Arti Marziali
Taekwon do e Kick Boxing: che passione!
Intervista ai barlettani della truppa che ha sbancato Velletri
Barletta - venerdì 13 maggio 2011
Sono piccoli uomini, si presentano (con leggero ritardo) con il loro carico di sogni, con gli occhi attratti dal tatami, ossia il tappeto di gara e allenamento, con tanta voglia di rivedere gli amici e sfidarli ancora una volta, in quella sana competizione quotidiana che aiuta tutti a crescere. Minimo comun denominatore della passione di questi ragazzi, d'età media bassissima (intorno ai 15 anni) non è la classica passione per il tanto amato calcio: è una passione diversa, è "marziale". Una passione dal nome quasi impronunciabile, che proviene dal lontano Oriente da una parte e dall'America dall'altra. Taek won do e Kick boxing sono due discipline poco praticate in Italia, ma che hanno una tradizione e un seguito mondiale importanti. Barletta è un piccolo regno di queste due discipline. Grazie al lavoro dei due maestri, Ruggiero e Giuseppe Lanotte, sta nascendo un numeroso gruppo di appassionati, che a livello nazionale è proprio il caso di dire che "le suonano a tutti". E sono botte da orbi..
Non mancano per i piccoli atleti anche le possibilità per cimentarsi in ambito internazionale, e questo aumenta ulteriormente la loro autostima e la loro voglia di crescere. Abbiamo intervistato 3 giovanissimi campioni, Luigi Terrone, 17 anni, campione italiano per la categoria light contact e vice-campione italiano per la categoria semi contact per la categoria -75 ai campionati assoluti di Velletri; Antonio Sassanelli 14 anni Primo Classificato light contact nella gara di Torricella per la categoria -63 kg; e Giuseppe Cafagna secondo classificato ai mondiali di twd in estonia, campione italiano wtka a Velletri, categoria -51kg.
Siete così giovani eppure siete già campioni italiani...come ci si sente?
Siamo tutti soddisfatti dei risultati che sono arrivati dopo tanti sacrifici. Siamo davvero contenti..
Come è nato l'amore per questa disciplina, considerando che ormai tra i vostri coetanei il calcio ha la supremazia assoluta?
Ci siamo avvicinati a questo sport per migliorare la nostra timidezza. Questa attività ci ha dato la possibilità di aprirci anche con i nostri compagni..
Chi sono gli artefici di questo vostro successo?
Ovviamente sono i nostri maestri Ruggiero e Giuseppe Lanotte, ma soprattutto il nostro carattere e i nostri sacrifici che ci hanno portato a credere di poter vincere i campionati italiani. E questo sogno di è avverato.
Se dovessi promuovere questa disciplina ai giovani, quali aspetti sottolineeresti? E quali preferiresti cambiare?
Le caratteristiche positive riguardano la formazione del carattere e il miglioramento dell'autostima di ognuno dei combattenti. Inoltre queste "arti" aiutano a rapportarsi meglio con gli altri. Per quanto riguarda gli aspetti negativi, non ho ancora avuto modo di constatarne...
Come vive un campione italiano? Si adagia sugli allori, oppure continua ad allenarsi per raggiungere altri obiettivi?
Dipende.. Il campionato italiano non è il massimo a cui ambire. Ci sono obiettivi molto più ambiziosi a cui puntare. Per cui ci si allena sempre per arrivare in forma alle gare.
Qual è il tuo sogno sportivo? Sogni di emulare qualche idolo della disciplina?
Il nostro idolo è il maestro Rhee Ki Ha, arriviamo a livelli molto alti, ma si punta sempre al massimo..
La vostra bravura ed esperienza vi hanno portato recentemente anche a partecipare, con ottimi esiti, a manifestazioni europee e mondiali. Che atmosfera si vive nel mondo del Taek Won Do e della Kick Boxing?
Il livello del Taek won do e della Kick Boxing all'estero è molto più alto rispetto all'Italia. Per questo noi ci alleniamo costantemente per raggiungere il livello degli altri. Si respira una forte atmosfera di competizione, ma non mancano le occasioni per creare nuove amicizie.
Allenarvi e combattere preclude risultati per la vostra carriera scolastica? Come vivono amici e professori questa tua eccellenza?
Per quanto riguarda il rapporto con i compagni di classe, questa disciplina mi ha aiutato a convivere meglio all'interno dell'ambiente classe. Le arti che pratichiamo ci danno la possibilità di essere maggiormente disinibiti e di non essere succubi psicologicamente. Per quanto la carriera scolastica, riteniamo che se davvero si vogliono raggiungere degli obiettivi, bisogna sacrificarsi, e saper dare il giusto tempo alla scuola e alla palestra...
