Territorio
Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane lascia Bari
Presentato il bilancio finale della tappa. Rilevazioni auspicabili sempre e ovunque
Puglia - mercoledì 13 marzo 2013
Inquinamento entro i limiti di legge, rumorosità di poco al di sopra dei valori consentiti, mancanza del piano di zonizzazione acustica, troppo poco verde fruibile, una infrastruttura completata per il filobus che ancora stenta a partire. Questo è il bilancio del viaggio a Bari del Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, la campagna realizzata con la partecipazione Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Mare per stimolare l'innovazione delle città italiane. Da venticinque anni, infatti, il convoglio ambientalista percorre lo Stivale per monitorare la qualità dell'aria e i livelli a delle città, promuovere il trasporto pubblico, nuovi stili di vita, le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica.
La città smart è il tema di questa edizione della campagna, tra mobilità, stili di vita e abitare moderni e innovativi. Il monitoraggio scientifico delle polveri sottili e dei rumori cittadini è stato affidato al Laboratorio mobile Qualità dell'Aria di Italcertifer che ha sostato a Bari per 72 ore consecutive dall'8 al 10 marzo Hanno registrato valori che restano al di sotto dei parametri di legge. Sotto controllo anche i valori relativi a benzene, biossido di zolfo, monossido di azoto, monossido di carbonio e ozono. «Questi risultati non devono far abbassare la guardia sul tema dell'inquinamento in città – commenta Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia -. La realizzazione del Park & Ride, dei cicloparcheggi, i parcheggi di interscambio hanno già avviato un percorso di cambiamento della mobilità urbana dimostrando che c'è un impegno per il miglioramento ambientale del capoluogo ma restano ancora delle problematiche da affrontare e risolvere in tempi brevi. Servono, inoltre, ulteriori interventi strutturali come l'aumento delle zone a traffico limitato e l'ampliamento dell'estensione delle piste ciclabili per garantire maggiore sicurezza e agevolazioni alle bici».
Ancora troppo poco il verde a disposizione dei cittadini, circa 2,57mq a disposizione di ogni abitante di fronte alla media nazionale che si attesta intorno ai 10mq. Insufficiente anche il lavoro sulla raccolta differenziata che si ferma al 18% contro la media nazionale delle grandi città che arriva al 28%. Questi sono i dati di Bari, ma Barletta ha dati peggiori.
Tali rilevazioni sarebbero auspicabili tutto l'anno, per tutti i centri cittadini.
La città smart è il tema di questa edizione della campagna, tra mobilità, stili di vita e abitare moderni e innovativi. Il monitoraggio scientifico delle polveri sottili e dei rumori cittadini è stato affidato al Laboratorio mobile Qualità dell'Aria di Italcertifer che ha sostato a Bari per 72 ore consecutive dall'8 al 10 marzo Hanno registrato valori che restano al di sotto dei parametri di legge. Sotto controllo anche i valori relativi a benzene, biossido di zolfo, monossido di azoto, monossido di carbonio e ozono. «Questi risultati non devono far abbassare la guardia sul tema dell'inquinamento in città – commenta Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia -. La realizzazione del Park & Ride, dei cicloparcheggi, i parcheggi di interscambio hanno già avviato un percorso di cambiamento della mobilità urbana dimostrando che c'è un impegno per il miglioramento ambientale del capoluogo ma restano ancora delle problematiche da affrontare e risolvere in tempi brevi. Servono, inoltre, ulteriori interventi strutturali come l'aumento delle zone a traffico limitato e l'ampliamento dell'estensione delle piste ciclabili per garantire maggiore sicurezza e agevolazioni alle bici».
Ancora troppo poco il verde a disposizione dei cittadini, circa 2,57mq a disposizione di ogni abitante di fronte alla media nazionale che si attesta intorno ai 10mq. Insufficiente anche il lavoro sulla raccolta differenziata che si ferma al 18% contro la media nazionale delle grandi città che arriva al 28%. Questi sono i dati di Bari, ma Barletta ha dati peggiori.
Tali rilevazioni sarebbero auspicabili tutto l'anno, per tutti i centri cittadini.