Intervista ai giovani campioni di scacchi barlettani
Intervista ai giovani campioni di scacchi barlettani
Scacchi

Scacchi, piccoli campioni d’Italia onorano Barletta

Parlano per Barlettalife Gaia Paolillo e Alessandro Damico

Se la Barletta calcistica non ottiene i risultati che tutti si attendevano, ci pensano piccoli (grandi) campioni di una disciplina quasi sconosciuta alla gran parte della cittadinanza a portare in alto il nome della Città della Disfida. Come ogni anno, i circoli di scacchi di Barletta continuano a sfornare talenti cristallini con un futuro avvenire sul panorama scacchistico nazionale (e non solo). Una truppa terribile quella barlettana, che spesso e volentieri mette paura al resto d'Italia per la forza di gioco mostrata dai propri interpreti. È difficile generalmente per un circolo di scacchi avere tra le proprie fila un campione italiano, ma il Club Scacchi Nord Barese, che quest'anno festeggia vent'anni di attività, può annoverare annualmente una serie di importanti piazzamenti, sia individuali che di gruppo, che fanno invidia al resto dello stivale. In particolar modo, quest'anno si sono distinti due ragazzi che hanno fatto parte della "pattuglia" barlettana (ben 16 ragazzi) che ha partecipato ai Campionati italiani individuali riservati agli Under 16. Barletta può ancora una volta gioire per i risultati ottenuti. Si è infatti laureata campionessa italiana Under 14 Gaia Paolillo, mentre il piccolo Alessandro Damico si è classificato secondo nella categoria Under 8. Gli importanti traguardi raggiunti permetteranno a Gaia di difendere i colori italiani ai campionati mondiali in programma a novembre in Slovenia, mentre Alessandro parteciperà ad agosto agli europei in programma in Repubblica Ceca. La redazione di Barlettalife ha voluto ascoltare le voci dei piccoli protagonisti di questa importante impresa scacchistica. Davanti ai nostri microfoni, Gaia e Alessandro si mostrano impacciati: preferiscono di gran lunga i fatti alle parole.

Gaia Paolillo, raccontaci le emozioni di questa tua vittoria al Campionato Italiano Under 14 di Kastalia.
«È stato un torneo abbastanza difficile, anche perché c'erano molte ragazze che sapevano giocare. Dalle aspettative che c'erano ad inizio torneo non sembravo la favorita. Durante i turni del campionato ho però dimostrato più continuità e alla fine l'ho spuntata».

La tua continuità ti ha dato l'opportunità di vincere con mezzo punto di vantaggio rispetto ad Alessia Santeramo, altra scacchista barlettana. La scuola barlettana ha in te e in tanti altri ragazzi gli interpreti di spicco. Quanto merito c'è da parte degli istruttori in questa tua vittoria?
«Direi tanto, anche perché loro si sono dedicati a noi istruendoci alla perfezione per condurci alla vittoria. La Santeramo stessa ha iniziato a giocare anche grazie al mio stesso istruttore».

Quali sono i prossimi obiettivi, considerato anche che la vittoria al Campionato Italiano Under 14 ti offre una possibilità "speciale"?
«Si, la vittoria del titolo italiano mi darà la possibilità di disputare il mondiale di categoria difendendo i colori italiani. Le aspettative per il mondiale, che si giocherà in Slovenia a novembre, sono molto alte. Tutti si aspettano un buon risultato, e io spero di soddisfare al meglio le attese di tutti».

Barletta è rappresentata bene anche da altri ragazzi che giocano e si fanno valere a livello italiano. Come vivete come gruppo i risultati che stanno gradualmente arrivando non solo a livello individuale ma anche a livello di squadra?
«Siamo molto uniti, ci sosteniamo in gruppo. Ci aiutiamo a vicenda, anche per preparare le partite più difficili».

Qual è stata la partita più difficile del tuo torneo?
«Sicuramente il derby contro la Santeramo…(finito in pareggio ndr)»

Quale invece la partita che vorresti ripetere?
«L'ultima, perché non è stata molto corretta, non dal punto di vista sportivo, ma proprio come gioco…»

Secondo te, quanto puoi migliorare ancora, e dove puoi arrivare con questi miglioramenti?
«Con i miglioramenti posso anche arrivare molto in alto, se solo mi applicassi ancora di più nello studio (degli scacchi ndr)...»

Qual è il tuo sogno nel cassetto dal punto di vista scacchistico?
«Raggiungere almeno il titolo di Candidato Maestro, e poi ottenere un buon risultato ai Mondiali di novembre».

Chi ti senti di ringraziare per questa vittoria così importante?
«Sicuramente i miei genitori, che hanno fatto tanti sacrifici per accompagnarmi sino in Sicilia, ma anche il mio istruttore che ha avuto fiducia in me e mi ha consigliato di partecipare alle nazionali individuali sin dal mio primo anno di attività, nel 2005».

Chiudiamo l'intervista con un saluto per i lettori di Barlettalife.
«Saluto tutti, spero seguiate la mia avventura ai Mondiali su internet, facendo il tifo per me!»


Certamente più emozionato il piccolo Alessandro Damico, che non ha ancora compiuto 8 anni e si è classificato al secondo posto assoluto nella sua categoria (Under 8), ottenendo contemporaneamente la promozione a terza nazionale e la qualificazione al campionato europeo di categoria, che si disputerà in Repubblica Ceca ad agosto.
«Essere vice-campione è un compito pesante, ma sono molto contento per il risultato raggiunto. Non è stato certo un torneo facile e spesso ho pensato che non ce l'avrei fatta. Mi piacerebbe ripetere la quarta partita contro Samuele Lunghi, potevo vincerla e giocarmela per il primo posto. Il secondo posto mi darà la possibilità di giocare gli Europei di categoria in Repubblica Ceca, sono molto carico per quel torneo. Ringrazio i miei genitori perché mi hanno accompagnato in Sicilia e anche il mio istruttore che mi ha preparato a questo torneo. All'Europeo mi aspetto di difendermi al meglio e, se tutto andrà bene, spero di vincere, ma soprattutto di giocare bene. Per il mio futuro spero di raggiungere la categoria di Candidato Maestro. Spero di arrivarci giocando tanto e facendo tanti sacrifici».

Con tanto spirito di sacrificio, Gaia e Alessandro, così come tanti altri piccoli campioni degli scacchi, si applicano giornalmente per ottenere risultati di prestigio. E chissà che in futuro qualcuno di loro non si assicuri traguardi ancora più importanti. Il tempo c'è, il talento pure. E chissà che da pedoni non si trasformino in re e regine...
5 fotoIntervista ai giovani campioni di scacchi "made in Barletta"
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