Intervista a Lucio Ciani, dt del Circolo Tennis
Intervista a Lucio Ciani, dt del Circolo Tennis "Hugo Simmen"
Tennis

«Contenti di essere al top del tennis italiano, ora puntiamo alla salvezza»

Intervista a Lucio Ciani, ds del neo-promosso Ct Barletta "Hugo Simmen"

Anche il Circolo Tennis in questa importante stagione sportiva per Barletta ha avuto le "sue" glorie. Il successo conseguito dal Torneo Internazionale che ha visto partecipare diversi tennisti importanti di caratura nazionale (ed internazionale), ma anche gli incredibili successi del team del circolo nel campionato a squadre hanno riportato in auge uno sport che non è particolarmente affascinante, ma attrae progressivamente ogni anno sempre più spettatori. Abbiamo fatto un rendiconto della straordinaria stagione sportiva del Circolo Tennis "Hugo Simmen" con il Direttore Sportivo, l'avvocato Lucio Ciani.

Direttore sportivo Ciani, facciamo un resoconto della stagione del Circolo Tennis di Barletta che sicuramente si può definire entusiasmante, non solo per gli esiti del Torneo internazionale, che ancora una volta si è ripetuto ad alti livelli, ma anche per l'attività del Campionato a Squadre che vi ha visti salire in serie A1, un risultato inaspettato e storico.
Per quanto riguarda il torneo, è stata una bellissima edizione: abbiamo avuto qui tutti i migliori giocatori italiani, eccezion fatta per Seppi, che comunque sulla terra, come sappiamo, gioca malvolentieri. Si è ripetuto Bedene, il primo giocatore nella storia del nostro Atp a bissare un risultato. Tra l'altro Bedene, e con questo ci ricolleghiamo al secondo punto, è tesserato per il Circolo Tennis Hugo Simmen e ha già giocato con noi l'anno scorso in A2. Per quanto riguarda la A1 è stata una stagione eccezionale: meglio di così certo non poteva andare. Abbiamo ottenuto questa promozione inaspettata e quindi ancor più bella, considerando che siamo partiti con una squadra con l'obiettivo di ben figurare e di ottenere una salvezza tranquilla, sicuramente più tranquilla di quella ottenuta l'anno scorso all'ultimo incontro di playout. Questi ragazzi, domenica dopo domenica, hanno acquistato sempre più convinzione, sempre più fiducia e il loro livello di tennis è salito progressivamente.

Oltre a quelli che sono i giocatori di fama nazionale che hanno composto la squadra del Circolo Tennis, è importante notare che si affacciano alla squadra diversi ragazzi barlettani che sono nati e cresciuti in questo circolo. Quindi questo vuol dire che ci sono anche buone speranze per le vostre giovani leve che stanno crescendo e stanno ben figurando nei campionati giovanili?
Certo, prima di tornare sul discorso sulla serie A, abbiamo recentemente conseguito dopo tanti anni la vittoria del campionato regionale Under 14. Abbiamo dei ragazzini che sono già nell'ambito della federazione e vengono puntualmente convocati nei raduni federali. I nostri tennisti sono già sotto osservazione da parte della federazione. È chiaro che questo discorso, unito a una base ancor più vasta, ti da la possibilità di avere delle eccellenze che man mano vengono inserite nelle varie categorie. Noi abbiamo squadre in tutte le categorie: in serie D, in serie C, e adesso la punta di diamante in serie A1. Tornando al discorso della serie A1, abbiamo, al di là dello straniero Satral, di Tenconi e Roscioli, due tennisti di Barletta nati in questo circolo che qui continuano a giocare, e sono Faggella e Scardigno. Tra l'altro Scardigno è stato tra i migliori giocatori che la Puglia ha avuto in assoluto. Questo è un ulteriore motivo di vanto per noi.

Il movimento pugliese non ha grandissime punte di diamante. Proprio la crescita esponenziale del circolo tennis di Barletta può essere da traino per un movimento che, almeno in ambito maschile non sta dando risultati a fronte del livello femminile può annoverare ragazze del calibro della Vinci e della Pennetta?
Consideriamo che la Vinci e la Pennetta sono un capitolo a parte: parliamo di giocatrici da Top ten, o quasi, e non è facile raggiungere questi livelli. Però posso dire che il movimento pugliese sta già esprimendo qualche elemento di valore assoluto: abbiamo Pellegrino di Bisceglie, Miccolani di Lecce. A questi, che già possiamo considerare delle eccellenze, vanno aggiunti tanti altri ragazzi di ottimo valore che si spera possano migliorare e portare in alto il nome del tennis pugliese.

In una società attualmente in crisi dal punto di vista economico, come si posiziona il tennis, da molti considerato una disciplina d'elite? Il tennis può essere un momento di "svolta", un momento "diverso" rispetto al mondo del calcio che in molti vedono come cartina di tornasole? Non è certamente facile per un ragazzo avvicinarsi al tennis come "prima scelta"…
È chiaro che inizialmente ci vuole tanta passione. A questo ci aggiungiamo che, essendo il tennis uno sport "solitario", comporta ulteriori difficoltà che in uno sport di squadra vengono ripartite su più elementi. Però dal momento in cui i ragazzi si avvicinano, cominciano a giocare e si rendono conto di poter conseguire determinati risultati, cominciano ad appassionarsi. Senza dubbio il tennis necessita di sforzi anche dal punto di vista economico: consideriamo che questi ragazzi, se vogliono fare il salto di qualità devono girare, non possono limitarsi all'ambito regionale: anche l'ambito nazionale può diventare "stretto". Questo comporta delle spese, chiaramente, ma sono per lo più investimenti su se stessi. Poi molti di loro raggiungono un buon ranking e un buon livello e qualche tornaconto comincia a vedersi. Certo, non sono tutti Federer, Nadal o Murray, però c'è sicuramente la possibilità di guadagnare abbastanza, nonostante la crisi che c'è al momento.

