Database e archivi digitali degli enti locali, dov'è la trasparenza?
«Per gli utenti che navigano le problematiche non sono indifferenti»
lunedì 4 dicembre 2017
iReport
«Amministrazione trasparente o invisibile? Con il decreto legislativo n. 33 del 14 marzo 2013 è stato affermato il principio della trasparenza, mezzo attraverso il quale il cittadino può accedere liberamente e in qualsivoglia momento alle informazioni che concernono le disposizioni e gli esercizi delle pubbliche amministrazioni. Questo principio riguarda tutti gli Enti con cui ci si interfaccia ogni giorno i quali offrono o prestano un servizio pubblico all'impresa o al privato cittadino.
Nonostante la norma sia ben definita, quando si tenta di navigare sui siti web di qualcuna delle suddette istituzioni, ci si trova dinanzi a problematiche non indifferenti. Esempio concreto è rappresentato dalla Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Barletta - Andria - Trani, che molto spesso non brilla di solerzia nella divulgazione di informazioni pubbliche. Sono mesi che l'accesso alla sezione "Attività e Procedimenti", per controllare le attività come i dati aggregati delle attività amministrative, il monitoraggio sui tempi dei procedimenti e le dichiarazioni sostitutive e acquisizione d'ufficio dei dati, non viene aggiornata. Tutto risulta fermo al 2014, suggerendo che la sezione è in fase "di aggiornamento". Inoltre nessuna revisione è presente per la fondamentale sezione "Pianificazione e Governo del territorio", che dovrebbe raccogliere gli atti di governo del territorio, piani territoriali e di coordinamento, informazioni imprescindibili per recepire l'operato degli enti e indispensabile strumento di valutazione le azioni in cui i cittadini, loro malgrado, sono coinvolti.
Il tema "Trasparenza" tange anche il sito web dell'ASL BAT, il quale presenta dati assolutamente non aggiornati. Per quanto riguarda le informazioni sui cittadini stranieri, queste sono ferme ad Agosto 2013; non solo: altro impedimento si trova nell'acquisire gli elementi in relazione alle principali cause di decesso in Puglia, in quanto gli ultimi dati analizzati coprono il decennio 2001-2011 e sono stati pubblicati il 31.01.2017 e il periodo 2006 - 2009 con le tavole mortalità per causa sono state pubblicate il 25/11/2015. Acquisire e disporre di tali elementi, vorrebbe dire, avere la possibilità di comprendere l'andamento e la percentuale di malattie\gravità\persone coinvolte e la fase di avanzamento nella regione Puglia. Per non parlare dell'incidenza di una malattia piuttosto che un'altra, non trascurando la zona di sviluppo della stessa. Indispensabile diventa nel momento in cui la Puglia si mostra coinvolta in aspetti qualitativi ambientali discutibili.
In primis la città di Barletta, coinvolta direttamente nelle riconosciute battaglie contro le principali fonti ritenute inquinanti quali Buzzi Unicem e Timac Agro, portate avanti dal Comitato Aria Pulita, dal Collettivo Exit e confermate dai dati acquisiti dalle centraline ARPA.
Ci si augura che i numerosi ragguagli richiesti al dott. Ottavio Narracci a proposito della recinzione dell'ospedale vecchio, non lo abbiano indispettito o non abbiano sottratto troppo tempo alle altre questioni di altrettanta rilevanza che attanagliano l'ASL BAT, tra cui proprio l'indispensabile aggiornamento del sito web, unico strumento di condivisione delle informazioni con i cittadini. Resta il fatto, sia che si tratti di ripicca o inettitudine o dimenticanza o abbondanza di questioni in cui districarsi, l'omissione pare oltremodo evidente.