Domanda rivolta a Giuseppe Cafagna: come ti senti ad essere il capitano della Nazionale Italiana di Taek Won Do?
Ci sono molte responsabilità: ogni ragazzo ha una propria psicologia e una propria mentalità. Per questo ognuno, specialmente il capitano, deve capire gli altri, aiutarli e confortarli nei momenti di difficoltà..
Quali sono i ricordi più beli della vostra carriera?
Sicuramente sia le recenti vittorie, ma anche l'esordio mondiale qui a Barletta, quando l'emozione era davvero molto forte. Sembravamo tanti piccoli puntini, non riuscivamo a fare più niente. A volte ti blocchi, ma con l'esperienza, l'emozione viene meno.
Pensi che a Barletta ci siano strutture adeguate dove potervi allenare oppure gli impianti andrebbero migliorati?
Sicuramente le strutture in cui ci alleniamo sono abbastanza all'altezza della situazione. Abbiamo anche degli spazi per le gare come i nostri due Palazzetti che rispetto agli altri che abbiamo visto sono davvero grandi e accoglienti..
Il supporto degli enti locali (Comune, Provincia e Regione) è adeguato, oppure dovrebbero essere più vicini alle vostre esigenze? E se si, in che modo?
Dovrebbero essere molto più vicini alle nostre esigenze. Molto spesso, specie in prossimità delle elezioni, si affronta e si sfrutta questo punto senza mai esaminarlo, e quel che resta sono solo tante belle parole. Inviterei gli amministratori e i consiglieri di Barletta ad avvicinarsi a questo sport per fornirci i mezzi finanziari necessari.
Il Taek won do è una disciplina che richiede grandi sforzi fisici. Vi è mai capitato di restare a lungo lontano dal tappeto? Come ci si sente in questi casi?
La forza che ti spinge a velocizzare i tempi sono i maestri, che ti spingono a ritornare sul tatami. Però è davvero un sacrificio, una sofferenza restare fuori e vedere gli altri combattere.
Che persone vi sentite di ringraziare per i vostri risultati e le vostre esperienze?
Indubbiamente i nostri genitori, che ci permettono di affrontare queste competizioni. Dal momento che non siamo finanziati, sono i nostri genitori che sostengono i costi delle trasferte. Un grazie di cuore va davvero a loro, oltre che ai nostri maestri..
Un saluto speciale per i lettori di Barlettalife, magari con il "linguaggio" del Taek won do...
Taekwon!! (Taekwon è l'abbreviazione dello sport che pratichiamo e letteralmente vuol dire "pugni e calci in volo". In realtà è il saluto che si rivolge al maestro).
Perciò, Taekwon a tutti!
Non mancano per i piccoli atleti anche le possibilità per cimentarsi in ambito internazionale, e questo aumenta ulteriormente la loro autostima e la loro voglia di crescere. Abbiamo intervistato 3 giovanissimi campioni, Luigi Terrone, 17 anni, campione italiano per la categoria light contact e vice-campione italiano per la categoria semi contact per la categoria -75 ai campionati assoluti di Velletri; Antonio Sassanelli 14 anni Primo Classificato light contact nella gara di Torricella per la categoria -63 kg; e Giuseppe Cafagna secondo classificato ai mondiali di twd in estonia, campione italiano wtka a Velletri, categoria -51kg.
Siete così giovani eppure siete già campioni italiani...come ci si sente?
Siamo tutti soddisfatti dei risultati che sono arrivati dopo tanti sacrifici. Siamo davvero contenti..
Come è nato l'amore per questa disciplina, considerando che ormai tra i vostri coetanei il calcio ha la supremazia assoluta?
Ci siamo avvicinati a questo sport per migliorare la nostra timidezza. Questa attività ci ha dato la possibilità di aprirci anche con i nostri compagni..
Chi sono gli artefici di questo vostro successo?
Ovviamente sono i nostri maestri Ruggiero e Giuseppe Lanotte, ma soprattutto il nostro carattere e i nostri sacrifici che ci hanno portato a credere di poter vincere i campionati italiani. E questo sogno di è avverato.
Se dovessi promuovere questa disciplina ai giovani, quali aspetti sottolineeresti? E quali preferiresti cambiare?
