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Ingroia a Barletta: «La nostra è l’unica proposta di sinistra»

Intervista al candidato premier di Rivoluzione Civile. «La legalità deve diventare il motore dello sviluppo»

Antonio Ingroia, ha fatto tappa a Barletta, alla sala rossa del Castello, nel corso del suo tour elettorale in Puglia. Il candidato premier di Rivoluzione Civile, nonché magistrato in aspettativa, ha ribadito i principali temi del suo programma: lotta alla criminalità, alla corruzione, e all'evasione fiscale; ripristino dell'art. 18, abolizione Legge Fornero, e soluzione al problema "esodati"; tagli a stipendi e pensioni d'oro; abolizione leggi ad personam; rafforzamento della normativa contro la violenza di genere; sì ai matrimoni gay; no alle missioni militari all'estero, e tagli alla spesa militare, a favore di scuola, università, salute. «La classe dirigente colpevole del disastro è giunta al capolinea. Gli italiani sono sempre più consapevoli e incazzati, e hanno in mano l'arma più potente in democrazia: il voto - ha detto Ingroia - Berlusconi è politicamente finito, checché ne dica Bersani, per togliere voti a noi. Perché l'unica proposta di sinistra è la nostra, non quella di Bersani»

Dottor Ingroia, lei, nell'ottobre 2010, a Barletta, in questa stessa sala, parlò dell'esigenza di partecipare da parte dei cittadini al delicato momento della vita democratica del nostro paese. Cosa è avvenuto e cosa è cambiato per lei, in poco più di due anni, alla luce della sua scelta?
«E' cambiato che mi sono reso conto in questi due anni, da un lato dell'incapacità del ceto politico, della classe dirigente, di aprire un processo di rinnovamento, e dall'altro dell'impotenza della società civile, dei cittadini, di poter cacciare via questa classe dirigente. Ho capito che occorreva mettere nelle mani dei cittadini uno strumento che potesse realizzare questo obiettivo, per poter avviare questo processo di cambiamento. E questo strumento è la Rivoluzione Civile, che è la casa dei cittadini che vogliono cambiare l'Italia. Un processo di cambiamento del paese, basato su tre pilastri: giustizia, uguaglianza, legalità.».

Il deputato Pd Francesco Boccia, in un'intervista a Barlettalife, ha detto che «un voto dato ad Ingroia è un voto distruttivo per il centrosinistra». Vi sentite i distruttori della vittoria del centrosinistra?
«Io credo che gli unici distruttori sono loro, che hanno distrutto il grado di unità, e il patrimonio ideale e politico di una grande sinistra che non esiste più per colpa del Pd, che va a fare gli accordi con Monti».

Lotta alla criminalità, alla corruzione e all'evasione fiscale, sono i punti principali del vostro programma. Possono davvero costituire quegli introiti adeguati e costanti per far ripartire la crescita dell'Italia?
«Assolutamente. Noi abbiamo tra i 300 e i 400 miliardi di Euro l'anno, di fatturato delle economie criminali, un quinto del debito pubblico italiano. Se si volesse, si potrebbe colpire. Noi la volontà ce l'abbiamo. Gli altri no. Per questo noi diciamo agli italiani di votare per noi».

