Paladisfida
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PalaDisfida "Mario Borgia" o "PalaSanremo"? Sport o canzonette?

Una cattedrale nel deserto ricca di musica e povera di sport. Le associazioni sportive barlettane lamentano la scarsa possibilità di utilizzo del palazzetto

Da impianto moderno a "cattedrale del deserto": questo il nefasto destino del PalaDisfida "Mario Borgia", inaugurato nel 2004 e mai usato secondo le piene potenzialità. Da un lato le critiche, spesso giustificate dai costi salati, da parte delle varie associazioni sportive barlettane che ne vedono impedito l'uso a causa di un portafogli che piange; dall'altro l'appellativo di "palazzetto dei concerti e degli eventi", visto l'ingente numero di manifestazioni musicali e non affini allo sport, inversamente proporzionale a quello di eventi sportivi, che sul parquet della struttura sita in Via Giacomo Leopardi si sono alternate negli ultimi anni.

Un autentico smacco per una struttura che nel suo recente passato ha avuto anche l'onore di ospitare blasonati eventi sportivi, come le Finali Nazionali di Pallacanestro Maschile Under 17 nel 2008 e nel 2009, gli europei di Taekwondo nella primavera 2010 e la gara amichevole di pallacanestro tra Pepsi Caserta e Maccabi Tel Aviv, valevole per il "Trofeo della Disfida", a ottobre 2010.

Oggi al "Pala Borgia" non sembra esserci spazio per lo sport: eccezione fatta per il calcio a 5, che ha visto la formazione dell'A.S.D. Barletta purtroppo condannata alla retrocessione dal campionato di serie B, pochissimi sono gli appuntamenti che il Palazzetto ha ospitato. Gli ultimi eventi "di grido" poco hanno avuto a che fare con l'attività fisica, e hanno riguardato dapprima una giornata di preghiera denominata "III° Congresso Regionale Apostoli Divina Misericordia" che ha visto la partecipazione di Vescovi e religiosi provenienti da varie Diocesi Italiane, nonché personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo come Paolo Brosio, e Claudia Koll, tenutasi il 5 febbraio 2012, poi un concerto di Massimo Ranieri risalente al 30 marzo. Episodi che oltre a raccogliere lamentele del pubblico per l'acustica, della quale certo il palazzetto barlettano non fa il proprio punto di forza, hanno anche causato negli anni danni ai mosaici all'esterno dell'impianto, spesso solcati da tir di un peso inadatto che ne hanno minato l'integrità. Forse non è bastato l'episodio risalente al 2006, quando durante un concerto di Renato Zero il parquet del campo di gioco, già di bassa qualità, venne gravemente danneggiato dalla folla e questo impossibilitò l'utilizzo del palazzetto per ben due anni?

Ad alimentare l'impossibilità di utilizzo del nuovo palazzetto barlettano, si sono aggiunte modalità di assegnazione poco "ortodosse", che non rispondono a criteri meritocratici, ma si appellano semplicemente alle possibilità economiche delle associazioni sportive barlettane. Il messaggio è chiaro: chi è in grado di sopportare i costi di gestione della struttura, può permettersene l'utilizzo. E purtroppo a Barletta sono ben poche le realtà che possono aderire a questo impegno economico. Lo hanno confermato alcune società, interpellate dalla nostra redazione. Questo il commento della dirigenza dell'Axia Volley, la squadra femminile di pallavolo più titolata della città, fresca di vittoria nel campionato di Prima Divisione: «La costruzione della tensostruttura poteva essere un'iniziativa positiva. L'impianto avrebbe potuto dar respiro alle tante associazioni sportive barlettane, sempre in lotta per aggiudicarsi turni d'allenamento nelle poche strutture messe a disposizione dal nostro comune. La mancanza di spogliatoi blocca un po' tutto questo. La nostra associazione non usa il PalaBorgia a causa dei costi di gestione proibitivi. Sono pochissime le società che usufruiscono della struttura. Gli spazi d'allenamento non bastano mai. Se a questo aggiungiamo anche una poco chiara distribuzione degli stessi possiamo asserire che è veramente difficile praticare dello sport a Barletta. La mia stessa società quest'anno ha subito un incredibile torto. Ci è stato negato infatti, l'utilizzo del vecchio Palazzetto. I turni d'allenamento che sarebbero spettati alla mia associazione sono stati assegnati ad un sodalizio che disputa un campionato inferiore al nostro e non ha neanche un settore giovanile. Trovo tutto questo assurdo!»

