Centro Discipline orientali
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Arti Marziali

Kung-fu Shaolin, viaggio tra autodifesa e benessere psico-fisico

Intervista alle allieve del Centro Discipline Orientali di Barletta

Con il termine Kung-fu Shaolin si indica un'antica arte marziale cinese, sviluppata secondo la crescita delle tre sfere "Corpo-Mente-Spirito". Il Kung Fu, termine che significa "essere abile in qualcosa", non si limita al semplice utilizzo del corpo ma comprende numerose armi, tra le quali il bastone corto, il bastone lungo e il "nunchaku". Lo studio delle forme di Kung Fu è particolarmente indicato per lo sviluppo della mobilita' articolare, della coordinazione, della velocita' e della precisione. A Barletta il kung-fu è praticato presso l'Associazione Sportiva Centro Discipline Orientali, con sede in Via degli Artigiani. Noi per scoprire questa disciplina, molto utile nell'autodifesa, abbiamo intervistato quattro allieve del maestro Ruggiero Sguera, nel dettaglio Mariagrazia Blasone (32 anni), Angela Dilillo (16), Elisa Messinese (11) e Angela Guerra (44). Età ed esperienze diverse, ma la stessa gioia di approcciare questa disciplina. Ne è venuta fuori una curiosa intervista quadrupla:

Quanto durano i vostri allenamenti?
TUTTE:
«Dalle due alle tre ore settimanali».

Quanto il fatto che nei media si parli tanto di diffusi episodi di violenza su donne per strada ha influito sul vostro approccio a questa disciplina?
M: «Personalmente, non credo vi sia una diretta correlazione tra quanti episodi di violenza vi sono e quanti corsi di autodifesa si praticano. La mia scelta non è determinata da uno stato di violenza percepita personale: certo, devo dire che non nascondo che mettere in borsetta quest'"arma" sia efficace. Non pesa niente, fa parte della tua persona e ti migliora.
A: «Io invece vado a scuola fuori Barletta: svegliandomi alle 7.30 la mattina e prendendo il treno molto lontano da casa, credo sia utile frequentare un corso del genere».
E: «Io frequento questo corso non per migliorare l'autodifesa, ma perché mi appassiona e mi ci sento portata».
A: «Io invece avevo pensato a un corso di autodifesa qualche anno fa, ma non avevo mai trovato un luogo adatto per la pratica. Poi, casualmente, accompagnando qui mio figlio, ho scoperto di questa pratica: la esercito sia per conoscenze personali, combinando un'arte marziale con la possibilità di difesa».

Per la disciplina che praticate, possiamo dire che la preparazione mentale è ancora più importante di quella fisica?
M: «E' fondamentale, perché volerlo fare significa impegnarsi per farlo, significa avere la giusta concentrazione per farli».
A: «Se non si ha la testa giusta non si può fare nulla».
E: «Concordo».
A: «Avere la giusta concentrazione durante la pratica è assolutamente fondamentale: se pensi ad altro non segui, non è qualcosa di meccanico. Infatti quando entriamo qui iniziamo con il saluto, un rito che ci aiuta a concentrarci maggiormente sull'obiettivo».

Spesso, si pensa alle arti marziali come una pratica prettamente maschile. Frequentando invece questi ambienti, notiamo che ci sono tante donne che si esercitano nel kung-fu shaolin. Vi ha sorpreso questo?
TUTTE: «Personalmente non ci abbiamo pensato, è stata una scelta indipendente dall'ambiente che avremmo trovato. E' tutto legato alla propensione personale che si ha. Abbiamo scoperto che non c'è differenza tra uomo e donna, anche se magari le donne conoscono meno questa pratica. Spesso si pensa alla difesa personale come concetto di disarmare, ma non si pensa che c'è un'arte marziale che ti consente di venir fuori dal pericolo usando il tuo corpo, la tua energia. Non è necessario avere i muscoli per fare kung-fu. Si tratta di applicare la propria tecnica».

Nella cinematografia, spesso si descrive il kung-fu come violenza allo stato puro. Possiamo sfatare questo mito al negativo? E' una forma mentis che si apprende anche nella vita?
M: «Decisamente. Intanto è basata sulla difesa e l'attacco viene di conseguenza. Il kung-fu insegna a difendersi dal pericolo».
A: «Ci ha cambiati in tutti i movimenti, anche il più stupido come raccogliere una penna, ti muovi in maniera più armoniosa».
E: «E' un vero e proprio stile di vita».
A: «Ha migliorato anche il mio equilibrio. Ha migliorato anche la postura e il benessere mentale: quest'ora passata qui consente di staccare e andare anche a casa con uno spirito diverso».