Un aspetto che Ingroia ha approfondito nel corso della serata: «Vogliamo eliminare l'Imu sulla prima casa, con un'imposta patrimoniale sui più ricchi, e soprattutto colpendo e punendo gli evasori fiscali, confiscando i loro beni. Non è vero che l'economia italiana è povera. Abbiamo una grande economia sommersa. Come ci ricorda la Corte dei Conti, abbiamo: solo di corruzione, 60 miliardi di Euro annui; per l'evasione fiscale, 120 miliardi di Euro di mancato gettito fiscale; un fatturato delle mafie stimato tra i 140 e i 150 miliardi di Euro. E' lì che bisogna andare a prendere i soldi, per darli allo stato sociale e all'iniziativa economica privata con finalità sociali - ha sottolineato - Bisogna estendere la normativa di confisca dei beni mafiosi, ai corruttori e ai grandi evasori fiscali. Con gravi indizi di corruzione ed evasione, si avvia un'indagine patrimoniale (Berlusconi sarebbe il modello tipico su cui fare questo accertamento). Si individuano i patrimoni della persona o dei prestanome, e si analizza se c'è sproporzione o meno con i redditi dichiarati. Se c'è sproporzione, si sequestra il patrimonio e si avvia un procedimento. Se la persona non giustifica la provenienza del patrimonio, questo si confisca e si reimmette nel circuito dell'economia della legalità - ha spiegato - Bisogna prevedere anche dei meccanismi automatici, proporzionali e progressivi, di riduzione fiscale, conseguenti al recupero dell'evasione. I patrimoni recuperati dovranno poi essere messi in fondi gestiti da un istituto pubblico, di credito a medio e lungo termine, che, a prestiti agevolati, potrà darli alle imprese virtuose, che presentano un serio piano aziendale, il rispetto della legalità e dei diritti dei lavoratori, e che non delocalizzano - ha aggiunto - I prestiti della BCE, che arrivano alle banche con l'interesse dell'1%, devono essere dati alle imprese al tasso agevolato del 2%, e non dell'8-9%. Anche in questo deve avere un ruolo di mediazione questo istituto pubblico di credito. Per i fondi europei, serve poi una commissione tecnica di assistenza alle regioni per l'utilizzo di questi fondi, che spesso, per ragioni politiche e non, rimangono inutilizzati».

Siete fiduciosi per l'esito elettorale? Se arriverete in Parlamento, sarà inevitabile una convergenza con il centrosinistra?
«Noi andiamo avanti per la nostra strada, forti dei nostri programmi e dei nostri contenuti, e di quello che i cittadini vogliono. I cittadini vogliono voltare pagina, fuori da questo balletto della vecchia politica dal quale noi siamo estranei».
16 fotoAntonio Ingroia a Barletta
Antonio Ingroia presenta "Rivoluzione Civile" a BarlettaAntonio Ingroia presenta "Rivoluzione Civile" a BarlettaAntonio Ingroia presenta "Rivoluzione Civile" a BarlettaAntonio Ingroia presenta "Rivoluzione Civile" a BarlettaAntonio Ingroia presenta "Rivoluzione Civile" a BarlettaAntonio Ingroia presenta "Rivoluzione Civile" a BarlettaAntonio Ingroia presenta "Rivoluzione Civile" a BarlettaAntonio Ingroia presenta "Rivoluzione Civile" a BarlettaAntonio Ingroia presenta "Rivoluzione Civile" a BarlettaAntonio Ingroia presenta "Rivoluzione Civile" a BarlettaAntonio Ingroia presenta "Rivoluzione Civile" a BarlettaAntonio Ingroia presenta "Rivoluzione Civile" a BarlettaAntonio Ingroia presenta "Rivoluzione Civile" a BarlettaAntonio Ingroia presenta "Rivoluzione Civile" a BarlettaAntonio Ingroia presenta "Rivoluzione Civile" a BarlettaAntonio Ingroia presenta "Rivoluzione Civile" a Barletta
«Governabilità, giustizia ad orologeria, voto utile: sono luoghi comuni»
«Mai ministro di un governo guidato da un mio avversario»

«La governabilità non è un valore assoluto. Il punto è chi governa, per fare cosa. Non mi sta bene una governabilità per l'interesse dei governanti, ma per l'interesse dei governati. Il governo è un mezzo, non un fine. Gli altri si preparano a ripetere gli stessi inciuci fatti fino a qualche mese fa». «Non è la giustizia ad orologeria, ma sono i politici della casta che, avendo l'inguaribile attrazione per l'illecito, commettono reati. Non è colpa della magistratura se scopre i reati, ma è colpa di chi commette i reati e rimane al suo posto». «Berlusconi e Bersani stanno cercando di ingannare gli elettori con il voto utile. Su questo parlano lo stesso linguaggio. Il voto deve essere utile all'elettore, e non a chi viene eletto».

Ministro di un governo Monti? «E' una battuta? Ovviamente no. Non farei mai il ministro di un governo guidato da un mio avversario». Di un governo Bersani? «E' la stessa cosa. Perché tanto Bersani e Monti sono ormai una stessa cosa».
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