Facciamo un passaggio breve sull'affiancamento delle autorità all'attività sportiva. Sappiamo bene che c'è stato sempre in passato l'avvicinamento del Comune (e non solo) verso il Circolo tennis, ma si potrebbe anche fare di più e se si, come si potrebbe "aiutare" un movimento che comunque è in grande crescita?
Noi dobbiamo innanzitutto ringraziare l'Amministrazione comunale che in questi anni ci ha consentito di poter organizzare con sufficiente tranquillità il torneo Atp. È chiaro che si può fare sempre di più: soprattutto adesso in occasione della serie A1 abbiamo necessità di costruire campi coperti, perché tale serie, che si disputa tra ottobre e dicembre, essendoci l'incognita meteorologica, la Federazione impone i campi coperti. A questo proposito, abbiamo già allacciato dei rapporti sia federali che comunali per vedere di realizzare sul nostro terreno una struttura coperta. È chiaro che qui il Comune può darci una grande mano sia dal punto di vista amministrativo che dal punto di vista economico, considerando che il nostro circolo ospita manifestazioni aperte anche agli esterni. Ad esempio, la nostra scuola SAT non è limitata ai soci, ma è aperta alla cittadinanza. Con queste sinergie, speriamo di ottenere risultati sempre più prestigiosi.

A proposito di strutture coperte, come giudica l'inserimento nel panorama delle strutture cittadine della tensostruttura posizionata nel recinto del "Manzi-Chiapulin" che potrebbe, a detta dai vari assessori che si sono avvicendati, potrebbe essere utilizzata anche per il tennis?
Per me da sportivo, ogni campo che viene realizzato è un qualcosa di positivo perché quanto meno da la possibilità a tanti ragazzi di avvicinarsi ad uno sport. Sappiamo che in questi periodi particolari lo sport può tenere lontani i ragazzi da altri problemi che sono presenti nella società. Valuteremo anche l'opportunità di disputare degli incontri all'interno di quella tensostruttura, che dovremo andare a verificare anche con rappresentanti della Federazione. Anche se, ritorno a dire, il nostro auspicio è quello di realizzare le strutture coperte all'interno del nostro circolo. È chiaro che questo è un discorso che si può realizzare con l'aiuto economico di più persone. Noi confidiamo in una grande mano da parte della FIT, con la quale abbiamo rapporti tramite il consigliere nazionale Isidoro Alvisi. Anche se abbiamo conquistato la serie A1 solo un paio di settimane fa, siamo già al lavoro per vedere di organizzarla al meglio.

A proposito della serie A1 che verrà, quali sono i passi che state già facendo per la costruzione della squadra? Ci saranno rinforzi oppure farete valere il detto "squadra che vince non si cambia"?
Noi partiremo sicuramente da quello che è il nucleo storico della nostra squadra, anche perché noi vogliamo mantenere una forte "barlettanità" all'interno della nostra squadra. Ripartiremo da Faggella e Scardigno, ma anche da Tenconi e da Roscioli. Abbiamo come nostro tesserato anche Bedene, che potrebbe darci una grossa mano. È chiaro che qualche innesto verrà fatto, ovviamente con un occhio all'aspetto economico, visto che non abbiamo certo budget illimitati. Cercheremo di scovare qualche talento che possa farci fare un buon campionato.

Quale sarà l'obiettivo della prossima A1 per il Circolo Tennis di Barletta?
È inevitabile che l'obiettivo primario sarà quello della salvezza, che non sarà sicuramente facile conquistare. In A1 nel 2013 dovrebbero esserci 12 o 14 circoli di tutta Italia. Ormai la A1 rappresenta l'elite nazionale del tennis. In A1 sono iscritti tutti i Davisman italiani: Seppi, Volandri, Starace, Bolelli. Li ritroveremo in qualche squadra, e quasi tutti verranno a giocare da noi. Confrontarsi con questi avversari per una neopromossa non sarà facile. L'obbiettivo sarà quello, poi vedremo…

Chiudiamo con un breve passaggio sulla prossima edizione del torneo Atp. Vi state già muovendo per una nuova edizione che in passato ha portato grandi numeri non solo dal punto di vista tecnico ma anche per quanto riguarda l'afflusso di pubblico?
Stiamo già lavorando per la prossima edizione: siamo reduci da un'edizione bellissima sotto l'aspetto tecnico, organizzativo, degli eventi che ci sono stati. Di questo voglio ringraziare pubblicamente lo sponsor Casillo che ci ha permesso di organizzare un torneo veramente d'eccellenza. Con queste basi cercheremo di migliorare laddove sarà possibile anche se quanto meno l'aspetto tecnico raggiunto dall'edizione passata sarà difficile da superare. Noi come circolo siamo ambiziosi, e ci proveremo…

Speriamo che le ambizioni degli uomini che sono dietro a questo "miracolo sportivo" siano riportate anche in campo sia per quanto riguarda il torneo che per quanto riguarda il campionato a squadre…
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