Scuola e Lavoro
Fare impresa a Barletta costa troppo, le tasse sono pari al 64,8%
De Marinis: «Il fisco non deve essere più il socio pubblico di artigiani e piccoli imprenditori»
Barletta - mercoledì 18 luglio 2018
Comunicato Stampa
«Comune che vai, fisco che trovi. Sono ancora inquietanti i risultati forniti dall'Osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle PMI pubblicati ieri, che analizza il peso del fisco sul reddito delle piccole imprese in 137 comuni del nostro Paese, tra i quali tutti i capoluoghi di provincia - scrive il presidente CNA BAT Michele De Marinis - È stato calcolato il prelievo totale delle Amministrazioni Pubbliche sul reddito (Total Tax Rate) dal 2011 al 2018. La media nazionale per il 2018 è del 61,4% con punte fino al 73,4% per Reggio Calabria.
Per la Provincia Bat la media è di oltre il 60% e più precisamente 64,8% per Barletta, del 60,5% per Andria e del 60,4% per Trani. Un imprenditore della Bat deve quindi lavorare solo per il fisco fino ad agosto. Il fisco non deve essere più il socio pubblico di artigiani e piccoli imprenditori.
Il problema per i piccoli imprenditori non è costituito solo dall'entità del prelievo, tra i più alti d'Europa, ma anche dalla complessità delle procedure. Purtroppo negli ultimi anni continua ad aumentare la percentuale della tassazione locale, sul prelievo complessivo fiscale sulle imprese.
Ribadiamo le nostre richieste ed in particolare:
Per la Provincia Bat la media è di oltre il 60% e più precisamente 64,8% per Barletta, del 60,5% per Andria e del 60,4% per Trani. Un imprenditore della Bat deve quindi lavorare solo per il fisco fino ad agosto. Il fisco non deve essere più il socio pubblico di artigiani e piccoli imprenditori.
Il problema per i piccoli imprenditori non è costituito solo dall'entità del prelievo, tra i più alti d'Europa, ma anche dalla complessità delle procedure. Purtroppo negli ultimi anni continua ad aumentare la percentuale della tassazione locale, sul prelievo complessivo fiscale sulle imprese.
Ribadiamo le nostre richieste ed in particolare:
- la totale deducibilità dell'IMU sui beni strumentali delle imprese: capannoni – laboratori - negozi;
- l'introduzione obbligatoria della tariffa puntuale ai fini della TARI, applicando una tariffa commisurata alla qualità e alla quantità dei rifiuti effettivamente prodotti e smaltiti;
- predisposizione di un regolamento omogeneo sulla applicazione della TARI in merito alla Assimilazione dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani, affinché non ci sia una doppia imposizione».