Come vi sentite interiormente dopo ogni allenamento?
M: «Rilassate, leggere. Si sente il beneficio non solo sulla colonna vertebrale, ma anche sul piano mentale».
A: «Mi sento più sicura».
E: « Contenta e rilassata».
A: «Ogni giorno di lezione è una pagina in più scritta nel tuo diario personale. Sento benessere fisico, miglioro sul piano dell'equilibrio, faccio un passo in più a ogni lezione. Mi ha molto aiutato sul piano della postura».

Chiedo ad Angela e Elisa, che frequentano la scuola, come i vostri compagni reagiscono al fatto che due ragazze pratichino il kung-fu?
A: «Devo dire che c'è chi rispetta il fatto che una ragazza possa praticare questa disciplina, mentre ci sono altri che ci prendono in giro per questo. Purtroppo c'è chi ha i paraocchi tra i nostri compagni e pensa sia qualcosa di maschile»
E: «Idem. C'è chi rispetta la mia scelta e chi la accetta».

Da quanto tempo praticate il kung-fu?
M: «Personalmente, da qualche mese. Prima avevo fatto il Tai Chi Chuan, sempre legata al kung-fu. ».
A: «Cinque mesi».
E: «Sono al terzo anno».
A: «Pochi mesi. Prima ho fatto altro legato al fitness».

Siete state sempre orientate verso le discipline orientali?
M: «No, io ho fatto tante pratiche diverse, dal fitness al calcio».
A: «Io volevo fare qualcosa di diverso dalle mie coetanee e il kung-fu mi ha appassionato per questov
E: «Io sono venuta qui inizialmente perché veniva anche mio fratello, poi ho scoperto che mi appassionava la materia e ho continuato».
A: «Prima avevo fatto solo pratiche sportive che si legano al conflitto con la forza di gravità degli "over 30" (ride, ndr). Inizialmente ho accompagnato mio figlio, poi la disciplina mi ha intrigato e ho deciso di approcciarmi anche io alla disciplina, che mi ha assorbito e appassionato davvero tanto».

Ci sono dei riti chiave che osservate in ogni allenamento?
TUTTE: «Forse ce n'è uno che facciamo noi e non fanno i maschi. Ci stiriamo le divise (ridono, ndr) ».

La pratica del kung-fu vi ha anche aiutato ad appassionarvi ai posti in cui è nata la pratica, la Cina in particolare?
M: «Sono molto lontani da noi, purtroppo, anche se una ricerca su internet l'abbiamo fatta, qualche libro l'abbiamo letto. Certo, l'Oriente mi piace».
A: «Sarebbe bello visitarli, certo».
E: « Mi piacerebbe certamente vederli».
A: « Mi piace molto quando il nostro maestro ci racconta delle storie in merito, sulle origini, ci aiuta a capire di cosa parliamo».

Se doveste consigliare a un'amica la pratica del kung-fu, come gliela consigliereste?
M: «Direi che il kung-fu è un'opportunità, semplicemente quello. Tante ragazze che vogliono cambiare rispetto ai classici sport, come danza o pallavolo, non hanno le idee chiare: io glielo consiglio, armonizza il corpo e può tornare utile in caso di necessità. E' una dote che ti porti nella borsetta e non occupa spazio».
A: «Lo suggerisco alle mie coetanee, come dote per la sicurezza e per il benessere psico-fisico».
E: Lo consiglio perché coordina mente e corpo. Ti aiuta a sentirti più leggera e soddisfatta».
A: Io lo consiglierei a chi ha la mia età, proprio in relazione alla difesa personale. Quotidianamente sentiamo parlare di questi episodi, e le donne oltre ad aiutarsi in caso di necessità, migliorerebbero il rapporto con il proprio corpo. Aiuta a sentirsi più forti, sicuri di sé e quindi anche ad avere reazione più sensate in caso di difficoltà».
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Per informazioni : A.S.D. Centro Discipline Orientali, Via degli Artigiani, 88 (parallela via Foggia)- Barletta
Tel. 3383980348
SITO UFFICIALE: www.scuolakungfushaolin.weebly.com
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