Politica

La Libera Associazione Civica replica al consigliere Pastore

Botta e risposta sugli sprechi degli enti pubblici. «Il suo stipendio alla regione lo paghiamo anche noi»

«Egregio consigliere regionale Pastore,

mi chiamo Vincenzo Santovito e mi onoro di appartenere con l'Associazione da me presieduta, la Libera Associazione Civica, operativa da oltre 30 anni e regolarmente costituita, al Gruppo delle Libere Associazioni Civiche Andriesi chiamate a svolgere un ruolo sociale che sicuramente dà molto fastidio ai politici di ieri e di oggi ma che proprio questi politici devono ringraziare per essere state spesso quelle che hanno sostituito la politica allorquando la politica ha avuto paura di intervenire su alcune questioni importanti, anche a livello nazionale. In tutto ciò ci abbiamo sempre rimesso, in tutti i sensi.

Ci siamo riuniti questa mattina dopo aver appreso della pubblicazione di una sua replica al nostro intervento di qualche giorno fa, che non ha ottenuto lo stesso "successo mediatico" in termini di divulgazione rispetto al suo, anche se riteniamo il nostro molto più circostanziato e assolutamente non strumentale.

Per stare qui a decidere come impostare la replica alle sue accuse abbiamo dovuto lasciare il nostro lavoro e addirittura qualcuno di noi ha dovuto chiedere al proprio datore di lavoro di assentarsi per mezz'ora. Altri di noi sono disoccupati e altri ancora pensionati, quindi non hanno dovuto chiedere permessi a nessuno.

Come vede non siamo affatto su un piano di parità: primo perché i nostri interventi seppur più interessanti e documentati dei suoi non riescono ad avere la stessa divulgazione; secondo perché per noi rinunciare a mezz'ora di lavoro significa perdere anche una quota di quel piccolo stipendio da precari che non saremmo neanche in grado di commensurare a quelli che tanto generosamente la Regione elargisce in compenso per il durissimo lavoro espletato da tutto l'entourage politico, tecnico e amministrativo, portaborse compresi.

No, Consigliere Pastore, non abbiamo nulla contro di lei ma lei non deve permettersi di dubitare di nulla perché questo non è nelle sue facoltà. Se siamo uno, dieci, cento, mille o diecimila a lei non deve importare perché il confronto deve essere sulle idee e sulle iniziative e non sulle masse che si registrano "solo" in campagna elettorale e che aspettano il contentino promesso. Ad ogni buon conto tutte le nostre adunanze pubbliche, con la partecipazione di centinaia di cittadini, sono documentate, quindi stia attento a come si pronuncia nel merito; farebbe una magra figura, lei e chiunque volesse seguirla in questo percorso periglioso per la credibilità. Quelle centinaia di cittadini non sono stati chiamati per partecipare ad uno dei tanti lauti pranzi o cene pre o post-elettorali. No, sono sempre venuti spontaneamente ad ascoltare la voce della verità e non del politichetto di turno, quindi questo argomento è chiuso perché andando oltre dovremmo portare esempi di come taluni politici che raccolgono migliaia di voti in campagna elettorale, il giorno dopo non riescano più ad avere con i propri elettori alcun contatto, pur percependo un'importante quota dei compensi per incarichi politici sotto la voce "spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori". Rapporto che si trasforma spesso tra eletto e la propria ciurma in attesa di un posto di lavoro e della realizzazione delle promesse ricevute. No. Noi per ottenere consenso non abbiamo mai avuto bisogno di cambiare partito per poi ricambiarlo nuovamente qualche mese dopo essere stati eletti. A noi tutti questi giochetti non appartengono. Noi la politica la costruiamo, non la subiamo. Se lei pensa di replicare alla nostra nota stampa, chissà perché poco diffusa, pensando di inviare a noi la busta e ad altri la lettera, allora non ci stiamo. E' un film visto troppe volte.

A proposito di quei 50 mila euro di presunto risparmio da destinare a "servizi ai cittadini" speriamo che i cittadini stessi possano risolvere i loro problemi con i tanti 50 mila euro che le Amministrazioni Pubbliche sperperano ogni anno per cavolate propagandistiche ed elettoralistiche, feste e festicciole per distribuire pane quotidiano a soggetti compiacenti senza insegnare loro mai a pescare altrimenti si rischia l'abbandono. Le cronache di stampa e tv sono piene di commenti relativi proprio agli sprechi di quella politica a cui anche lei, e non noi, appartiene. Si riguardi Striscia la Notizia e rifletta.

E' curioso che non venga spesa una sola parola sugli sprechi che riguardano gli Enti, a tutti i livelli e si parla di quei 50 mila euro come il fondo per salvare la carenza di servizi ai cittadini. ASSURDO e POPULISTA!

