
Calcio
Barletta-Sciacca, un solo obiettivo: vincere
Al Puttilli si parte dal 1-1 in Sicilia. Biancorossi a caccia della semifinale di Coppa Italia
Barletta - martedì 11 marzo 2025
14.24
Si annuncia un Puttilli delle grandi occasioni domani sera, quando a partire dalle 20:30 Barletta e Unitas Sciacca Calcio si daranno battaglia per conquistare un posto in semifinale di Coppa Italia di Eccellenza contro la vincente di Montespaccato-Giulianova (1-0 per gli abruzzesi all'andata).
Si annuncia e soprattutto si anela un Puttilli nel suo classico e affascinante "abito da sera" che spinga i biancorossi verso una vittoria decisamente più pesante di quella ottenuta domenica contro il Bitonto, dopo ben quattro partite di vacche magre, giustificate (un po' meno il pari di Sciacca) dalla sbornia da promozione in D largamente anticipata.
In occasione del pari del match di andata abbiamo scritto: Barletta, così rischi!
Rischi derivanti non tanto dalla forza intrinseca del pur rispettabilissimo Sciacca (se anche da quelle parti definiscono "corazzata" il Barletta, ci sarà un motivo…), quanto dall'atteggiamento pigro e a tratti indolente con il quale la squadra di De Candia ha affrontato per settanta minuti e oltre un avversario in inferiorità numerica, ancor prima che tecnica.
Atteggiamento che è costato il pareggio da parte del giovane Catanzaro, e che pone il Barletta nelle condizioni di dover sin da subito cercare il vantaggio, con il rischio di esporsi alle insidiose ripartenze dei non certo fenomenali ma molto rapidi attaccanti siciliani.
Sia chiaro, sulla carta il Barletta ha tutto per poter fare domani sera un sol boccone dei neroverdi guidati da Angelo Galfano: a patto però di rivedere un Barletta che sprigioni tutto il suo immenso (per l'Eccellenza) potenziale tecnico-tattico, coadiuvato dall'esperienza a tutti i livelli che certo non manca ad elementi quali Strambelli, Lattanzio, Scaringella, Giambuzzi, Montrone, Bernaola ecc.
Come già detto, i maggiori pericoli per la squadra di De Candia potrebbero arrivare dalle ripartenze dei loro esperti attaccanti, e soprattutto dalla loro particolarmente insidiosa fascia sinistra, dove all'andata hanno imperversato l'esterno offensivo Erbini, supportato non di rado dal dinamico esterno basso Caternicchia, per una formazione che dovrebbe a grandi linee ricalcare il 4-3-3 dell'andata, con uno tra Margaritini e Catanzaro da schierare in avanti in luogo dello squalificato Gueye.
Detto del pericolo derivante dalle veloci ripartenze degli avanti neroverdi, è dal centrocampo in su che il Barletta può e deve fare la differenza, soprattutto dal punto di vista della tecnica e dell'inventiva: fattore da contrapporre alla fisicità - non certo accompagnata da tecnica eccelsa - del reparto arretrato dello Sciacca. C'è bisogno in sostanza che i vari Strambelli e compagni tornino, come tutti auspichiamo, quei calciatori del tutto fuori categoria, che hanno sublimemente deliziato l'esigente palato del tifo biancorosso. Forza Barletta.
Si annuncia e soprattutto si anela un Puttilli nel suo classico e affascinante "abito da sera" che spinga i biancorossi verso una vittoria decisamente più pesante di quella ottenuta domenica contro il Bitonto, dopo ben quattro partite di vacche magre, giustificate (un po' meno il pari di Sciacca) dalla sbornia da promozione in D largamente anticipata.
In occasione del pari del match di andata abbiamo scritto: Barletta, così rischi!
Rischi derivanti non tanto dalla forza intrinseca del pur rispettabilissimo Sciacca (se anche da quelle parti definiscono "corazzata" il Barletta, ci sarà un motivo…), quanto dall'atteggiamento pigro e a tratti indolente con il quale la squadra di De Candia ha affrontato per settanta minuti e oltre un avversario in inferiorità numerica, ancor prima che tecnica.
Atteggiamento che è costato il pareggio da parte del giovane Catanzaro, e che pone il Barletta nelle condizioni di dover sin da subito cercare il vantaggio, con il rischio di esporsi alle insidiose ripartenze dei non certo fenomenali ma molto rapidi attaccanti siciliani.
Sia chiaro, sulla carta il Barletta ha tutto per poter fare domani sera un sol boccone dei neroverdi guidati da Angelo Galfano: a patto però di rivedere un Barletta che sprigioni tutto il suo immenso (per l'Eccellenza) potenziale tecnico-tattico, coadiuvato dall'esperienza a tutti i livelli che certo non manca ad elementi quali Strambelli, Lattanzio, Scaringella, Giambuzzi, Montrone, Bernaola ecc.
Come già detto, i maggiori pericoli per la squadra di De Candia potrebbero arrivare dalle ripartenze dei loro esperti attaccanti, e soprattutto dalla loro particolarmente insidiosa fascia sinistra, dove all'andata hanno imperversato l'esterno offensivo Erbini, supportato non di rado dal dinamico esterno basso Caternicchia, per una formazione che dovrebbe a grandi linee ricalcare il 4-3-3 dell'andata, con uno tra Margaritini e Catanzaro da schierare in avanti in luogo dello squalificato Gueye.
Detto del pericolo derivante dalle veloci ripartenze degli avanti neroverdi, è dal centrocampo in su che il Barletta può e deve fare la differenza, soprattutto dal punto di vista della tecnica e dell'inventiva: fattore da contrapporre alla fisicità - non certo accompagnata da tecnica eccelsa - del reparto arretrato dello Sciacca. C'è bisogno in sostanza che i vari Strambelli e compagni tornino, come tutti auspichiamo, quei calciatori del tutto fuori categoria, che hanno sublimemente deliziato l'esigente palato del tifo biancorosso. Forza Barletta.