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Il gruppo Pd sul bilancio: «Nessuna visione, nessuna idea della città»

La nota dei consiglieri dem

Il gruppo consiliare del PD avanza le proprie critiche al bilancio approvato dalla sola maggioranza: nessuna visione, nessuna idea della città.

«Innanzitutto - scrivono i consiglieri dem - la grande assente: la questione ambientale. Il Sindaco Cannito e la sua maggioranza, nelle linee di mandato hanno più volte ribadito di avere in grande considerazione l'ambiente e la qualità della vita. Ma in bilancio non c' è alcuna posta, non ci sono risorse su monitoraggio ambiente e qualità dell'aria. Dunque non si comprende quali politiche, senza risorse, il Sindaco (e assessore all'ambiente) Mino Cannito intenda condurre su questo tema.

Sul PNRR, perno della strategia post-pandemica finanziata tramite il programma Next Generation EU, oggi è già possibile, a livello nazionale e a livello locale, segnare un bilancio provvisorio della capacità di accedere a fondi e finanziamenti.. Barletta è molto più bassa in classifica, 432 euro per abitante (Taranto è a quota 2301, Bari a 1878, Brindisi a 1568). Poca capacità di reperire fondi nella nostra città. E, peggio, nessuna visione d'insieme, progetti a macchia di leopardo, sparpagliati tra vari settori. Anche sulla ricerca di risorse umane, di progettisti per la ricerca e gestione di bandi e finanziamenti, nessuna precisa indicazione.

Un altro tema rileveante è il patrimonio immobiliare del Comune. Da quando si è insediato Cannito, a ogni bilancio si elencano (alcuni?) beni immobili del Comune, e accade anche stavolta. Non è chiara la ratio, poiché non c'è mai stato un bando per dismettere una parte di questo patrimonio. Non si fanno, e nemmeno si prevedono, ristrutturazioni, lasciando che tale patrimonio decada. Non è nemmeno chiaro se quell'elenco sia completo ed esaustivo. Cosa vuol fare l'amministrazione comunale dei propri beni immobili?

Il capitolo attività produttive è sostanzialmente scomparso. Barletta è assente, ad esempio, da molti grandi appuntamenti per la promozione delle imprese dei diversi settori. Apprendiamo, con amarezza, che Barletta, a differenza degli altri due co-capoluoghi (Trani e Andria) e anche di altri Comuni più piccoli della Provincia "Contributi per manifestazioni di promozione territoriale e di prodotti made in Puglia". Partecipare al bando, e ricevere fondi, avrebbe permesso alla amministrazione economie su questo tema e dunque di distrarre risorse da destinare ad altri settori. Ma a quanto pare a Palazzo di Città la mano destra non sa cosa faccia la sinistra.

Sui capitoli del turismo e della cultura, le risorse sono aumentate, ma l'impostazione è la stessa di sempre. Ovvero realizzazione eventi sporadici, episodi estemporanei.
In questi, come in altri campi, non si partecipa ad alcun bando. Dunque nessuna possibilità di recepire risorse aggiuntive.

Come ci insegna l'esperienza degli ultimi anni, la cultura e il turismo richiedono, quanto e più di altri settori, capacità di costruire reti, di inserirsi in circuiti, trasformare gli eventi in volano stabile e duraturo di accoglienza, in veri fattori di attrazione. Serve anche in questi campi una programmazione di ampio respiro e con una chiara visione: a Barletta questa visione non c'è.

Infine sui servizi sociali: esiste un tema grave e serio. Ovvero le liste d'attesa per l'assistenza domiciliare. Un capitolo che merita priorità assoluta e risorse importanti perché tocca la vita, e soprattutto la qualità della vita di soggetti fragili, di persone non autosufficienti. Come Partito democratico sentiamo il dovere di vigilare affinché ogni sforzo sia compiuto per accorciare i tempi di attesa e completare, anche attraverso una più stretta sinergia con la Asl, la rete necessaria al supporto dei barlettani che necessitano di tali servizi. Quel servizio allevia le difficoltà quotidiane di individui e famiglie. È un diritto e va garantito.

Il bilancio approvato è insomma deludente: si presenta la stanca ripetizione dell'ordinario come fosse uno straordinario inedito, invece che puntare a una progettazione di ampio respiro. E Barletta e i barlettani meritano di meglio».
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