Eventi
Una festa nel segno del tricolore e dell'accoglienza
Conferita la Cittadinanza Civica “Ius Soli” a dodici stranieri residenti in città
Barletta - venerdì 18 marzo 2016
Comunicato Stampa
Una originale versione rap dell'inno di Mameli ha dato il via alla "Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera" nella scuola "Raffaele Musti" di Barletta. Per il secondo anno, sullo sfondo dei simboli dell'unità nazionale - dal tricolore alla Costituzione (con i suoi principi fondamentali interpretati dai ragazzi) - è stata conferita la Cittadinanza Civica "Ius Soli" a dodici minori di origine straniera nati in Italia e che studiano nelle scuole della città.
"Si tratta di un riconoscimento simbolico, ma che già vive nella coscienza dei bambini, dei loro genitori e dell'intera comunità - ha affermato il sindaco Pasquale Cascella - come espressione dei valori che la nostra Costituzione ha raccolto dalla Liberazione dal nazifascismo per costruire un futuro migliore senza discriminazioni e intolleranze. Non potevamo che consegnarlo in una scuola per vivere la 'lezione' più profonda della cittadinanza come condivisione dello spirito unitario nella nazione". All'evento, insieme all'assessore Vincenza Di Maggio, alla dirigente scolastica Maria Angela Petroni, a numerosi consiglieri comunali, a genitori e rappresentanti di associazioni interculturali, hanno partecipato anche il presidente e alcuni giocatori del "Barletta 1922" con la testimonianza del valore che lo sport ha assunto nella lotta contro ogni forma di razzismo di Alioune Jacques Diouf, il giovanissimo portiere senegalese, che aveva lasciato il suo paese per coltivare nel nostro la speranza di un futuro migliore. "La storia di Diouf che oggi rappresenta i colori della nostra città – ha tenuto a sottolineare il sindaco – costituisce un esempio di integrazione che ben raccoglie lo spirito civile con cui con il Consiglio Comunale ha deliberato la cittadinanza civica 'Ius Soli'. Non è un illusorio 'pezzo di carta', ma un riconoscimento dovuto ai bambini che fanno parte della nostra realtà quotidiana: studiano con i nostri figli e vivono in famiglie che lavorano a Barletta, contribuendo a far crescere la coesione sociale in città".
Nel corso dell'iniziativa, un momento particolarmente emozionante è stato quando alcuni bambini hanno letto i messaggi di aspirazione alla libertà lanciati da Nelson Mandela dalla prigione in cui era rinchiuso. Si è voluto, così, contribuire alla dodicesima edizione della settimana contro il razzismo, "Accendi la mente, spegni i pregiudizi", in programma in tutta Italia fino al 21 marzo, organizzata dall'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) in collaborazione con l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur), a cui anche il Comune di Barletta ha aderito con la consapevolezza che, per quanto aspre siano le tensioni e acuti i rischi alimentati da vecchi e nuovi conflitti, i diritti di libertà e di dignità della persona costituiscono un patrimonio da tutelare per l'intera umanità. "La città della Disfida - ha detto il sindaco consegnando ai bambini copie della Costituzione - non può che essere partecipe della crescita sociale del paese. Questa sfida, oggi, è di fronte al Parlamento. L'appuntamento per il prossimo anno, sempre in una scuola, potrà essere ancor più denso di significato se sarà entrata in vigore una legge che riconosca lo 'Ius Soli' e faccia diventare cittadino chi nasce in Italia e cresce nella nostra civile comunità".
"Si tratta di un riconoscimento simbolico, ma che già vive nella coscienza dei bambini, dei loro genitori e dell'intera comunità - ha affermato il sindaco Pasquale Cascella - come espressione dei valori che la nostra Costituzione ha raccolto dalla Liberazione dal nazifascismo per costruire un futuro migliore senza discriminazioni e intolleranze. Non potevamo che consegnarlo in una scuola per vivere la 'lezione' più profonda della cittadinanza come condivisione dello spirito unitario nella nazione". All'evento, insieme all'assessore Vincenza Di Maggio, alla dirigente scolastica Maria Angela Petroni, a numerosi consiglieri comunali, a genitori e rappresentanti di associazioni interculturali, hanno partecipato anche il presidente e alcuni giocatori del "Barletta 1922" con la testimonianza del valore che lo sport ha assunto nella lotta contro ogni forma di razzismo di Alioune Jacques Diouf, il giovanissimo portiere senegalese, che aveva lasciato il suo paese per coltivare nel nostro la speranza di un futuro migliore. "La storia di Diouf che oggi rappresenta i colori della nostra città – ha tenuto a sottolineare il sindaco – costituisce un esempio di integrazione che ben raccoglie lo spirito civile con cui con il Consiglio Comunale ha deliberato la cittadinanza civica 'Ius Soli'. Non è un illusorio 'pezzo di carta', ma un riconoscimento dovuto ai bambini che fanno parte della nostra realtà quotidiana: studiano con i nostri figli e vivono in famiglie che lavorano a Barletta, contribuendo a far crescere la coesione sociale in città".
Nel corso dell'iniziativa, un momento particolarmente emozionante è stato quando alcuni bambini hanno letto i messaggi di aspirazione alla libertà lanciati da Nelson Mandela dalla prigione in cui era rinchiuso. Si è voluto, così, contribuire alla dodicesima edizione della settimana contro il razzismo, "Accendi la mente, spegni i pregiudizi", in programma in tutta Italia fino al 21 marzo, organizzata dall'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) in collaborazione con l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur), a cui anche il Comune di Barletta ha aderito con la consapevolezza che, per quanto aspre siano le tensioni e acuti i rischi alimentati da vecchi e nuovi conflitti, i diritti di libertà e di dignità della persona costituiscono un patrimonio da tutelare per l'intera umanità. "La città della Disfida - ha detto il sindaco consegnando ai bambini copie della Costituzione - non può che essere partecipe della crescita sociale del paese. Questa sfida, oggi, è di fronte al Parlamento. L'appuntamento per il prossimo anno, sempre in una scuola, potrà essere ancor più denso di significato se sarà entrata in vigore una legge che riconosca lo 'Ius Soli' e faccia diventare cittadino chi nasce in Italia e cresce nella nostra civile comunità".
Sulle note dell'inno di Mameli in versione rap ha avuto inizio la "Giornata dell'unità nazionale, della Costituizione, dell'inno e della bandiera"
Pubblicato da Pasquale Cascella su Giovedì 17 marzo 2016