Istituzionale
Riduzione emissioni nel Nord barese
Limiti CO2 per comuni del Patto dei Sindaci. "Inventario di base delle emissioni"
BAT - lunedì 18 febbraio 2013
Prosegue l'iter dei Comuni del Patto Territoriale nord barese ofantino all'interno dell'azione comunitaria definita "Patto dei Sindaci", principale movimento europeo che coinvolge le autorità locali impegnate per aumentare l'efficienza energetica e per l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori. Lo fa sapere l'Ufficio Stampa Agenzia per l'Occupazione e lo Sviluppo dell'Area Nord Barese/Ofantina.
I sindaci che hanno aderito al progetto (firmato, come si ricorderà, nella sede del Parlamento Europeo di Bruxelles nel novembre 2010), per tradurre la loro volontà politica in misure e progetti concreti si erano infatti impegnati a preparare un "Inventario di Base delle Emissioni e la quantificazione di CO2 rilasciata per effetto del consumo energetico nel territorio di un firmatario del Patto durante l'anno di riferimento. Identifica le principali fonti di emissioni di CO2 e i rispettivi potenziali di riduzione" e a presentare un Piano d'azione per l'energia sostenibile (PAES). Questo è un documento chiave in cui i firmatari del patto delineano in che modo intendono raggiungere l'obiettivo minimo di riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2020. Definisce le attività e gli obiettivi, valuta i tempi e le responsabilità assegnate. I firmatari del Patto sono liberi di scegliere il formato del proprio PAES, a condizione che questo sia in linea con i principi enunciati nelle Linee Guida del PAES. in cui delineare le azioni principali da avviare, proponendole all'Unione Europea per l'ammissione ai relativi finanziamenti.
«Con la firma di quell'importante documento – spiega il presidente del Patto Territoriale Nbo, Francesco Spina - ci siamo impegnanti a raggiungere l'obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020, attraverso progetti sulla mobilità urbana, sui trasporti, sull'energia alternativa, con un impegno sia pubblico che privato, fondamentale se si considera che i governi locali svolgono un ruolo decisivo nella mitigazione degli effetti conseguenti al cambiamento climatico, e che l'80% dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 è associato alle attività urbane».
Ora ogni Comune, attraverso l'Agenzia per l'Occupazione e lo Sviluppo dell'Area nord barese ofantina (che è stata riconosciuta dalla Ue come struttura di supporto), deve seguire un particolare iter amministrativo che interesserà anche i rispettivi consigli comunali. I diversi passi del progetto, il punto sullo stato dei fatti e le prossime tappe da raggiungere, sono stati illustrati nel corso di un incontro tecnico che si è svolto ieri mattina presso la sede del Patto territoriale Nbo a Barletta, al quale oltre al presidente Spina ha partecipato anche il sindaco di Canosa dott. La Salvia, il vice sindaco di Trinitapoli dott. Minervino e assessori e dirigenti degli altri comuni aderenti.
L'Ufficio Stampa Agenzia per l'Occupazione e lo Sviluppo dell'Area Nord Barese/Ofantina
I sindaci che hanno aderito al progetto (firmato, come si ricorderà, nella sede del Parlamento Europeo di Bruxelles nel novembre 2010), per tradurre la loro volontà politica in misure e progetti concreti si erano infatti impegnati a preparare un "Inventario di Base delle Emissioni e la quantificazione di CO2 rilasciata per effetto del consumo energetico nel territorio di un firmatario del Patto durante l'anno di riferimento. Identifica le principali fonti di emissioni di CO2 e i rispettivi potenziali di riduzione" e a presentare un Piano d'azione per l'energia sostenibile (PAES). Questo è un documento chiave in cui i firmatari del patto delineano in che modo intendono raggiungere l'obiettivo minimo di riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2020. Definisce le attività e gli obiettivi, valuta i tempi e le responsabilità assegnate. I firmatari del Patto sono liberi di scegliere il formato del proprio PAES, a condizione che questo sia in linea con i principi enunciati nelle Linee Guida del PAES. in cui delineare le azioni principali da avviare, proponendole all'Unione Europea per l'ammissione ai relativi finanziamenti.
«Con la firma di quell'importante documento – spiega il presidente del Patto Territoriale Nbo, Francesco Spina - ci siamo impegnanti a raggiungere l'obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020, attraverso progetti sulla mobilità urbana, sui trasporti, sull'energia alternativa, con un impegno sia pubblico che privato, fondamentale se si considera che i governi locali svolgono un ruolo decisivo nella mitigazione degli effetti conseguenti al cambiamento climatico, e che l'80% dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 è associato alle attività urbane».
Ora ogni Comune, attraverso l'Agenzia per l'Occupazione e lo Sviluppo dell'Area nord barese ofantina (che è stata riconosciuta dalla Ue come struttura di supporto), deve seguire un particolare iter amministrativo che interesserà anche i rispettivi consigli comunali. I diversi passi del progetto, il punto sullo stato dei fatti e le prossime tappe da raggiungere, sono stati illustrati nel corso di un incontro tecnico che si è svolto ieri mattina presso la sede del Patto territoriale Nbo a Barletta, al quale oltre al presidente Spina ha partecipato anche il sindaco di Canosa dott. La Salvia, il vice sindaco di Trinitapoli dott. Minervino e assessori e dirigenti degli altri comuni aderenti.
L'Ufficio Stampa Agenzia per l'Occupazione e lo Sviluppo dell'Area Nord Barese/Ofantina