Evento pre-Covid
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Turismo

Barletta e il suo potenziale per il mondo degli eventi

La testimonianza di organizzatori e imprenditori della nostra città che voglio ripartire il prima possibile

«Il mondo degli eventi, in questo momento, sta vivendo un trauma, è lì freezzato, trascurato, senza notizie, in attesa che dai piani alti diano il via libera per tornare a vivere» a parlare sono dei giovani imprenditori e organizzatori di eventi a Barletta. Li abbiamo ascoltati perché attraverso i loro canali social stanno cercando di parlare alla città di questa problematica. Barletta sembra sintetizzare un po' quello che sta accadendo in tutto il resto d'Italia. La città della Disfida, infatti, è dotata di moltissimi luoghi in cui è stato possibile realizzare grandi eventi nel corso del tempo. Ricordiamo gli anni in cui il Fossato ha ospitato artisti come Daddy Yankee, Fiorella Mannoia, Il Volo o quando J-ax quest'estate ha cantato il suo tormentone estivo nella piazzetta in Via Cialdini per il Battiti Live On the Road. O ancora il TEDxBarletta, Alex Kennon live dal Castello, ma senza pubblico. Una città che ha voglia e necessità di partire, per la sua bellezza e soprattutto per i suoi luoghi che si prestano in modo naturale all'organizzazione di eventi musicali e non.

Dicono gli organizzatori barlettani: «Siamo molto ottimisti, immaginiamo un mondo con tante novità, nuove idee e nuove emozioni, perché chi organizza eventi deve avere una capacità di inventare immensa. Abbiamo pensato a questo stop come una pausa di riflessione per pensare a idee nuove per emozionare la gente, quindi quando arriverà il via libera ci sarà da divertirsi». Una data, è quello che si aspetta da lungo tempo, perché burocraticamente non è mai stata fornita una data per la ripartenza, rimandando il problema a un "più in là".

«Si fa presto a dire che le discoteche possano essere una minaccia per la diffusione del COVID, ma questa visione miope è espressa da persone che non sanno assolutamente cosa sia il nostro lavoro e di quali sacrifici e professionalità necessita ogni giorno. Noi sosteniamo quello che dice Ale Lippi su Djmag: «La disco è un capro espiatorio comodo per accontentare morale e ipocrisia paesana». Quello che si sottovaluta è che il mondo della notte possa essere un mezzo educativo per tanti ragazzi oggi allo sbaraglio e allo stesso tempo è un settore sempre più in crescita che dà lavoro a tanta gente.

Per quanto riguarda le soluzioni possibili per la ripartenza, le abbiamo provate tutte, presentando dei protocolli studiati ad hoc che ahimè sono stati sempre rimbalzati. Nel nostro piccolo, vorremmo garantire che la discoteca, a differenza di qualsiasi spiaggia o piazze o luogo pubblico dove ci sono sempre aggregazioni, ha gli spazi per monitorare ogni situazione e quindi può convivere con il Covid rispettando i giusti protocolli. Oggettivamente la discoteca è più sicura di un mercato, di una festa in piazza o di una spiaggia libera. Leggendo le varie testate giornalistiche e seguendo le stories Instagram di tanti amici all'estero si può apprendere che la movida nel mondo non è assolutamente ferma, ci sono tante nazioni che investono sul turismo e di conseguenza sulla movida che ne caratterizzano l'economia del paese.

Per quanto riguarda la nostra città, credo che Barletta abbia un potenziale immenso, ma fermo nei box. È come avere una Ferrari ma senza benzina. Le altre città, senza nulla togliere loro, hanno delle Audi ma con il pieno. Credo che a Barletta manchi un progetto serio, un'iniziativa turistica da parte dell'amministrazione che possa incentivare gli imprenditori barlettani a investire nella propria città, perché molti stanno scappando via. C'è bisogno di un piano di investimento, non basta soltanto una nuova attività. Barletta ha bisogno di strutture e gli imprenditori hanno bisogno di spazi e permessi».

Anche al livello nazionale è tutto fermo, almeno burocraticamente, a un tempo pre-Covid, tanto da assumere dei toni nostalgici e lontani.

«La musica illegale, suonare è quasi un gesto da criminale»

scrive il cantante Cosmo in uno dei testi delle sue canzoni.
La questione del concerto-esperimento ha riportato al centro dell'agenda del nostro Paese la questione eventi e musica. «Dopo che per tutta l'estate in tutta Italia migliaia e migliaia di persone hanno ballato liberamente nei weekend nelle uniche situazioni che erano disponibili: quelle illegali» dice il cantante e producer Cosmo. Effettivamente, la cronaca cittadina e nazionale dimostra come quelle che vengono chiamate "serate" nei lidi e nei locali ci siano state, anche illegalmente.

Notizie del genere sono state confezionate come un reato da punire, mai come una necessità che ha esposto molti a molti rischi. Perché se è vero che "siamo animali sociali" la nostra natura è proprio quella di socializzare. Forse sarebbe più giusto vedere il problema da un'altra angolatura: «Cosa ha spinto gli organizzatori degli eventi a realizzarli comunque nonostante le sanzioni a cui andavano incontro? Perché hanno deciso di rischiare così tanto "solo per divertimento"?».
Ce lo siamo mai chiesti?

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