento della Rete Scolastica e relativamente al secondo ciclo di studi nella BAT, riguardano:
La vera nota dolente determinata alla deliberazione regionale, sta nel non aver autorizzato l'accorpamento dell'Istituto Tecnico Agrario Provinciale "Umberto I" (paritario non statale), all'Istituto Tecnico Industriale Jannuzzi di Andria, così come richiesto dalla Giunta della VI Provincia. A tal proposito, ancor più devastante è stata la decisione di attivare comunque presso lo stesso Jannuzzi l'indirizzo "Agraria, Agroalimentare ed Agroindustria", a partire dalle prime classi, lasciando, secondo la bizzarra congettura della Regione Puglia, proposta peraltro dall'Ufficio Scolastico competente di un MIUR emanazione del Governo nazionale dei tecnici, che le classi successive alla prima, continuino a funzionare sino ad esaurimento in regime di parità.
In proposito registriamo più interventi, dal PD di Andria (segreteria cittadina e gruppo consiliare), alla Consigliera Provinciale Pina Marmo che, improvvidamente, ignorano che la responsabilità della decisione regionale non ci appartiene, ridimensionando poi al rango di buone intenzioni il rilancio dell'ITA, attuato invece dalla nostra Amministrazione Provinciale e tangibilmente rilevabile dal raddoppio nello scorso anno delle iscrizioni! Quello che il PD andriese non dice, è che l'ITA rimase provinciale anche quando l'Agrario "Basile-Caramia" di Locorotondo, nelle identiche condizioni, venne fatto transitare dalla Provincia di Bari allo Stato, rifiorendo tanto da diventare sede, su recente decisione della Regione Puglia, dell'Istituto Tecnico Superiore per l'Agroalimentare in Puglia.
Spero non si voglia nel frangente, evocando "giochi … con i diritti dei lavoratori", perpetrare ulteriori ingiustificati vantaggi a quei docenti precari, molti dei quali nemmeno abilitati ma inspiegabilmente inseriti in una singolare graduatoria, varata quando l'ITA era sotto l'egida della Provincia di Bari, posto che i docenti di ruolo sono già nell'organico della BAT.
Preciso che: "la scuola non chiuderebbe ma il passaggio dalla parificazione alla statalizzazione sarebbe stato tutto al più un quid pluris e non di certo una deminutio! la sede sarebbe sempre Piazza San Pio X, ovverosia nelle stesse aule e con gli stessi laboratori; quanto ai docenti, non ci sarebbero stati 35 disoccupati, come qualcuno ha paventato, in quanto i professori a tempo indeterminato sarebbero transitati nei ruoli amministrativi e tecnici della provincia con lo stipendio garantito sino alla pensione.
I professori a tempo determinato invece, sono nelle graduatorie provinciali e man mano che le ore con l'ITA sarebbero andate ad esaurimento avrebbero potuto, come tutti gli altri precari, lavorare sulle scuole pubbliche! i nostri docenti a tempo determinato hanno avuto un anno di proroga sulle graduatorie, uno in più rispetto a tutti i precari d'Italia!
Temo che non si stia rendendo un buon servigio all'ITA che non ha mai corso rischi di chiusura, mentre tutto questo tam tam sicuramente non lascerà serene le famiglie nella scelta, determinando seri contraccolpi sulle stesse iscrizioni. E poi mi domando: Chi impedirebbe che i ragazzi possano ancora iscriversi alla Scuola Paritaria Provinciale?».
