Politica
Università della Bat e sperpero di danaro
Necessaria una discussione collettiva su questo tema. Una nota del segretario provinciale del Pd Andrea Patruno
Barletta - venerdì 23 dicembre 2011
Sull'argomento università della sesta provincia pugliese riceviamo e pubblichiamo una nota analitica e preoccupata del Segretario provinciale PD Andrea Patruno.
«L'università della BAT esprime in modo esemplare lo sperpero di danaro pubblico per finalità diverse da quelle istituzionalmente assegnate alla Provincia ed ai Comuni del Patto Territoriale del Nord Barese-Ofantino. Non convince la procedura seguita, perché è una regalia ad una università privata.
La Manifestazione d'interesse è stata decisa dalla conferenza dei sindaci il 13 giugno. I Comuni si sono impegnati per 200.000 € anno, per 3 anni. Nessun Sindaco ha convocato i rispettivi Consigli Comunali per deliberare in materia. La Provincia, a detta del Presidente è impegnata per 500.000 €uro il primo anno, 600.000 il secondo e 700.000 €uro il terzo anno. Nessun Consiglio Provinciale ha deliberato in materia; nessun può appellarsi alla seduta del 22 luglio, non c'è traccia di un impegno formale e men che meno di una delega al Presidente Francesco Ventola a contrarre impegni per conto della Provincia. Nella seduta del 29 Novembre la Provincia ha rivisto una variazione di Bilancio per 500.000 euro, in palese ritardo ed in contrasto con gli impegni riportati in atti dal Patto Territoriale. Fin dal 9 settembre negli atti si fa riferimento ad una convenzione per disciplinare i rapporti fra Università e Patto che non è mai stata acquisita dalla Provincia. Fin dal 22 settembre il Patto ha chiesto alla Provincia formale atto d'impegno e di acquisire il versamento di almeno 300.000 €.
Troppe cose non quadrano, troppa fretta e troppa disinvoltura nella gestione di risorse pubbliche. Se non difettiamo in algebra, gli impegni dovrebbero superare complessivamente 2.600.000 euro. Il bando è stato pubblicato in fretta e furia il 9 Luglio, limitando oggettivamente i potenziali concorrenti. Sono stati indicati solo due corsi di laurea prioritari, Giurisprudenza ( laurea magistrale ) ed Economia e Commercio ( laurea triennale ). Fra Bari e Foggia queste discipline esistono ed abbondano, come scarsi sono i dati di occupabilità per laureati in queste discipline fino a 3 anni dopo la Laurea. Perché i nostri solerti amministratori ( Tarantino, Spina, Giorgino, ) abbiano adottato questi corsi non è dato saperlo, nulla motiva l'allestimento di una fabbrica di disoccupati a spese del pubblico erario per la non modica cifra di 2.600.000 di euro. Nessuno spiega perché dovremmo anticipare al primo anno 300.000 €, forse perché se non utilizzate per borse di studio queste somme coprirebbero le spese d'impianto e di gestione? Anche per il secondo anno la copertura di queste spese è di 150.000 € se non ri raggiungono almeno 350 studenti e non si erogassero 280 borse di studio. Solo dopo aver soddisfatto queste spese di potrà pensare ad un miglioramento dell'offerta formativa. Quello che nessuno potrebbe calcolare è il danno perpetrato ai danni dei nostri ragazzi. Mettiamo loro sotto il naso due corsi di laurea, a pochi passi da casa, che producono solo disoccupati. Per scongiurare questo danno chiediamo alle agenzie culturali di tutta la Provincia, a partire dai Presidi delle scuole secondarie superiori di esprimersi, lo chiediamo al coordinamento degli studenti medi, ai ragazzi che frequentano le università pubbliche e private italiane.
Chiediamo una riflessione collettiva per scongiurare il danno di fatto a carico dei nostri ragazzi. Una riflessione che parta dalle procedure utilizzate per approdare ad una valutazione delle esigenze formative ed educative che conducono al lavoro ed alla crescita del nostro territorio e per le quali occorrerà fare uno sforzo opportuno. Scongiurare il doppio danno alle ragazzi ed ai ragazzi ed alle casse di comuni e provincia mi sembra una priorità».