Una chiosa ribadita anche dalla New Basket Barletta, formazione di pallacanestro militante nel campionato di serie D: « La costruzione è di vitale importanza per le attività sportive poiché la richiesta di "fare" sport nella nostra città è molto alta, quindi ben vengano strutture e spazi adeguati, sperando che non diventino appannaggio di pochi. Il passo successivo e' una politica sui costi di questi spazi, riducendoli al minimo, poiché i costi più bassi aiuterebbero le stesse società a poterli utilizzare. A proposito di questo: con cifre davvero ridicole si potrebbero costruire altri due tensostatici a Barletta e dare la possibilità a tutti di poter fare sport, anche in modo adeguato. Invece di doverci confrontare, certe volte anche a muso duro, noi addetti ai lavori abbiamo solo bisogno di posti dove poterci allenare. I costi di gestione del "Pala Borgia" sono altissimi, ma la struttura è altrettanto importante. Secondo me, le società più importanti dovrebbero utilizzare quella come struttura, per dare lustro alla loro immagine: invece viene utilizzato esclusivamente dal calcio a cinque, che probabilmente è un po' più ricco degli altri sport». Il fuoco della discussione si sposta poi sul numero ridotto di strutture sportive in città: «Ci sono il palazzetto "M. Borgia", il "PalaMachiselli", la palestra della scuola "E. Fieramosca", e basta. Il tutto per almeno 50 società ed associazioni sportive. Decisamente insufficiente per soddisfare pienamente le esigenze di tutti. Ci sarebbero inoltre le palestre degli istituti scolastici, che potrebbero in qualche modo tamponare delle criticità, ma sono inutilizzabili dalle società sportive per presunte indisponibilità da parte delle strutture stesse. Molto c'è da fare, ma siamo comunque fiduciosi: Barletta può contare su un ufficio sport competente, fatto di "uomini di sport" che conoscono le società sportive e relative esigenze».

Di idea opposta invece il parere dei rappresentanti del Futsal Barletta, formazione di serie C1: «Noi siamo sempre al Paladisfida "Mario Borgia", quasi tutti i giorni. Costa un pó ma è l'unica struttura idonea dove possiamo allenarci».

Poche voci, che segnalano però un malessere diffuso. A cercare di "limitare i danni" è arrivata la recente inaugurazione della la tensostruttura sita nei pressi del campo sportivo "Manzi – Chiapulin", all'interno del complesso "Parco Degli Ulivi" nella periferia ovest della città. La tensostruttura (dimensioni 40,60 x 21,75 m) ospiterà le attività agonistiche relative al calcio a 5, pallavolo e tennis. E' dotata di pavimento in resina sintetica, di impianto di riscaldamento e di dieci proiettori. Un neo appare però subito evidente: la mancanza degli spogliatoi, difetto al quale sarà necessario ovviare onde evitare agli sportivi che faranno uso della struttura di dover utilizzare i locali dell'attigua struttura del "Manzi-Chiapulin", il che provocherebbe evidenti disagi logistici e fisici. Il progetto per il rilancio del "PalaBorgia" passa invece per il C.O.N.I.: il 22 marzo la Giunta Comunale ha approvato il progetto preliminare dei lavori di ristrutturazione di un'ala del Palazzetto dello Sport "Mario Borgia" da destinare a sede provinciale del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Importo complessivo € 220.000. Soldi, proprio quelli che mancano alle attività sportive barlettane per entrare nella struttura...
(Twitter @GuerraLuca88)
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