Bruno Lattanzio
Bruno Lattanzio
Politica

Nel PD, d'un tratto è scoppiato l'amore?

Gli "amici-nemici" e il congresso, visto da Bruno Lattanzio

"... Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti..." (Luigi Pirandello, "Uno, nessuno e centomila", 1926)

Questa volta non sapevo davvero da dove cominciare: se dal congresso per pochi intimi nonostante le tremila e passa tessere; se dal congresso unitario, dopo che ce le si è dette per anni di santa ragione, e con l'utopica speranza che da domani regni l'amore incondizionato; se dal congresso in cui il politichese e le autoreferenziali frasi di circostanza continuano a segnare sempre più nettamente il solco con la realtà fuori dalle quattro mura…

Ma, come sempre, quando non si sa da dove cominciare, è meglio cominciare dal principio.

Novembre 2012: la caduta dell'Amministrazione Maffei ad opera anche di otto consiglieri del PD, senza che la cosa venisse affrontata in consiglio comunale e senza prima chiedere o quanto meno informare il partito di una scelta del genere, causa il commissariamento del circolo del PD di Barletta che da marzo dello stesso anno era guidato da Stefano Chiariello. I motivi per cui all'epoca dei fatti ritenni giusto il commissariamento (firmando una nota a tal proposito con i Segretari cittadino e regionale dei Giovani Democratici, chiedendo l'adozione di misure drastiche nei confronti degli otto) erano alternativi l'uno all'altro: o Stefano sapeva quel che sarebbe successo e quindi non ha fatto niente per fermare un atto così grave, rendendosene complice, oppure si era presa una decisione del genere alle sue spalle e senza tenerlo minimamente in considerazione delegittimandolo così completamente nel suo ruolo (ed, in quel caso, fossi stato io Stefano, mi sarei dimesso il giorno dopo il "fattaccio").

Aprile e Maggio 2013: dopo sbandierate espulsioni, sospensioni e persino ricorsi alla Magistratura, sotto la guida del Commissario (nonché Segretario Provinciale) Patruno, e con l'assenso del futuro Sindaco Cascella, nelle liste dei candidati del PD al Consiglio Comunale ritroviamo alcuni dei famosi (o famigerati?) otto al ritmo di "chi ha avuto ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato ha dato, scurdammc 'o passat, simm 'e Napule paisà!! Wè!!". Torna, quindi, a valere il principio "se hai una tessera devi rispettare le regole, se ne hai 2000 puoi fare quel che ti pare, tanto poi ti perdoniamo tutto perché porti voti". Di fatto, quindi, dopo la richiesta di espulsione degli otto e del commissariamento del partito, ad opera dei gruppi facenti riferimento a Mennea, all'ex Sindaco Maffei e ai Giovani Democratici, resta punito il solo agnello sacrificale Stefano Chiariello, giustiziato non per mano, ma quanto meno a causa dei comportamenti dei consiglieri, pochi mesi prima suoi colleghi nella scalata ai vertici del partito.

Ottobre 2013: dopo undici mesi di commissariamento, si celebra e si conclude il quarto congresso cittadino del PD con l'elezione all'unanimità di Franco Ferrara, come nuovo Segretario. Un attimo. Qualcosa non torna. Ma il PD non era il partito litigioso e sempre in guerra? Quello delle 3 macro-aree e delle svariate sotto-aree? Quello del "dove sta lui non sto io e dove va lui non vado io"? D'un tratto è scoppiato l'amore? Bene, se fosse davvero così, non ci sarebbe che da esserne contenti! Io e gli altri tremila e passa tesserati ci auguriamo, però, che i componenti del futuro Direttivo (l'organo che avalla o meno le scelte e le proposte della Segreteria) non si stringano la mano con la destra e nella sinistra, dietro la schiena, nascondano il coltello per pugnalarsi alla prima occasione utile. "A pensar male degli altri" diceva Giulio Andreotti "si fa peccato, ma spesso ci si azzecca". Ma noi vogliamo essere buonisti e credere nella buona fede. Aspettiamo e vediamo, diamoci fiducia per l'ennesima volta, sperando che continuino a darcela anche fuori, la fiducia.

Il bello dei congressi, in fondo, dicevo sabato nel mio intervento, è che sono come i lunedì o il primo dell'anno: il lunedì si comincia sempre la dieta e il primo dell'anno si fanno grandi progetti… poi arrivano le domeniche e i 31 di dicembre e lì si tirano le somme. Così un congresso è sempre un punto e un momento da cui ripartire con ottimi intenti e prospettive per il futuro e per gli anni a venire... ed anche qui, alla fine, si tireranno le somme prendendo il buono e cercando di non commettere più gli errori appena commessi. L'auspicio è che questa non sia una pace fittizia o di facciata ma reale e duratura e che, dato l'importante ruolo di partito guida della maggioranza che il PD svolge, dall'operato di Franco Ferrara e della sua costituenda Segreteria nasca un supporto all'azione amministrativa del Sindaco Cascella e che sia il presupposto per fungerle da sprone o, addirittura, da traino.

Nota finale: allo spettatore esterno verrebbe da chiedersi, allora, il perché di questa "guerra delle tessere" che ha portato il PD ad avere tremila iscritti (che poi ai dibattiti congressuali non partecipano) se poi si sarebbe finiti seduti a braccetto allo stesso tavolo. A questo punto io direi per gli "equilibri" provinciali.

Ma questa è un'altra storia…

[Bruno Lattanzio]
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