«L'università della BAT esprime in modo esemplare lo sperpero di danaro pubblico per finalità diverse da quelle istituzionalmente assegnate alla Provincia ed ai Comuni del Patto Territoriale del Nord Barese-Ofantino. Non convince la procedura seguita, perché è una regalia ad una università privata.
La Manifestazione d'interesse è stata decisa dalla conferenza dei sindaci il 13 giugno. I Comuni si sono impegnati per 200.000 € anno, per 3 anni. Nessun Sindaco ha convocato i rispettivi Consigli Comunali per deliberare in materia. La Provincia, a detta del Presidente è impegnata per 500.000 €uro il primo anno, 600.000 il secondo e 700.000 €uro il terzo anno. Nessun Consiglio Provinciale ha deliberato in materia; nessun può appellarsi alla seduta del 22 luglio, non c'è traccia di un impegno formale e men che meno di una delega al Presidente Francesco Ventola a contrarre impegni per conto della Provincia. Nella seduta del 29 Novembre la Provincia ha rivisto una variazione di Bilancio per 500.000 euro, in palese ritardo ed in contrasto con gli impegni riportati in atti dal Patto Territoriale. Fin dal 9 settembre negli atti si fa riferimento ad una convenzione per disciplinare i rapporti fra Università e Patto che non è mai stata acquisita dalla Provincia. Fin dal 22 settembre il Patto ha chiesto alla Provincia formale atto d'impegno e di acquisire il versamento di almeno 300.000 €.
Troppe cose non quadrano, troppa fretta e troppa disinvoltura nella gestione di risorse pubbliche. Se non difettiamo in algebra, gli impegni dovrebbero superare complessivamente 2.600.000 euro. Il bando è stato pubblicato in fretta e furia il 9 Luglio, limitando oggettivamente i potenziali concorrenti. Sono stati indicati solo due corsi di laurea prioritari, Giurisprudenza ( laurea magistrale ) ed Economia e Commercio ( laurea triennale ). Fra Bari e Foggia queste discipline esistono ed abbondano, come scarsi sono i dati di occupabilità per laureati in queste discipline fino a 3 anni dopo la Laurea. Perché i nostri solerti amministratori ( Tarantino, Spina, Giorgino, ) abbiano adottato questi corsi non è dato saperlo, nulla motiva l'allestimento di una fabbrica di disoccupati a spese del pubblico erario per la non modica cifra di 2.600.000 di euro. Nessuno spiega perché dovremmo anticipare al primo anno 300.000 €, forse perché se non utilizzate per borse di studio queste somme coprirebbero le spese d'impianto e di gestione? Anche per il secondo anno la copertura di queste spese è di 150.000 € se non ri raggiungono almeno 350 studenti e non si erogassero 280 borse di studio. Solo dopo aver soddisfatto queste spese di potrà pensare ad un miglioramento dell'offerta formativa. Quello che nessuno potrebbe calcolare è il danno perpetrato ai danni dei nostri ragazzi. Mettiamo loro sotto il naso due corsi di laurea, a pochi passi da casa, che producono solo disoccupati. Per scongiurare questo danno chiediamo alle agenzie culturali di tutta la Provincia, a partire dai Presidi delle scuole secondarie superiori di esprimersi, lo chiediamo al coordinamento degli studenti medi, ai ragazzi che frequentano le università pubbliche e private italiane.
Chiediamo una riflessione collettiva per scongiurare il danno di fatto a carico dei nostri ragazzi. Una riflessione che parta dalle procedure utilizzate per approdare ad una valutazione delle esigenze formative ed educative che conducono al lavoro ed alla crescita del nostro territorio e per le quali occorrerà fare uno sforzo opportuno. Scongiurare il doppio danno alle ragazzi ed ai ragazzi ed alle casse di comuni e provincia mi sembra una priorità».