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Rugby, per i Draghi Bat un pareggio amaro a Lecce
Il Cus Foggia vince, i biancoazzurri chiudono il torneo al secondo posto
Barletta - martedì 13 marzo 2012
10.40
Si fermano a pochi centimetri dal traguardo, dopo una cavalcata comunque trionfale, i Draghi Bat. Nell'ultima giornata di campionato, disputata domenica 11 marzo, infatti, gli uomini di coach Amoruso hanno pareggiato per 5 a 5 sul terreno di gioco del Cus Lecce. I biancoazzurri hanno così dovuto accontentarsi del secondo posto finale, a causa della contemporanea vittoria del Cus Foggia per 62 a 3 ai danni della Federiciana Rugby.
Una partita stranissima, quella giocata in terra salentina, estremamente condizionata da un vento sferzante che ha limitato le giocate alla mano e al piede di entrambe le squadre. I Draghi Bat, comunque, riuscivano subito a prendere il comando delle ostilità e a premere continuamente sui ventidue salentini. Era Curci a coronare tali sforzi con una meta, non trasformata poi da Pacini; la giocata aveva l'effetto di scuotere i ragazzi di coach Amoruso, dando loro la convinzione di poter vincere anche con quattro mete e conquistare così l'intera posta in palio. I Draghi cercavano così di spingere sull'acceleratore: Colamartino sfiorava la segnatura dopo una lunga sgroppata di circa quaranta metri rintuzzata dall'estremo di casa.
La seconda meta, in realtà, arrivava per mezzo della progressione di Lomolino, ma l'arbitro Sylos, tra l'incredulità generale, annullava per una trattenuta in area di meta. Scossi dalla controversa decisione arbitrale, i Draghi subivano il colpo, permettendo al Cus Lecce a riversarsi sempre più spesso nella metà campo difensiva della compagine della Sesta Provincia. La ripresa, anche a causa del vento che soffiava in direzione contraria, vedeva i Draghi costretti a rintuzzare ogni attacco dei cussini leccesi, cercando di riproporsi anche in rapide ripartenza: proprio in una di queste occasioni era Claudio Strippoli a recuperare l'ovale e a involarsi verso la meta avversaria, anche in questo caso era l'estremo a infrangere le possibilità di segnatura.
Con l'avanzare dei minuti, la pressione del Cus si faceva stringente e produceva i suoi risultati a due minuti dalla fine quando il pacchetto di mischia schiacciava in meta, anche in questo caso tra le polemiche: il direttore di gara, infatti, decretava un "in avanti" in favore del Lecce. Mischia ordinata quindi, ma il mediano di mischia della formazione in maglia blu batteva l'infrazione alla stregua di un calcio di punizione. L'arbitro lasciava correre tra le proteste ospiti e sugli sviluppi la palla era schiacciata in meta. La trasformazione salentina s'infrangeva però sul palo lasciando così il risultato in parità.
I Draghi, accusato il colpo, si riversavano con la forza della disperazione nella metà campo avversaria, guadagnano una punizione che decidevano di mandare tra i pali. Era Fabiano a tentare il calcio, ma l'ovale andava fuori di pochi centimetri prima del fischio finale.
Un pareggio che lascia l'amaro in bocca, non solo per questioni legate alla classifica, quanto soprattutto per coronare una stagione davvero eccezionale e ben oltre le aspettative della vigilia per i biancoazzurri della Sesta Provincia. I Draghi proseguiranno ora la loro attività in un torneo di Rugby Seven, organizzato in onore dell'ingresso di tale specialità tra le discipline olimpiche, prima del tradizionale beach rugby della stagione estiva.
Una partita stranissima, quella giocata in terra salentina, estremamente condizionata da un vento sferzante che ha limitato le giocate alla mano e al piede di entrambe le squadre. I Draghi Bat, comunque, riuscivano subito a prendere il comando delle ostilità e a premere continuamente sui ventidue salentini. Era Curci a coronare tali sforzi con una meta, non trasformata poi da Pacini; la giocata aveva l'effetto di scuotere i ragazzi di coach Amoruso, dando loro la convinzione di poter vincere anche con quattro mete e conquistare così l'intera posta in palio. I Draghi cercavano così di spingere sull'acceleratore: Colamartino sfiorava la segnatura dopo una lunga sgroppata di circa quaranta metri rintuzzata dall'estremo di casa.
La seconda meta, in realtà, arrivava per mezzo della progressione di Lomolino, ma l'arbitro Sylos, tra l'incredulità generale, annullava per una trattenuta in area di meta. Scossi dalla controversa decisione arbitrale, i Draghi subivano il colpo, permettendo al Cus Lecce a riversarsi sempre più spesso nella metà campo difensiva della compagine della Sesta Provincia. La ripresa, anche a causa del vento che soffiava in direzione contraria, vedeva i Draghi costretti a rintuzzare ogni attacco dei cussini leccesi, cercando di riproporsi anche in rapide ripartenza: proprio in una di queste occasioni era Claudio Strippoli a recuperare l'ovale e a involarsi verso la meta avversaria, anche in questo caso era l'estremo a infrangere le possibilità di segnatura.
Con l'avanzare dei minuti, la pressione del Cus si faceva stringente e produceva i suoi risultati a due minuti dalla fine quando il pacchetto di mischia schiacciava in meta, anche in questo caso tra le polemiche: il direttore di gara, infatti, decretava un "in avanti" in favore del Lecce. Mischia ordinata quindi, ma il mediano di mischia della formazione in maglia blu batteva l'infrazione alla stregua di un calcio di punizione. L'arbitro lasciava correre tra le proteste ospiti e sugli sviluppi la palla era schiacciata in meta. La trasformazione salentina s'infrangeva però sul palo lasciando così il risultato in parità.
I Draghi, accusato il colpo, si riversavano con la forza della disperazione nella metà campo avversaria, guadagnano una punizione che decidevano di mandare tra i pali. Era Fabiano a tentare il calcio, ma l'ovale andava fuori di pochi centimetri prima del fischio finale.
Un pareggio che lascia l'amaro in bocca, non solo per questioni legate alla classifica, quanto soprattutto per coronare una stagione davvero eccezionale e ben oltre le aspettative della vigilia per i biancoazzurri della Sesta Provincia. I Draghi proseguiranno ora la loro attività in un torneo di Rugby Seven, organizzato in onore dell'ingresso di tale specialità tra le discipline olimpiche, prima del tradizionale beach rugby della stagione estiva.