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Pdl vs Puglia prima di tutto: confronto o scontro?. Il giro di valzer dei doppi incarichi è passato da Ventola a Riserbato

A pochi giorni dalle importanti elezioni amministrative nella Bat, che hanno visto il centro-destra perdere la città di Canosa, dove il sindaco uscente era lo stesso presidente della provincia Francesco Ventola, e riconfermarsi a Trani con l'elezione di Gigi Riserbato a sindaco, il quale è tuttora presidente del consiglio provinciale, le ripercussioni politiche all'interno della sesta provincia pugliese non si sono fatte attendere. Così il 30 Maggio scorso, la seduta del consiglio provinciale che doveva approvare il Rendiconto di Gestione economica del 2011, sul quale spettava relazionare all'assessore provinciale alla Programmazione Economica e Finanziaria ed al Patrimonio (nonché consigliere comunale di Barletta) Dario Damiani, si è risolta con un nulla di fatto, che ha visto lo scioglimento della seduta per mancanza del numero legale, a seguito dell'uscita dall'aula consiliare del gruppo de La Puglia prima di tutto, il secondo partito della maggioranza che sostiene Ventola, del quale è membro il consigliere Vincenzo Valente, che presiede la commissione consiliare Affari generali e finanziari, che ha quindi trattato la materia in oggetto. Il post-consiglio è stato un susseguirsi di dichiarazioni tra il presidente Ventola, che ha usato toni concilianti al fine di ridimensionare la vicenda, e lo stesso Valente, che al contrario ha fatto emergere la questione rifletta un profilo che è anche fortemente politico, e legato ai rapporti tra i principali partiti della maggioranza, Pdl e Puglia prima di tutto.

«La mancanza del numero legale dei Consiglieri presenti in aula al momento dell'approvazione del Rendiconto di Gestione 2011 non è in alcun modo riconducibile ad una crisi politica in seno alla maggioranza – ha così volute precisare Ventola - I Consiglieri provinciali del Pdl Fedele Lovino e Nicola Di Palma hanno dovuto abbandonare anzitempo i lavori per motivazioni strettamente personali, mentre il gruppo de La Puglia Prima di Tutto ha lasciato l'aula dopo aver proposto l'aggiornamento della seduta (respinta a maggioranza dei presenti) per approfondire ulteriormente l'ordine del giorno e senza alcuna polemica di carattere politico, come d'altronde a più riprese ribadito dal Capogruppo consiliare Vincenzo Valente. Voglio assolutamente sgomberare il campo da ogni eventuale polemica. Sono convinto che, già dalla prossima seduta, approveremo in maniera convinta e con la maggioranza compatta il rendiconto di Gestione per l'esercizio 2011, unitamente al Bilancio di Previsione 2012».

Ma la risposta di Vincenzo Valente, che è anche il capogruppo della Puglia prima di tutto in consiglio provinciale, sconfessa come anticipato la versione di Ventola: «I cinque consiglieri del gruppo della Puglia Prima di Tutto hanno chiesto la l'aggiornamento della seduta a seguito delle perplessità emerse dal parere del Collegio dei Revisori dei Conti della Provincia, circa presunte irregolarità formali rilevate durante l'istruttoria dell'importante provvedimento del Bilancio Consuntivo 2011. Il Pdl e il Presidente Ventola, sordi rispetto alle esigenze di approfondimento di così delicate questioni formali e legali richieste dalla Puglia Prima di Tutto e già anticipate durante la discussione preliminare sulle irregolarità evidenziate dai Revisori dei Conti, hanno respinto la proposta di aggiornamento (tredici voti contro e nove a favore del rinvio). La Puglia Prima di Tutto che pone attenzione prioritaria rispetto alle questioni di legalità, democrazia e di rispetto delle forme procedimentali, ha inteso nella sua totalità lasciare l'aula consiliare. Successivamente il Consiglio Provinciale è stato sciolto per mancanza del numero legale dopo l'uscita anche di due consiglieri del PdL. Risulta evidente che sulle questioni del metodo e del rispetto pedissequo delle procedure formali e legali, la maggioranza provinciale ha assunto due visioni diametralmente diverse che hanno prodotto la scioglimento della seduta del Consiglio Provinciale per mancanza del numero legale - ha ribadito Valente, che ha poi concluso, sottolineando il valore politico della vicenda - Auspichiamo che la mancata approvazione del Conto Consuntivo costituisca motivo per una puntuale e corretta riflessione politico- amministrativa che consenta l'esame e l'approvazione del Conto Consuntivo 2011».

