Candidati Sabino Dicataldo Amministrative
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Politica

«Don Abbondio, i tentacoli e le tre scimmie»

La nota di Sabino Dicataldo della Buona Politica. Stupore per le dichiarazioni di Acclavio e Antonucci del Sel

«Leggiamo davvero con stupore la precisazione di Antonucci e Acclavio relativamente alla nota diramata all'indomani del tavolo politico riunitosi sulla sede della Buona Politica». E' quanto dichiara Sabino Dicataldo, per la segreteria politica del partito La Buona Politica.

«Che SEL al suo interno è combattuta dalla difesa della postazione ad oltranza (costi quel che costi) e da una posizione critica nei confronti della vita amministrativa, lo registriamo ormai quotidianamente anche dagli organi di stampa, ma che i due rappresentanti SEL di Barletta arrivino a dire che la nota non è stata condivisa è davvero troppo per due motivi:
  • Il primo è che la nota è stata inviata ai presenti (tranne che ad Antonucci per mancanza conoscenza della sua mail), ad Acclavio (segretario cittadino SEL) e a Brucoli (segretario Provinciale SEL) ALLE 10,30 DEL MATTINO, agli stessi è stato chiesto di esprimersi in merito indicando anche l'orario (alle 13,00) ultimo per eventuali correzioni e/o integrazioni. Al pomeriggio, dopo aver atteso indicazioni in merito, il comunicato come espressamente indicato nello stesso, si è ritenuto approvato.
  • Il secondo motivo è che vista l'assenza del segretario Acclavio che ricorda sempre più Don Abbondio, si è pensato bene di verbalizzare gli interventi dai quali lo stesso Antonucci dichiarava che «sono d'accordo con tutti gli interventi (critici nei confronti del PD e del Sindaco ancora assente senza avviso) anche se dobbiamo insistere sulla loro presenza (cosa condivisa da tutti e che è estremamente chiara nel comunicato)». Ad onor del vero, Antonucci prima di lasciare il tavolo, ha dichiarato di non aver ricevuto alcun mandato nell'eventualità ci fosse da sottoscrivere qualche documento e i presenti, anche se perplessi, ne hanno preso atto.

La nota che è stata redatta e inviata agli organi di stampa quindi non è altro che la stesura del verbale della serata e null'altro. Ma l'isterica presa di posizione del segretario Acclavio nei confronti del tavolo politico è preoccupante non per il fatto in quanto tale, ma per l'allarmante sensazione che si stà diffondendo relativamente ad una sorta di cupola che attraverso i suoi tentacoli riesce ad essere presente come un ombra e che osteggia fortemente la ricomposizione naturale del tavolo politico preferendo il rimando sine die delle problematiche politiche. Non si spiegherebbero altrimenti prese di posizioni estreme e "pseudostrategiche" a cui assistiamo ormai nell'indifferenza di quasi tutti. La degenerazione della politica è sotto gli occhi di tutti. Il trasformismo e l'opportunismo è oramai fenomeno quotidiano. Un campanello d'allarme ci dice che dobbiamo assolutamente arginare fenomeni tristi che ci portano a ricordare film come "Le Mani Sulla Città". Le forze politiche che hanno provocato questa discussione vogliono solo che vengano prese in considerazione e che vengano messe a conoscenza degli atti amministrativi che il Sindaco spesso "dimentica" di comunicare. Si richiede solo la normalità di quella che dovrebbe essere la deontologia politica. Per quanto riguarda l'allargamento della maggioranza, crediamo che anche questo argomento debba essere discusso collegialmente e possibilmente con chi è abilitato a sottoscrivere ciò che si dice. Ai tavoli politici vengano rappresentanti autorevoli in grado di offrire un contributo concreto alla discussione collegiale. A tale proposito, ci fa specie l'attacco al Consigliere Filannino dal suo collega di Partito Dibenedetto. Filannino a storica memoria, rappresenta l'IDV da sempre in maniera corretta e trasparente e questo ne fa sicuramente una figura autorevole del'Italia Dei Valori. La virulenza dell'attacco a Filannino ci è sembrata quanto meno esagerata. Per troppo tempo il gioco delle tre scimmie (non vedo, non sento, non parlo) ha condizionato la vita politica di questa città. Crediamo sia arrivato il momento di cambiare rotta, non siamo disponibili a non vedere, a non ascoltare e soprattutto a non parlare».
  • La Buona Politica
  • Nota politica
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