Le caratteristiche positive riguardano la formazione del carattere e il miglioramento dell'autostima di ognuno dei combattenti. Inoltre queste "arti" aiutano a rapportarsi meglio con gli altri. Per quanto riguarda gli aspetti negativi, non ho ancora avuto modo di constatarne...
Come vive un campione italiano? Si adagia sugli allori, oppure continua ad allenarsi per raggiungere altri obiettivi?
Dipende.. Il campionato italiano non è il massimo a cui ambire. Ci sono obiettivi molto più ambiziosi a cui puntare. Per cui ci si allena sempre per arrivare in forma alle gare.
Qual è il tuo sogno sportivo? Sogni di emulare qualche idolo della disciplina?
Il nostro idolo è il maestro Rhee Ki Ha, arriviamo a livelli molto alti, ma si punta sempre al massimo..
La vostra bravura ed esperienza vi hanno portato recentemente anche a partecipare, con ottimi esiti, a manifestazioni europee e mondiali. Che atmosfera si vive nel mondo del Taek Won Do e della Kick Boxing?
Il livello del Taek won do e della Kick Boxing all'estero è molto più alto rispetto all'Italia. Per questo noi ci alleniamo costantemente per raggiungere il livello degli altri. Si respira una forte atmosfera di competizione, ma non mancano le occasioni per creare nuove amicizie.
Allenarvi e combattere preclude risultati per la vostra carriera scolastica? Come vivono amici e professori questa tua eccellenza?
Per quanto riguarda il rapporto con i compagni di classe, questa disciplina mi ha aiutato a convivere meglio all'interno dell'ambiente classe. Le arti che pratichiamo ci danno la possibilità di essere maggiormente disinibiti e di non essere succubi psicologicamente. Per quanto la carriera scolastica, riteniamo che se davvero si vogliono raggiungere degli obiettivi, bisogna sacrificarsi, e saper dare il giusto tempo alla scuola e alla palestra...
Domanda rivolta a Giuseppe Cafagna: come ti senti ad essere il capitano della Nazionale Italiana di Taek Won Do?
Ci sono molte responsabilità: ogni ragazzo ha una propria psicologia e una propria mentalità. Per questo ognuno, specialmente il capitano, deve capire gli altri, aiutarli e confortarli nei momenti di difficoltà..
Quali sono i ricordi più beli della vostra carriera?
Sicuramente sia le recenti vittorie, ma anche l'esordio mondiale qui a Barletta, quando l'emozione era davvero molto forte. Sembravamo tanti piccoli puntini, non riuscivamo a fare più niente. A volte ti blocchi, ma con l'esperienza, l'emozione viene meno.
Pensi che a Barletta ci siano strutture adeguate dove potervi allenare oppure gli impianti andrebbero migliorati?
Sicuramente le strutture in cui ci alleniamo sono abbastanza all'altezza della situazione. Abbiamo anche degli spazi per le gare come i nostri due Palazzetti che rispetto agli altri che abbiamo visto sono davvero grandi e accoglienti..
Il supporto degli enti locali (Comune, Provincia e Regione) è adeguato, oppure dovrebbero essere più vicini alle vostre esigenze? E se si, in che modo?
Dovrebbero essere molto più vicini alle nostre esigenze. Molto spesso, specie in prossimità delle elezioni, si affronta e si sfrutta questo punto senza mai esaminarlo, e quel che resta sono solo tante belle parole. Inviterei gli amministratori e i consiglieri di Barletta ad avvicinarsi a questo sport per fornirci i mezzi finanziari necessari.
Il Taek won do è una disciplina che richiede grandi sforzi fisici. Vi è mai capitato di restare a lungo lontano dal tappeto? Come ci si sente in questi casi?
La forza che ti spinge a velocizzare i tempi sono i maestri, che ti spingono a ritornare sul tatami. Però è davvero un sacrificio, una sofferenza restare fuori e vedere gli altri combattere.
Che persone vi sentite di ringraziare per i vostri risultati e le vostre esperienze?
Indubbiamente i nostri genitori, che ci permettono di affrontare queste competizioni. Dal momento che non siamo finanziati, sono i nostri genitori che sostengono i costi delle trasferte. Un grazie di cuore va davvero a loro, oltre che ai nostri maestri..
Un saluto speciale per i lettori di Barlettalife, magari con il "linguaggio" del Taek won do...
Taekwon!! (Taekwon è l'abbreviazione dello sport che pratichiamo e letteralmente vuol dire "pugni e calci in volo". In realtà è il saluto che si rivolge al maestro).
Perciò, Taekwon a tutti!