Politica
«A Barletta è finita in filodrammatica»
La nota dei "Cittadini in movimento". «Commedia con tratti pirandelliani»
Barletta - domenica 18 novembre 2012
10.39
«"E' finita in filodrammatica dove ci sono tutte le parti della commedia, buffonesche e tragiche" ha detto felicemente qualcuno». Così la nota congiunta dei "Cittadini in movimento" successivamente a i tanti fatti politici e non che la nostra città sta vivendo. «Prima la caduta annunciata del Sindaco che non ha fatto granché per scongiurarla, demeritando soprattutto per le scelte improvvide del suo apparato fiduciario, i silenzi inopportuni e complici e le risposte non date (anche ai nostri Movimenti)».
«Poi la commedia con tratti pirandelliani da recita a soggetto (il martello che si finge incudine) e gli autori del "delitto", mandanti e sicari a suon di dimissioni, ad occupare la scena con interventi a raffica e megafoni per magnificare la loro grandezza d'animo e di statura politica. Parole nobili e alate da salvatori della patria, che avrebbero potuto risparmiarsi, i commedianti non ci incantano: di tutti loro conosciamo storia politica e retropensiero, sono il prodotto del cerchio magico e del laboratorio pseudo-politico, aspirante padrone della città. Ideologicamente indefinibili e capitati per caso nel centro sinistra, come racconta la storia di molti di loro, inverano il sogno berlusconiano dell'homo politicus . Ognuno alla ricerca, personale o di consorteria, di posizioni di potere e dei vantaggi conseguenti, ossessionati dalla visibilità, indifferenti a valori e pubblico interesse, privi di progettualità, inclini alla spregiudicatezza, al vaniloquio ed all'insensatezza».
«E' una classe politica che sa promettere, e per questo corteggiata e ripagata nel consenso, che ha invaso la politica nazionale e locale e siede ormai in abbondanza sugli scranni delle pubbliche amministrazioni. Macchine elettorali, pronti a riproporsi per vincere ed annichilire, se serve, una Città già perdente ed impoverita. Per batterli non basta una campagna di moralizzazione, ma occorre, imprescindibilmente, ridurre ad unità il dissenso, che è diffuso e maggioritario, ma purtroppo frazionato come non mai, nel segno magari anche della diversità ideologica. Quando è buio pesto e non c'è luce in fondo al tunnel, serve chiunque sia serio e di buona volontà, con una prospettiva strategica che punti a isolare e sconfiggere questa classe politica e nel contempo miri a conseguire, con costante intransigenza, il "bene comune"».
«Riforma morale ed intellettuale sì, ma anche cose e sostanza. I nostri Movimenti nei mesi passati si sono impegnati, con cognizione di causa e nell'indifferenza del Palazzo, su temi rilevanti come gli istituti di partecipazione, l'ambiente, il piano delle coste, il piano traffico, il bilancio sociale e partecipato, la razionalizzazione della dirigenza comunale. Nei prossimi giorni, da promotori e non necessariamente da protagonisti, pronti ad intercettare ogni iniziativa seria ed affidabile, pubblicheremo un manifesto chiaro e conciso, eventualmente da condividere, per avviare una svolta netta e radicale. Auspichiamo che siano in tanti ad avere forza, coraggio e senso di responsabilità, per assumersi fino in fondo il compito della rigenerazione».
«Poi la commedia con tratti pirandelliani da recita a soggetto (il martello che si finge incudine) e gli autori del "delitto", mandanti e sicari a suon di dimissioni, ad occupare la scena con interventi a raffica e megafoni per magnificare la loro grandezza d'animo e di statura politica. Parole nobili e alate da salvatori della patria, che avrebbero potuto risparmiarsi, i commedianti non ci incantano: di tutti loro conosciamo storia politica e retropensiero, sono il prodotto del cerchio magico e del laboratorio pseudo-politico, aspirante padrone della città. Ideologicamente indefinibili e capitati per caso nel centro sinistra, come racconta la storia di molti di loro, inverano il sogno berlusconiano dell'homo politicus . Ognuno alla ricerca, personale o di consorteria, di posizioni di potere e dei vantaggi conseguenti, ossessionati dalla visibilità, indifferenti a valori e pubblico interesse, privi di progettualità, inclini alla spregiudicatezza, al vaniloquio ed all'insensatezza».
«E' una classe politica che sa promettere, e per questo corteggiata e ripagata nel consenso, che ha invaso la politica nazionale e locale e siede ormai in abbondanza sugli scranni delle pubbliche amministrazioni. Macchine elettorali, pronti a riproporsi per vincere ed annichilire, se serve, una Città già perdente ed impoverita. Per batterli non basta una campagna di moralizzazione, ma occorre, imprescindibilmente, ridurre ad unità il dissenso, che è diffuso e maggioritario, ma purtroppo frazionato come non mai, nel segno magari anche della diversità ideologica. Quando è buio pesto e non c'è luce in fondo al tunnel, serve chiunque sia serio e di buona volontà, con una prospettiva strategica che punti a isolare e sconfiggere questa classe politica e nel contempo miri a conseguire, con costante intransigenza, il "bene comune"».
«Riforma morale ed intellettuale sì, ma anche cose e sostanza. I nostri Movimenti nei mesi passati si sono impegnati, con cognizione di causa e nell'indifferenza del Palazzo, su temi rilevanti come gli istituti di partecipazione, l'ambiente, il piano delle coste, il piano traffico, il bilancio sociale e partecipato, la razionalizzazione della dirigenza comunale. Nei prossimi giorni, da promotori e non necessariamente da protagonisti, pronti ad intercettare ogni iniziativa seria ed affidabile, pubblicheremo un manifesto chiaro e conciso, eventualmente da condividere, per avviare una svolta netta e radicale. Auspichiamo che siano in tanti ad avere forza, coraggio e senso di responsabilità, per assumersi fino in fondo il compito della rigenerazione».