Su questa intricata situazione, sono intervenuti anche i consiglieri provinciali del Pd, Andrea Patruno, Michelangelo Superbo e Carlo Scelzi: «Dopo 6 ore di discussioni e cavilli formali fra presidente della provincia dirigenti, collegio dei revisori e segretario generale dell'ente, il Consiglio non ha potuto procedere all'approvazione del conto consuntivo 2011 presentato all'aula con due prospetti sulle spese di rappresentanza differenti, per mancanza del numero legale. Il nodo della questione, sollevata dal collegio dei revisori dei conti è il limite imposto alle spese di rappresentanza dal DL 78/2010 "Disposizioni per il contenimento della spesa pubblica "cui sono soggetti tutti gli Enti ivi compresa la nostra Provincia. Abbiamo assistito increduli ad un rimpallo di responsabilità fra dirigenti ed un'interpretazione "autentica" del Presidente Ventola, e ad una lunga, pilatesca dissertazione sul tema da parte del Segretario generale dell'Ente, all'ombra della delibera di giunta provinciale n. 89 del 14 /09/2011. La proposta di aggiornamento del Consiglio avanzata dal presidente della commissione bilancio Valente è stata respinta dalla PDL, di conseguenza il Gruppo Consiliare della Puglia prima di tutto ha abbandonato l'aula, facendo venire meno la maggioranza. Una circostanza analoga a quella in occasione del riconoscimento dei debiti fuori bilancio, che evidenzia lo scontro in atto fra la Puglia prima di tutto e la PDL - ha ricordato il gruppo consiliare del Pd, che ha poi così concluso - Il tema è ancora una volta quello degli assetti della Giunta Provinciale e della Presidenza del Consiglio provinciale cui subordinare l'approvazione del Bilancio 2012, ovvero il lungo contenzioso interno alla maggioranza in corso da tempo e che le elezioni amministrative avevano solo temporaneamente sospeso. In questo contesto nessuno può chiedere al Partito Democratico azioni di supplenza. Le scelte politiche ed amministrative o sono condivise sulla base di un chiaro e trasparente dibattito in Consiglio Provinciale o non potranno che incontrare la nostra più ferma ed intransigente opposizione sia politica che amministrativa. Scuole, strade, centro ricerche Bonomo, Università, formazione professionale, polverizzazione degli Uffici sono questioni su cui è mancato e manca un vero confronto politico e di merito».

Una vicenda il cui esito è certamente tuttora aperto. Così come procede con certezza il festival dei doppi incarichi di cui la nostra provincia Bat è un membro onorario. Le ultime elezioni hanno cambiato l'ordine degli addendi, ma il risultato non è cambiato, come insegna la proprietà commutativa. L'esito politico di Canosa è stato senza dubbi il segno di una sconfitta cocente per il Presidente Ventola, ora orfano della doppia poltrona di sindaco e presidente di provincia, il quale ha poi dovuto assistere anche al trionfo di Riserbato a Trani, a cui ora tocca ballare un nuovo giro di valzer del doppio incarico, come sindaco e presidente del consiglio provinciale. Per il momento non ci sono state comunicazioni in senso contrario a tale danza. Ovviamente si aspettano smentite. Altrimenti saremo sempre alle solite, anzi, al solito valzer.
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