Tra di noi, caro consigliere, le persone in carne ed ossa e con tanto di cervellone ci sono, eccome. Altro che quelle sedute e riunioni politiche con tre o quattro persone, nonostante le "inquadrature ristrette". Voi politici avete la grande fortuna di avere sempre aperti, a disposizione, quei "microfoni" che vi consentono di esprimere il vostro pensiero. Lei che è un garantista nato, si adoperi affinché ciò avvenga anche per noi, in modo che si possa avere un libero confronto, in qualsiasi sede. Ci ritenga a sua disposizione, anche in piazza e senza transenne. Non siamo dei violenti e lei, come tutti gli altri, lo sa molto, molto bene.

No, fantomatiche non sono le Libere Associazioni Civiche Andriesi ma forse lo sono, parecchio, tutte quelle costruite ad hoc dai politici che si avvicendano all'abbeveratoio pubblico per elargire ad esse ed ai propri rappresentanti uninominali fior di soldoni per l'espletamento dell'arte e cultura del nulla, in cambio dell'omertoso silenzio, del sostegno e del compiacimento. Noi non siamo adatti a tutto questo né frequentiamo politici e salotti buoni.

E' vero, a maggio scorso noi delle Associazioni Civiche Andriesi abbiamo protestato e ci siamo indignati per i costi elevatissimi degli affitti degli uffici Bat (altro che togliere i servizi ai cittadini) dislocati in altri comuni e anche a Barletta, alle cui inaugurazioni abbiamo visto in primissimo piano coloro che, "orgogliosamente" hanno preso parte al "banchetto" che non manca mai, a spese dei soliti "poveri fessi". I "principi ballerini" quindi non sono i nostri ma proprio di quei politici che tanto si sono allontanati dagli elettori e dalla realtà e che prima o poi saranno chiamati a dare conto del loro operato.

Poiché la sua replica ha avuto tanta visibilità mediatica mentre il nostro intervento cui lei ha replicato non ha trovato lo stesso riscontro, generando anche disorientamento e confusione nei lettori, speriamo in un suo impegno anche in tal senso, affinché non venga seguita la strada della censura che da un pò di tempo alcuni "staffisti", sempre pagati dai cittadini (fessi!), hanno messo in atto per oscurare il libero pensiero di chi la pensa diversamente.

Noi siamo quelli che ci siamo e continueremo ad esserci e molti ci ringraziano per questo ruolo. Noi non utilizziamo il "Metodo Boffo" cioè l'utilizzo della stampa per fare del male in modo consapevole e violento, ma auspichiamo che al Metodo Boffo non vengano sostituiti altri metodi di gran lunga più violenti e deplorevoli. Nei nostri confronti li stiamo però subendo da tempo. Di questo qualcuno deve vergognarsene. Noi siamo quelli che vogliamo essere ricordati per qualcosa di buono, di costruttivo e di utile per la Società. Lei, consigliere Pastore, per cosa vorrà essere ricordato?

Speriamo non solo per aver chiesto il trasferimento della Sede della Asl Bat da Andria a Barletta. Siamo certi che non ci deluderà».
  • Franco Pastore
  • Lettera aperta
Altri contenuti a tema
Gli amici di sempre ricordano Don Giuseppe Tupputi Gli amici di sempre ricordano Don Giuseppe Tupputi Una lettera in ricordo del parroco deceduto pochi giorni fa
«Quanto vale la vita di una persona?» «Quanto vale la vita di una persona?» Una lettera aperta dopo il brutale omicidio di lunedì sera
«Cari futuri sindaci, spiegateci un po’ meglio questo turismo!» «Cari futuri sindaci, spiegateci un po’ meglio questo turismo!» Una lettera del perito agrario Giuseppe Dargenio
Riflessione dopo l'omicidio di Claudio Lasala, «vivere la città come comunità» Riflessione dopo l'omicidio di Claudio Lasala, «vivere la città come comunità» Lettera sul mondo giovanile e sulla necessità di nuove progettualità
«A 24 anni si deve avere il diritto di sognare, di divertirsi» «A 24 anni si deve avere il diritto di sognare, di divertirsi» Le lettere di due giovani barlettani, ragazzi come Claudio, e il loro appello alla città
Lettera aperta dopo la morte di Claudio Lasala, «mi sono rivisto in lui» Lettera aperta dopo la morte di Claudio Lasala, «mi sono rivisto in lui» Continuano le riflessioni dei cittadini
8 «Le istituzioni non ci sono. Barletta non parla perché si sente sola» «Le istituzioni non ci sono. Barletta non parla perché si sente sola» Le riflessioni condivise alla nostra redazione dopo la morte di Claudio Lasala
«Siamo tutti colpevoli», la lettera di un cittadino barlettano «Siamo tutti colpevoli», la lettera di un cittadino barlettano «Claudio lascerà un vuoto che il tempo non potrà mai colmare»
© 2001-2024 BarlettaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica telematica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
BarlettaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.