A proposito di salute, altro discutibile "neo", è proprio la l'assenza di elementi inerenti allo sviluppo (o regresso?!) della tubercolosi in Puglia. Secondo le stime riportate dal SIMI (Sistema Informativo Malattie Infettive) e il flusso SDO (Scheda di Dimissione Ospedaliera), la presenza di tubercolosi è certificata fino al 2012, evidenziando percentuali variabili tra pugliesi e stranieri. Se nel 2011 gli stranieri portatori di tubercolosi tra 20-39 anni sono colpiti dalla malattia al 63% e per la fascia d'età 40-59 anni si sfiora il 31%, per le medesime fasce d'età i cittadini pugliesi sono infetti al 16% per la prima fascia e al 21% per la seconda fascia. Preoccupante diventa l'analisi considerando che tra i 60-79 anni la percentuale di pugliesi infetti diviene del 36% contro il 3% degli stranieri. Simile la situazione nell'anno successivo. Nel 2012 per gli stranieri tra 20-59 anni, la cifra si aggira attorno al 40%, stessa cifra che coinvolge i cittadini pugliesi tra i 60-79 anni.
Dopo il 2012 non vi sono altre cifre pubblicate in merito alla diffusione o alla limitazione dell'infezione, e tenendo conto della cospicua percentuale di pugliesi coinvolti e di cittadini stranieri sopraggiunti nei nostri territori negli ultimi anni e attualmente residenti, non diffondere dati di tale interesse può essere sfavorevole per la cautela di tutti, italiani e non.
Numeri ancora una volta inesistenti, quando si decide di curiosare sul sito della Regione Puglia per rilevare e acquisire i costi, il progetto e i lavori portati avanti per la costruzione della nuova sede regionale di Via Gentile e sapere, ad oggi, a che punto siano arrivati. Lavori cominciati nel 2012 e ancora in corso di cui è impossibile trovar traccia in merito a costi fuori bilancio, approvazioni o banalmente delle piantine in cui visionare il progetto completo e la composizione delle aree. Eppure in 15 anni il tempo non è mancato per pubblicare le informazioni necessarie e rendere i cittadini partecipi alla costruzione della nuova opera.
Questi sono solo alcuni degli esempi più clamorosi che coinvolgono le nostre istituzioni, a cui si chiede a gran voce maggiore attenzione, puntualità nella pubblicazione e trasparenza, rispettando le normative imposte, in quanto da cittadina ho il piacere di conoscere quelle che sono le spese a cui io in primis contribuisco consapevolmente e non, a pagare con le mie tasse».
Dott.ssa Anna Brattoli
Nonostante la norma sia ben definita, quando si tenta di navigare sui siti web di qualcuna delle suddette istituzioni, ci si trova dinanzi a problematiche non indifferenti. Esempio concreto è rappresentato dalla Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Barletta - Andria - Trani, che molto spesso non brilla di solerzia nella divulgazione di informazioni pubbliche. Sono mesi che l'accesso alla sezione "Attività e Procedimenti", per controllare le attività come i dati aggregati delle attività amministrative, il monitoraggio sui tempi dei procedimenti e le dichiarazioni sostitutive e acquisizione d'ufficio dei dati, non viene aggiornata. Tutto risulta fermo al 2014, suggerendo che la sezione è in fase "di aggiornamento". Inoltre nessuna revisione è presente per la fondamentale sezione "Pianificazione e Governo del territorio", che dovrebbe raccogliere gli atti di governo del territorio, piani territoriali e di coordinamento, informazioni imprescindibili per recepire l'operato degli enti e indispensabile strumento di valutazione le azioni in cui i cittadini, loro malgrado, sono coinvolti.
Il tema "Trasparenza" tange anche il sito web dell'ASL BAT, il quale presenta dati assolutamente non aggiornati. Per quanto riguarda le informazioni sui cittadini stranieri, queste sono ferme ad Agosto 2013; non solo: altro impedimento si trova nell'acquisire gli elementi in relazione alle principali cause di decesso in Puglia, in quanto gli ultimi dati analizzati coprono il decennio 2001-2011 e sono stati pubblicati il 31.01.2017 e il periodo 2006 - 2009 con le tavole mortalità per causa sono state pubblicate il 25/11/2015. Acquisire e disporre di tali elementi, vorrebbe dire, avere la possibilità di comprendere l'andamento e la percentuale di malattie\gravità\persone coinvolte e la fase di avanzamento nella regione Puglia. Per non parlare dell'incidenza di una malattia piuttosto che un'altra, non trascurando la zona di sviluppo della stessa. Indispensabile diventa nel momento in cui la Puglia si mostra coinvolta in aspetti qualitativi ambientali discutibili.
