Intervista Ruggiero Mennea
Intervista Ruggiero Mennea
Politica

«Maffei, riprendi il comando o rischi di essere travolto dalla tua inerzia»

Otto domande al consigliere regionale Ruggiero Mennea. «50 euro, "prezzo di mercato"»

La settimana scorsa, il centrodestra si è riunito per presentare una mozione di sfiducia (10 firme…). Varie domande vengono dal web, i due consiglieri dell'area Modem potrebbero firmare la mozione di sfiducia?
Io penso che l'iniziativa del Centro Destra sia stata tardiva e strumentale. Quando si parlava poco tempo fa di possibile scioglimento del consiglio comunale per fibrillazioni della maggioranza, il Centro Destra dichiararò che sarebbe stato disponibile a sostenere un governo di salute pubblica. Nel momento in cui il Centrosinistra si è ricompattato è spuntata la mozione di sfiducia, sapendo in partenza di non avere il numero di firme sufficiente per essere persino discussa (ne mancano 3). In riferimento ai consiglieri comunali, miei amici, questi hanno una preparazione e una capacità autonoma politica per decidere se prendere o meno un'iniziativa di quel genere. Se non lo hanno fatto è perchè, credo, solo uno sprovveduto o un consigliere "soldatino" potrebbe decidere di firmare una mozione di sfiducia proposta dal Centro Destra. Se mozione ci dovrà essere, che sia del Centro Sinistra, anche se ho sentito troppe volte di questa intenzione, però, sempre come "minaccia" politica "a salve" . Ipotesi, secondo me, che mai si avvererà. Dunque, quella del centrodestra è solo un'operazione tattica ed esclusivamente strumentale, specchio di un opposizione inconcludente e opportunista.

Argomento di questi giorni è stata la festa del PD (Lei l'ha definita "funerale"). Cosa riconosce alla Sua gestione come segretario provinciale, che non riconosce in questa gestione attuale?
Le nostre feste si sono svolte in un contesto economico, sociale e politico diverso. Era un momento positivo per la politica, non soffiava un vento di antipolitica e non c'era la crisi attuale. Le nostre manifestazioni riscuotevano un grande successo. Ricordo quando venne a Barletta il segretario nazionale Walter Veltroni, in un primo pomeriggio di febbraio piovoso, accorsero 2000 persone. Abbiamno sempre dato spazio a tutte le anime e le correnti di pensiero interne al partito. Erano feste aperte, davvero democratiche, in cui si discuteva non per esibire i muscoli o per ostentare il potere, ma per sollecitare soluzioni, costruire prospettive, rafforzare percorsi di coalizione (invitavamo anche l'opposizione). Questa è stata, invece, una festa (funerale) di una piccola parte del PD, autoreferenziale, dove la pochissima gente che vi ha partecipato è stata colpita solo da tre cose: l'assenza di pubblico (una festa in cui si parlavano addosso i relatori), la frittura di pesce con il vino rosso e l'esibizione dei balli latino-americani, dove, qui devo ammettere, c'è stato un grande pubblico. Ho visto le foto e mi è dispiaciuto vedere il miei amici Boccia ed Elena Gentile parlare al vento, in perfetta solitudine. Insomma, la dimostrazione che è stato un flop è confermata dal fatto che hanno tenuto una conferenza stampa post festa (cosa unica e insolita) autocelebrativa con l'ausilio del segretario provinciale Patruno che, in qualità di "scaricatore", continuava sorridente a festeggiare per mascherare i suoi insuccessi e i disastri causati al nostro partito.

Altro argomento, richiesta di rinvio a giudizio per concerto di Zero. Queste persone coinvolte devono autosospendersi o devono essere sospese dal partito? E per la costutuzione del Comune come parte civile, cosa ne pensa?
Premesso che non c'è nulla di personale nella mia posizione, per evitare ogni tipo di strumetalizzazione, penso che la sospensione temporanea, debba rappresentare un atto di grande dignità e di rispetto nei confronti di se stessi e dei cittadini, soprattutto in questo momento particolare in cui la gente è schifata dalla politica e dai politici, e questo non per fare i giustizialisti o i moralizzatori. A tal proposito, mi piacerebbe conoscere il pensiero dell'On. Boccia (stranamente taciturno) che spesso ha manifestato insofferenza rispetto a queste situazioni imbarazzanti per il partito. Per la costituzione, io credo che un ente pubblico oggi dovrebbe porsi un problema etico e morale più che un problema di opportunità giuridica. In questo momento critico sarebbe stato un segnale forte che avrebbe contrastato il vento dell'antipolitica e dato maggiore credibilità alle istituzioni (Fiorito e Polverini insegnano). Resta, questo un precedente gravissimo di cui dovranno rispondere i segretari politici ai vari livelli. In questa mia posizione non v'è alcun riferimento personale come taluni hanno voluto strumentalmente e stupidamente fatto credere. La dimostrazione del mio convincimento passa dal fatto che anche la Regione Puglia si è costituita parte civile nella vicenda dello sulla scandalo sanità. Ma lì c'è Vendola, qui Maffei, Chiarello e Patruno.

