La Disfida siamo noi
La Disfida siamo noi
La città

«A proposito del bollettino del Comune di Barletta»

Scrive il direttore del “Fieramosca” Renato Russo

Doverosamente segue la replica di Renato Russo, direttore del mensile "Il Fieramosca", che ha compilato e inviato alla nostra redazione la seguente nota in seguito alla determina dirigenziale n. 1052, rintracciabile sull'albo pretorio online del Comune di Barletta, il cui contenuto è stato riportato sulle nostre pagine.

«Con riferimento al vostro comunicato di mercoledì 9 ottobre circa la presenza sul nostro periodico mensile "Il Fieramosca" del bollettino del Comune, mi sia consentita qualche puntualizzazione. Questa collaborazione risale al gennaio del 2001, concertata con l'amministrazione Salerno in seguito alla introduzione della legge 150/2000 avente per oggetto "Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni" che prescriveva l'obbligo, per ogni Comune, di utilizzare la stampa locale al fine di diffondere la conoscenza delle proprie attività. Legge ribadita sei anni dopo con l'introduzione della normativa sulla trasparenza degli atti della Pubblica Amministrazione (D.L. 31 luglio 2006 n. 177), decreto che prescrive, per gli enti pubblici, visibilità a mezzo stampa a beneficio dei cittadini. Voglio subito chiarire che il nostro ruolo non è solo quello di stampare un notiziario del Comune, cioè non si riduce ad una mera operazione tipografica, ma contribuiamo noi stessi, con la selezione delle notizie e la sintesi dei testi, alla redazione del bollettino, arricchendolo, ove necessario, con immagini tratte dal nostro archivio fotografico.

Inoltre è vero che per un lungo periodo il Comune ha utilizzato un proprio notiziario (Prima Pagina) ma con un costo tre volte maggiore del nostro, gravato da spese postali, e comunque si trattava di due organismi informativi diversi: quello comunale riportava infatti la sintesi di qualche determina specifica o intervento di un singolo assessore, il nostro dà rilievo invece alle attività della P.A. operando una selezione fra le numerose notizie pervenute. Il costo da noi praticato è pertanto proporzionato al volume, del lavoro svolto e al numero di copie prodotte e quanto al recente adeguamento del 20%, risponde ad un'esigenza dei costi lievitati negli ultimi anni nella misura del 40%.

Voglio sottolineare l'oggettiva convenienza del Comune a servirsi del nostro veicolo informativo: 1) perché ben altri sarebbero i costi per l'ente comunale se dovesse accollarsi autonomamente l'organizzazione e stampa del proprio notiziario; 2) perché, mentre il Comune si limita a pagare il costo di un inserto di otto pagine, in realtà i cittadini sono raggiunti da un giornale di 56 pagine! Mi sia consentita un'ultima riflessione. Benché il vostro articolo sia letteralmente corretto e riporta cifre esatte, traspare però già dalla tempestività della notizia e dal puntiglioso dettaglio informativo, l'intenzione di suscitare nei lettori un clima di sospettose ambiguità e di pruriginosi inconfessati retroscena. Insomma come un invito neanche tanto mascherato, a prevedibili commenti corrosivi da parte dei vostri lettori, per logiche non frutto di critiche oneste e serene, ma di frettolosi e superficiali commenti, spesso gratuitamente offensivi. E allora, che esercitiate questa vostra prerogativa invitando a giudizi sommari e senza appello in danno di chi esercita il nostro stesso lavoro giornalistico, non può che alimentare in noi un fondo di amarezza che la serietà del nostro impegno non merita».
  • Renato Russo
  • Lettera aperta
Altri contenuti a tema
Gli amici di sempre ricordano Don Giuseppe Tupputi Gli amici di sempre ricordano Don Giuseppe Tupputi Una lettera in ricordo del parroco deceduto pochi giorni fa
«Quanto vale la vita di una persona?» «Quanto vale la vita di una persona?» Una lettera aperta dopo il brutale omicidio di lunedì sera
«Cari futuri sindaci, spiegateci un po’ meglio questo turismo!» «Cari futuri sindaci, spiegateci un po’ meglio questo turismo!» Una lettera del perito agrario Giuseppe Dargenio
Riflessione dopo l'omicidio di Claudio Lasala, «vivere la città come comunità» Riflessione dopo l'omicidio di Claudio Lasala, «vivere la città come comunità» Lettera sul mondo giovanile e sulla necessità di nuove progettualità
«A 24 anni si deve avere il diritto di sognare, di divertirsi» «A 24 anni si deve avere il diritto di sognare, di divertirsi» Le lettere di due giovani barlettani, ragazzi come Claudio, e il loro appello alla città
Lettera aperta dopo la morte di Claudio Lasala, «mi sono rivisto in lui» Lettera aperta dopo la morte di Claudio Lasala, «mi sono rivisto in lui» Continuano le riflessioni dei cittadini
8 «Le istituzioni non ci sono. Barletta non parla perché si sente sola» «Le istituzioni non ci sono. Barletta non parla perché si sente sola» Le riflessioni condivise alla nostra redazione dopo la morte di Claudio Lasala
«Siamo tutti colpevoli», la lettera di un cittadino barlettano «Siamo tutti colpevoli», la lettera di un cittadino barlettano «Claudio lascerà un vuoto che il tempo non potrà mai colmare»
© 2001-2024 BarlettaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica telematica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
BarlettaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.