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Cronaca

Tragedia Bari-Nord, il lungo giorno in Procura

Al centro della questione la correzione a penna sui registri

Dalle ore 10.30 alle 21. Lunga giornata negli uffici della Procura di Trani, dove sono stati sentiti due dei sei indagati per il disastro ferroviario della Bari Nord, che il 12 luglio scorso ha provocato 23 morti e 50 feriti. Sono stati interrogati i capistazione di Andria e Corato, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli, che hanno risposto rispettivamente per sei ore e per un'ora e mezza alle domande di cinque dei magistrati titolari del fascicolo (Simona Merra, Antonio Savasta, Marcello Catalano, Alessandro Pesce e Michele Ruggiero) e del procuratore facente funzioni di Trani, Francesco Giannella.

Piccarreta (assistito da Leonardo De Cesare) avrebbe innanzitutto spiegato di non aver apportato alcuna modifica all'orario di partenza del treno ET1021 dalla stazione di Andria verso Corato. Non sarebbe sua la correzione a penna riportata sui registri di viaggio della stazione di Andria, dove è segnato come orario di partenza del convoglio le 10.59. Peraltro la partenza non sarebbe stata determinata solo dal via libera del capostazione, ma anche dall'azione di altre persone così come previsto dal regolamento ferroviario. E' quanto sarebbe emerso dall'interrogatorio, il cui verbale è stato poi secreato. Stessa decisione per quello di Alessio Porcelli, che - secondo quanto riferito dal suo avvocato Massimo Chiusolo in diverse occasioni - non sarebbe stato informato da Andria dell'avvenuta partenza dell'ET1021 e avrebbe perciò dato il via libera all'ET1016. I due treni si sono scontrati poco dopo le 11 a metà strada tra Andria e Corato, provocando una lunga scia di morti.

Dagli uffici della Procura tranese fanno, tuttavia sapere, che gli interrogatori dei due ferrovieri sono stati utili per spiegare molti aspetti tecnici del movimento dei treni e, dunque, la possibile dinamica che ha portato allo scontro.
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