In questo momento si trova a Suo agio nel PD?
Sì molto, a dispetto di chi pensa che io stia scappando dal PD, o di chi si autoproclama inopportunamente e inadeguatamente "scaricatore" degli eletti. Stanno emergendo tutte le contraddizioni nel PD, soprattutto rispetto al fine per cui si fa politica. Il nostro unico scopo è quello di tutelare l'interesse pubblico, l'interesse e la crescita dei barlettani, sia quelli vicini e amici che quelli sconosciuti e lontani. Un'altra parte di partito, quella che ha fatto man bassa di tutti gli incarichi politici, di goverrno, di sotto governo e di gestione, pensa che far politica sia l'ostentazione dei numeri e non delle idee, sia conquistare posizioni di potere finalizzate alla gestione clientelare, e non all'esclusivo interesse collettivo. Sta emergendo un diverso modo di fare politica del Pd che i cittadini stanno notando con grande interesse. Io, nonostante tutto, ci sto bene, e sto provando gusto a fare politica contro corrente, lottando stando dentro e non scappando di quà e di là come fanno i "cacciatori" di assessorati e di incarichi. L'appiattimento e la militarizzazione del gruppo di potere o il baciamano al "mammasantissima" di turno, non mi appartiene. Combatterò, sempre questo modo di far politica.

Tra le domande che arrivano in mail, qualcuno sostiene che in questo momento alcuni come Giuggi Dimonte, Stella Mele, Tommy Dibari (tutti nomi citati durante l'evento Sixth Continent), apparentemente distanti dalla Sua storia politica e dal centrosinistra, siano invece influenti su decisioni, atteggiamenti, perfino nel Suo linguaggio sui mezzi di comunicazione. Sono influenti come Suoi spin doctor o ghost writer?
Il progetto "Sixthcontinent" non ha nulla di politico ed è un progetto innovativo che parla di ecomonia e di sociale, di tipo trasversale. Poi, io faccio politica da 20 anni nelle retrovie, all'insegna della militanza. Ho maturato un'esperienza professionale, umana e politica tale per cui riesco ad individuare quale sia il comportamento migliore da adottare e quale sia la cosa più giusta da dire o da scrivere. Commettendo gli errori riconosciuti ad un essere umano. Sono stato abitutato a pensare sempre con la mia testa, assumendomi le responsabilità delle mie azioni. Rivendico, però, il primato di permettermi il "lusso" di circondarmi di persone preparate, intelligenti e oneste che non chiedono nulla in cambio dalla politica ma sono entusiasti di dare alla politica. E di questo ne vado orgoglioso, perchè un vero politico si deve occupare principalmente di far crescere la propria comunità e di formare una classe dirigente meritevole e onesta.

Può spiegare la Sua proposta di spending review per la regione?
Oltre alla revisione dei costi della politica, è necessario attivare un'attività di rivisitazione della spesa della burocrazia, ormai gravosa e duplicata o triplicata. Proprio in questi giorni ho lanciato questo grido d'allarme. Anche se i costi della politica colpiscono mediaticamente di più l'opinione pubblica, il grosso degli sprechi è proprio nei grandi apparati burocratichi e in quelli paralleli. Ad esempio ci sono strutture di assessorati che svolgono le stesse funzioni di altre strutture che fanno le stesse cose (da qui la duplicazione) come le Agenzie Regionali. Pensare ad un accorpamento di funzioni può essere una soluzione di economicità e di efficienza. Oggi in Regione non c'è un pensiero di questo tipo. Chi paga è il cittadino, e paga 2 volte sia in termini economici che in termini di servizi inefficienti. Oltre a parlare di Spendig Review della spesa pubblica è necessario attivare anche procedure nei confronti dei partiti e della gestione dei finanziamenti pubblici: i rimborsi elettorali o altri finanziamenti vanno nelle casse dei partiti a vari livelli: come vengono gestiti? Dobbiamo dare risposte chiare anche su questo se vogliamo restiruirere credibilità alla politica e a chi la rappresenta. Anche i partiti, comunali, provinciali e regionali devono rendere conto ai cittadini. Un "Lusi" potrebbe aggirarsi anche da queste parti.

Aspetta una mossa decisa di Maffei, «se non ci sarà, vi saranno sorprese». Quali sorprese?
Mi aspetto che Maffei riprenda il comando completo della nave. La gestione clientelare è direttamente proporzionale alla capacità del Sindaco di tenere strette le maglie della gestione amministrativa e della struttura burocratica. Lui dovrebbe innanzitutto agire di più sul controllo della macchina amministrativa ed evitare che gli atti di gestione vengano predisposti sulle segreterie politiche di qualche notabile o in qualche negozio commerciale. Se non farà questo io penso che rischierà di essere travolto dalla sua inerzia, facendo cadere definitivamente la Città nel baratro. La sorpresa potrà essere l'imprevedibilità dei comportamenti dei cittadini stanchi ed esausti e la nascita spontanea di un'alternativa politica civica che si ribellerà ed agirà di fronte al fallimento della politica.

Cos'è questa leggenda tormentone, dei 50 euro?
Non so se sia il costo del biglietto del concerto di Renato Zero, o una voce diffusa durante le ultime campagane elettorali, come abbiamo avuto modo di leggere dalle cronache di quel tempo. Si faceva riferimento al prezzo che veniva praticato per "persuadere" un elettore a votare un determinato candidato, un "prezzo di mercato", una "quotazione del titolo voto", insomma si faceva riferimento al "voto di scambio". Una storia di cui tutti parlano e di cui si è occupata anche l'autorità giudiziaria senza approdare ancora ad alcuna conclusioni. Insomma, la leggenda dei 50 euro è un classico caso di omertà in "stile siciliano".
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