j.jpg)
Calcio
Barletta campione di Puglia: le tappe del trionfo
Dall’esordio col Bisceglie al trionfo col Galatina, passando per il pasticcio delle squalifiche poi revocate
Barletta - venerdì 24 gennaio 2025
12.03
A tre anni di distanza dalla prima volta, il Barletta riconquista la Coppa Italia di Eccellenza Puglia, infliggendo un 4-0 al Galatina, che forse rappresenta una punizione forse un po' troppo severa, dato il comunque buon inizio di gara dell'undici guidato da Graziano Tartaglia, e il buon livello di gioco mostrato anche successivamente al vantaggio barlettano firmato da Michele Scaringella.
Durante l'intervallo deve però essere arrivata una bella "sveglia" da parte di mister De Candia all'indirizzo dei suoi ragazzi, tant'è vero che dopo il raddoppio di puro agonismo e prepotenza firmato da Esteban Giambuzzi, non vi è praticamente stata più partita, con il Barletta che ha letteralmente stritolato il Galatina, magari compensando in eccesso quanto non pienamente concretizzato nel primo tempo della gara di andata. Il trionfo finale è stata quindi la logica conseguenza di una superiorità a tratti debordante, che il Barletta ha manifestato per tutto l'arco del torneo con un crescendo rossiniano, fatto anche di corsi e ricorsi storici, che andiamo ora a ripercorrere.
Nella gara di ritorno - disputata al "Di Liddo", e nella quale farà il suo esordio nelle file del Bisceglie niente meno che Manuel Visani, l'eroe biancorosso di coppa nel 2022 - sarà sufficiente un'incornata nel primo tempo di Riccardo Lattanzio per assicurare al barletta il passaggio del turno.
Tutto questo fa sì che la Polimnia seconda in campionato, e un Canosa in grande forma, vengano dall'ambiente barlettano percepiti come avversari ben più insidiosi di quanto effettivamente si riveleranno sul campo, dove questa volta il Barletta aumenta sensibilmente i giri del motore, annientando in un tempo il Canosa (4-0 finale) al "San Sabino", per poi battere per 2-0 la Polimnia al "Puttilli" , praticamente senza subire un tiro in porta.
In questa sede ci limitiamo quindi a commentare quanto è successo di incredibile nei giorni immediatamente successivi alla finale di andata (vinta per 1-0 grazie al bel gol di Rotondo), e immediatamente precedenti quella di ritorno, soprattutto in merito a quanto successo a Vito Lavopa e Nicola Strambelli, inizialmente squalificati rispettivamente per quattro e un turno di coppa: il primo "per avere proferito frasi irriguardose nei confronti di un assistente dell'arbitro (vedi rapporto del Commissario di campo)"; e il secondo per… "vedi rapporto del Commissario di campo", che dire, accuse circostanziate e incontrovertibili…
Inevitabile quindi il ricorso lampo da parte del Barletta. Ricorso la cui discussione era stata inizialmente prevista per le 18:00 di ieri (la partita Barletta-Galatina si è giocata alle 18:30…). Verdetto poi cortesemente anticipato alle ore 13:00 e che ha completamente scagionato Lavopa e Strambelli, dopo che, oltre al reclamo della SSD Barletta 1922, sono stati presi in considerazione gli atti degli ufficiali di gara, e gli atti di supplemento del commissario di campo !!!. E allora qui i casi sono due: allo "Specchia" di Galatina vi erano più commissari di campo, e nel qual caso uno ha visto e sentito una cosa, e l'altro poi ha dichiarato nell'atto di supplemento l'esatto contrario o quasi; oppure il commissario di campo era lo stesso e il resto lo lasciamo alle libere considerazioni del lettore…
Fatto sta che tutto questo non fa bene al calcio, perchè seppur felici della vittoria della coppa da parte del Barletta, cosa avrebbero pensato i tifosi barlettani, e magari anche noi addetti ai lavori, se avessero prima squalificato e poi, a poche ore dalla partita, riabilitato due giocatori del Galatina?
Che dire, un pasticcio francamente evitabile, che in caso di esito negativo del ricorso presentato dal Barletta avrebbe tra l'altro privato un giocatore come il buon Vito Lavopa della grande gioia di essere non solo tra i pochissimi eletti ad aver vinto per due volte la Coppa Italia Dilettanti di Puglia, ma forse l'unico ad averlo fatto con la stessa maglia e ad aver fatto gol in entrambe le finali. Roba, per Vito Lavopa, da raccontare ai nipoti. Ma soprattutto roba che riconsegna al Barletta calcio inteso anche come ambiente, quell'entusiasmo che era andato perso a causa della disastrosa stagione scorsa. E adesso appuntamento tra qualche settimana per festeggiare il ritorno in D.
Durante l'intervallo deve però essere arrivata una bella "sveglia" da parte di mister De Candia all'indirizzo dei suoi ragazzi, tant'è vero che dopo il raddoppio di puro agonismo e prepotenza firmato da Esteban Giambuzzi, non vi è praticamente stata più partita, con il Barletta che ha letteralmente stritolato il Galatina, magari compensando in eccesso quanto non pienamente concretizzato nel primo tempo della gara di andata. Il trionfo finale è stata quindi la logica conseguenza di una superiorità a tratti debordante, che il Barletta ha manifestato per tutto l'arco del torneo con un crescendo rossiniano, fatto anche di corsi e ricorsi storici, che andiamo ora a ripercorrere.
