La città
Scoppia l'emergenza eternit a Barletta
Smaltimento fai-da-te, da via Callano agli svincoli della 16 bis. Lettera rivolta al sindaco e al direttore sanitario della Asl
Barletta - venerdì 20 agosto 2010
Da via Vecchia Minervino a via Del Gelso, passando per gli svincoli della 16 bis fino ad arrivare nei pressi di via Callano: in lontananza sembrano essere semplicemente cumuli di immondizia, ma visti da vicino non è difficile riconoscere l'amara realtà.
Ormai la si potrebbe definire una vera e propria emergenza amianto, un emergenza scaturita negli ultimi anni dallo smaltimento selvaggio "fai da te". Un fenomeno scaturito per mano dei piccoli proprietari e delle piccole imprese edili, che anziché servirsi delle ditte specializzate preferiscono rimuovere e smaltire amianto in periferia o in aperta campagna.
A dimostrazione che in città esiste una vera e propria emergenza amianto, l'associazione Agev - tribunale per la tutela dei diritti del cittadino e del malato ha chiesto l'intervento del sindaco di Barletta Nicola Maffei e del direttore sanitario della Asl Franco Polemico.
Vi riportiamo qualche riga della lettera scritta dai responsabili dell'associazione Miriam Lanotte e Saverio Deluca:
« L'amianto sta diventando giorno dopo giorno un problema sempre più importante per la salute pubblica di ogni cittadinanza. Nelle ultime settimane diversi cittadini si sono rivolti a noi in qualità di Tribunale per la tutela della salute e dei diritti dei cittadini con lo scopo di sensibilizzare maggiormente le istituzioni competenti rispetto al problema dell'amianto. Come responsabili di un associazione che quotidianamente combatte a fianco dei malati oncologici, non possiamo fare finta di nulla. L'amianto o asbesto viene usato per indicare materiali fibrosi, diversi per composizione chimica e forma cristallina largamente utilizzati industrialmente. Nonostante la legge 257 del 27/03/192 vieti l'estrazione, l'importazione, l'esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto, cosi come avviene in molti paesi europei, non è difficile trovare nelle nostre città depositi incontrollati di lastre di amianto abbandonati all'azione corrosiva del tempo e degli agenti atmosferici».
Ad ogni modo, spesso e volentieri da più parti si è chiesto - al fine di contrastare efficacemente il fenomeno - un vero e proprio censimento dei manufatti contenenti l'amianto. Una soluzione utopistica, se si considera che molti edifici, pur non avendo coperture in eternit, sono attraversate però da tubazioni, piccole vasche e soffitti di pericolo amianto.
Ormai la si potrebbe definire una vera e propria emergenza amianto, un emergenza scaturita negli ultimi anni dallo smaltimento selvaggio "fai da te". Un fenomeno scaturito per mano dei piccoli proprietari e delle piccole imprese edili, che anziché servirsi delle ditte specializzate preferiscono rimuovere e smaltire amianto in periferia o in aperta campagna.
A dimostrazione che in città esiste una vera e propria emergenza amianto, l'associazione Agev - tribunale per la tutela dei diritti del cittadino e del malato ha chiesto l'intervento del sindaco di Barletta Nicola Maffei e del direttore sanitario della Asl Franco Polemico.
Vi riportiamo qualche riga della lettera scritta dai responsabili dell'associazione Miriam Lanotte e Saverio Deluca:
« L'amianto sta diventando giorno dopo giorno un problema sempre più importante per la salute pubblica di ogni cittadinanza. Nelle ultime settimane diversi cittadini si sono rivolti a noi in qualità di Tribunale per la tutela della salute e dei diritti dei cittadini con lo scopo di sensibilizzare maggiormente le istituzioni competenti rispetto al problema dell'amianto. Come responsabili di un associazione che quotidianamente combatte a fianco dei malati oncologici, non possiamo fare finta di nulla. L'amianto o asbesto viene usato per indicare materiali fibrosi, diversi per composizione chimica e forma cristallina largamente utilizzati industrialmente. Nonostante la legge 257 del 27/03/192 vieti l'estrazione, l'importazione, l'esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto, cosi come avviene in molti paesi europei, non è difficile trovare nelle nostre città depositi incontrollati di lastre di amianto abbandonati all'azione corrosiva del tempo e degli agenti atmosferici».
Ad ogni modo, spesso e volentieri da più parti si è chiesto - al fine di contrastare efficacemente il fenomeno - un vero e proprio censimento dei manufatti contenenti l'amianto. Una soluzione utopistica, se si considera che molti edifici, pur non avendo coperture in eternit, sono attraversate però da tubazioni, piccole vasche e soffitti di pericolo amianto.