- l'ITC "A. Moro" di Trani al quale è stato finalmente autorizzato l'indirizzo "Turismo" ed il corso serale di informatica gestionale per programmatori;
- l'Istituto Einaudi di Canosa di Puglia che ottiene l'istituzione del corso serale per i Servizi Informativi Aziendali ad indirizzo informatico ed il corso serale per l'Istituto Alberghiero;
- l'Istituto "Dell'Aquila" di San Ferdinando di Puglia al quale è stata consentita l'istituzione dell'Indirizzo "Turismo";
- l'Istituto "Scipione Staffa" di Trinitapoli che vede l'attivazione dell'indirizzo Socio-Sanitario;
- l'Istituto per geometri "Nervi" accorpato all'ITIS "Fermi" in quanto le due scuole barlettane erano finite al di sotto della nuova soglia dimensionale minima di 600 alunni;
- l'II.SS. "Lotti" di Andria al quale è stato accorpato l'Indirizzo di studio per "Ottico" funzionante presso l'IPSIA "Archimede" di Barletta, sede coordinata di Andria, in quanto anche il Lotti, sia pur lievemente, si è ritrovato al di sotto della riferita soglia minima di alunni;
- l'Istituto Professionale "Cosmai" di Bisceglie incorpora l'II.SS. "Bovio di Trani, nel quale finalmente nasce l'indirizzo Albeghiero.
La vera nota dolente determinata alla deliberazione regionale, sta nel non aver autorizzato l'accorpamento dell'Istituto Tecnico Agrario Provinciale "Umberto I" (paritario non statale), all'Istituto Tecnico Industriale Jannuzzi di Andria, così come richiesto dalla Giunta della VI Provincia. A tal proposito, ancor più devastante è stata la decisione di attivare comunque presso lo stesso Jannuzzi l'indirizzo "Agraria, Agroalimentare ed Agroindustria", a partire dalle prime classi, lasciando, secondo la bizzarra congettura della Regione Puglia, proposta peraltro dall'Ufficio Scolastico competente di un MIUR emanazione del Governo nazionale dei tecnici, che le classi successive alla prima, continuino a funzionare sino ad esaurimento in regime di parità.
In proposito registriamo più interventi, dal PD di Andria (segreteria cittadina e gruppo consiliare), alla Consigliera Provinciale Pina Marmo che, improvvidamente, ignorano che la responsabilità della decisione regionale non ci appartiene, ridimensionando poi al rango di buone intenzioni il rilancio dell'ITA, attuato invece dalla nostra Amministrazione Provinciale e tangibilmente rilevabile dal raddoppio nello scorso anno delle iscrizioni! Quello che il PD andriese non dice, è che l'ITA rimase provinciale anche quando l'Agrario "Basile-Caramia" di Locorotondo, nelle identiche condizioni, venne fatto transitare dalla Provincia di Bari allo Stato, rifiorendo tanto da diventare sede, su recente decisione della Regione Puglia, dell'Istituto Tecnico Superiore per l'Agroalimentare in Puglia.
Spero non si voglia nel frangente, evocando "giochi … con i diritti dei lavoratori", perpetrare ulteriori ingiustificati vantaggi a quei docenti precari, molti dei quali nemmeno abilitati ma inspiegabilmente inseriti in una singolare graduatoria, varata quando l'ITA era sotto l'egida della Provincia di Bari, posto che i docenti di ruolo sono già nell'organico della BAT.
Preciso che: "la scuola non chiuderebbe ma il passaggio dalla parificazione alla statalizzazione sarebbe stato tutto al più un quid pluris e non di certo una deminutio! la sede sarebbe sempre Piazza San Pio X, ovverosia nelle stesse aule e con gli stessi laboratori; quanto ai docenti, non ci sarebbero stati 35 disoccupati, come qualcuno ha paventato, in quanto i professori a tempo indeterminato sarebbero transitati nei ruoli amministrativi e tecnici della provincia con lo stipendio garantito sino alla pensione.
I professori a tempo determinato invece, sono nelle graduatorie provinciali e man mano che le ore con l'ITA sarebbero andate ad esaurimento avrebbero potuto, come tutti gli altri precari, lavorare sulle scuole pubbliche! i nostri docenti a tempo determinato hanno avuto un anno di proroga sulle graduatorie, uno in più rispetto a tutti i precari d'Italia!
Temo che non si stia rendendo un buon servigio all'ITA che non ha mai corso rischi di chiusura, mentre tutto questo tam tam sicuramente non lascerà serene le famiglie nella scelta, determinando seri contraccolpi sulle stesse iscrizioni. E poi mi domando: Chi impedirebbe che i ragazzi possano ancora iscriversi alla Scuola Paritaria Provinciale?».