Primo turno: Barletta-Bisceglie
Neanche il tempo di metabolizzare la tremenda annata 2023/24, e di perfezionare l'amalgama di una rosa potenzialmente dominante, che il tabellone di coppa presenta al Barletta sin da subito quella che in estate pareva dover essere la principale antagonista dei biancorossi nella corsa alla Serie D: il Bisceglie dell'allora mister Giuseppe Scaringella. Squadra che nonostante l'incerto avvio di stagione si presenta al Puttilli in maniera piuttosto spavalda, creando a inizio gara qualche apprensione alla difesa barlettana, fino al gol del vantaggio di capitan Montrone, a cui farà seguito qualche minuto più tardi il pareggio biscegliese firmato da Scimia su incertezza di Staropoli. Poco male, perchè una decina di minuti più tardi è Nicola Strambelli a firmare il successo biancorosso con un colpo da biliardo dei suoi, direttamente da calcio di punizione.Nella gara di ritorno - disputata al "Di Liddo", e nella quale farà il suo esordio nelle file del Bisceglie niente meno che Manuel Visani, l'eroe biancorosso di coppa nel 2022 - sarà sufficiente un'incornata nel primo tempo di Riccardo Lattanzio per assicurare al barletta il passaggio del turno.
Secondo Turno - Barletta-Unione Calcio Bisceglie
"Ancora tu! Ma non dovevamo vederci più?". Niente di più azzeccato di questa citazione del grande Lucio Battisti per presentare l'Unione Calcio Bisceglie: avversario del Barletta nel secondo turno di coppa, nonché per anni una sorta di vero e proprio spauracchio per i biancorossi, tra playout per evitare la retrocessione in Promozione (poi evitata da entrambe), eliminazioni in coppa e brucianti sconfitte interne in superiorità numerica. La musica però cambia con l'avvento dell'era Dimiccoli-Daleno-Farina, e resta tale anche con il nuovo corso Romano-Lorusso-De Candia, con i biancorossi che superano agevolmente il turno vincendo per 3-0 al "Di Liddo" e per 1-0 al "Puttilli".Girone di semifinale - nulla da fare per Canosa e Polimnia
"Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare". Dopo la citazione musicale è la volta di quella cinematografica. E la celebre frase di John Belushi sembra proprio calzare a pennello al Barletta di Pasquale De Candia, che in campionato vince a ripetizione, ma sembra farlo limitando di parecchio i giri del motore, tanto da evocare da parte della critica quel celeberrimo "corto muso", tanto efficace nei fatti, quanto deprecato da tanti esteti del nulla che da qualche anno pontificano sul web e in certi pollai televisivi.Tutto questo fa sì che la Polimnia seconda in campionato, e un Canosa in grande forma, vengano dall'ambiente barlettano percepiti come avversari ben più insidiosi di quanto effettivamente si riveleranno sul campo, dove questa volta il Barletta aumenta sensibilmente i giri del motore, annientando in un tempo il Canosa (4-0 finale) al "San Sabino", per poi battere per 2-0 la Polimnia al "Puttilli" , praticamente senza subire un tiro in porta.
La doppia finale col Galatina e il pasticciaccio delle squalifiche, poi revocate, di Lavopa e Strambelli
Scrivere della doppia finale col Galatina rientra nell'ancora freschissima cronaca dell'evento agonistico, cosa alla quale si è già più che brillantemente provveduto dalle colonne virtuali del nostro giornale.In questa sede ci limitiamo quindi a commentare quanto è successo di incredibile nei giorni immediatamente successivi alla finale di andata (vinta per 1-0 grazie al bel gol di Rotondo), e immediatamente precedenti quella di ritorno, soprattutto in merito a quanto successo a Vito Lavopa e Nicola Strambelli, inizialmente squalificati rispettivamente per quattro e un turno di coppa: il primo "per avere proferito frasi irriguardose nei confronti di un assistente dell'arbitro (vedi rapporto del Commissario di campo)"; e il secondo per… "vedi rapporto del Commissario di campo", che dire, accuse circostanziate e incontrovertibili…
Inevitabile quindi il ricorso lampo da parte del Barletta. Ricorso la cui discussione era stata inizialmente prevista per le 18:00 di ieri (la partita Barletta-Galatina si è giocata alle 18:30…). Verdetto poi cortesemente anticipato alle ore 13:00 e che ha completamente scagionato Lavopa e Strambelli, dopo che, oltre al reclamo della SSD Barletta 1922, sono stati presi in considerazione gli atti degli ufficiali di gara, e gli atti di supplemento del commissario di campo !!!. E allora qui i casi sono due: allo "Specchia" di Galatina vi erano più commissari di campo, e nel qual caso uno ha visto e sentito una cosa, e l'altro poi ha dichiarato nell'atto di supplemento l'esatto contrario o quasi; oppure il commissario di campo era lo stesso e il resto lo lasciamo alle libere considerazioni del lettore…
Fatto sta che tutto questo non fa bene al calcio, perchè seppur felici della vittoria della coppa da parte del Barletta, cosa avrebbero pensato i tifosi barlettani, e magari anche noi addetti ai lavori, se avessero prima squalificato e poi, a poche ore dalla partita, riabilitato due giocatori del Galatina?
Che dire, un pasticcio francamente evitabile, che in caso di esito negativo del ricorso presentato dal Barletta avrebbe tra l'altro privato un giocatore come il buon Vito Lavopa della grande gioia di essere non solo tra i pochissimi eletti ad aver vinto per due volte la Coppa Italia Dilettanti di Puglia, ma forse l'unico ad averlo fatto con la stessa maglia e ad aver fatto gol in entrambe le finali. Roba, per Vito Lavopa, da raccontare ai nipoti. Ma soprattutto roba che riconsegna al Barletta calcio inteso anche come ambiente, quell'entusiasmo che era andato perso a causa della disastrosa stagione scorsa. E adesso appuntamento tra qualche settimana per festeggiare il ritorno in D.