In primis la città di Barletta, coinvolta direttamente nelle riconosciute battaglie contro le principali fonti ritenute inquinanti quali Buzzi Unicem e Timac Agro, portate avanti dal Comitato Aria Pulita, dal Collettivo Exit e confermate dai dati acquisiti dalle centraline ARPA.
Ci si augura che i numerosi ragguagli richiesti al dott. Ottavio Narracci a proposito della recinzione dell'ospedale vecchio, non lo abbiano indispettito o non abbiano sottratto troppo tempo alle altre questioni di altrettanta rilevanza che attanagliano l'ASL BAT, tra cui proprio l'indispensabile aggiornamento del sito web, unico strumento di condivisione delle informazioni con i cittadini. Resta il fatto, sia che si tratti di ripicca o inettitudine o dimenticanza o abbondanza di questioni in cui districarsi, l'omissione pare oltremodo evidente.
A proposito di salute, altro discutibile "neo", è proprio la l'assenza di elementi inerenti allo sviluppo (o regresso?!) della tubercolosi in Puglia. Secondo le stime riportate dal SIMI (Sistema Informativo Malattie Infettive) e il flusso SDO (Scheda di Dimissione Ospedaliera), la presenza di tubercolosi è certificata fino al 2012, evidenziando percentuali variabili tra pugliesi e stranieri. Se nel 2011 gli stranieri portatori di tubercolosi tra 20-39 anni sono colpiti dalla malattia al 63% e per la fascia d'età 40-59 anni si sfiora il 31%, per le medesime fasce d'età i cittadini pugliesi sono infetti al 16% per la prima fascia e al 21% per la seconda fascia. Preoccupante diventa l'analisi considerando che tra i 60-79 anni la percentuale di pugliesi infetti diviene del 36% contro il 3% degli stranieri. Simile la situazione nell'anno successivo. Nel 2012 per gli stranieri tra 20-59 anni, la cifra si aggira attorno al 40%, stessa cifra che coinvolge i cittadini pugliesi tra i 60-79 anni.
Dopo il 2012 non vi sono altre cifre pubblicate in merito alla diffusione o alla limitazione dell'infezione, e tenendo conto della cospicua percentuale di pugliesi coinvolti e di cittadini stranieri sopraggiunti nei nostri territori negli ultimi anni e attualmente residenti, non diffondere dati di tale interesse può essere sfavorevole per la cautela di tutti, italiani e non.
Numeri ancora una volta inesistenti, quando si decide di curiosare sul sito della Regione Puglia per rilevare e acquisire i costi, il progetto e i lavori portati avanti per la costruzione della nuova sede regionale di Via Gentile e sapere, ad oggi, a che punto siano arrivati. Lavori cominciati nel 2012 e ancora in corso di cui è impossibile trovar traccia in merito a costi fuori bilancio, approvazioni o banalmente delle piantine in cui visionare il progetto completo e la composizione delle aree. Eppure in 15 anni il tempo non è mancato per pubblicare le informazioni necessarie e rendere i cittadini partecipi alla costruzione della nuova opera.
Questi sono solo alcuni degli esempi più clamorosi che coinvolgono le nostre istituzioni, a cui si chiede a gran voce maggiore attenzione, puntualità nella pubblicazione e trasparenza, rispettando le normative imposte, in quanto da cittadina ho il piacere di conoscere quelle che sono le spese a cui io in primis contribuisco consapevolmente e non, a pagare con le mie tasse».
Dott.ssa Anna Brattoli