Puzza Naso
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Puzze sospette e misteriose nell'aria barlettana

Preoccupanti le rilevazioni ambientali. Una nota del professor Ruggiero Quarto per Barlettalife

Il prof. Ruggiero Quarto "ascoltatissimo" dai lettori di Barlettalife moltiplica la sua attenzione sulle problematiche ambientali della città. Diventa un servizio pubblico quanto redige oramai puntualmente il cattedratico-ambientalista. L'auspicio del nostro giornale è che perseveri nel monitoraggio, sottoponendoci, con la più assidua costanza, le risultanze della sua attività , e per questo continuiamo a ringraziarlo.

«Sia Domenica 11 e sia Mercoledì 13, nelle rispettive serate, il centro di Barletta era avvolto da una insopportabile puzza, acre come di copertoni bruciati. Qualcuno saprà dare una spiegazione? O dobbiamo, per l'ennesima volta, imputarla a cause misteriose? Cosa abbiamo inalato? Solo puzza innocua (ammesso che possano esistere puzze acri non pericolose) o diossine, polveri sottili, ossido di carbonio e via discorrendo? Se si fossero verificati degli incendi in queste due serate, prego i Vigili del Fuoco di darne notizia. Non sarà del tutto tranquillizzante, in termini di inquinamento dell'aria, ma almeno avremo una causa chiara. Se non avremo notizie in merito, ci sarà ancora una volta da pensare al "mistero" o a qualcos'altro? Considerando che i venti, nelle sere in questione, provenivano dai versanti meridionali, la causa delle puzze potrebbe risiedere in un incendio di qualcuna delle tante discariche abusive che costellano le periferie meridionali della città o potrebbe finanche essere legata ad emissioni delle industrie presenti a Sud e Sud-Est del centro.

Tale ultimo dubbio è anche legittimato dalla recente pubblicazione, da parte dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) della Puglia, dell'IN.EM.AR. (INventario EMissioni ARia) della Regione Puglia per l'anno 2007 (http://www.inemar.arpa.puglia.it/).

Per il comune di Barletta i dati dell'inquinamento atmosferico risultano molto preoccupanti e non mi sembra che la situazione sia migliorata dal 2007 ad oggi. Tra gli inquinanti che sono più abbondantemente presenti ci sono innanzitutto ossidi di azoto (NOx), ossidi di zolfo (SO2) e polveri sottili (PM10). Questi tre inquinanti raggiungono le massime concentrazioni pugliesi, all'incirca pari ai comuni con grandi poli industriali, quali Taranto, Brindisi e Bari. Poi, ancora, abbondano ossidi di carbonio, precursori dell'ozono e sostanze acidificanti. Gli inquinanti più diffusi (NOx, SO2 e PM10) sono in grande eccesso nel comparto industriale (sic!) e in quello dei trasporti. Dal sito web citato si legge che l'inventario è uno strumento conoscitivo di fondamentale importanza in quanto permette, tra l'altro, di individuare i settori maggiormente sensibili su cui indirizzare le misure e gli interventi per la riduzione delle emissioni inquinanti.

A chi il compito di leggere e interpretare i dati forniti e mitigare il pericoloso inquinamento dell'aria? A chi il compito di svelare il mistero delle puzze serali? A chi il compito di salvaguardare la salute dei cittadini?

A tal proposito propongo:
a)un piano di monitoraggio approfondito della qualità dell'aria, soprattutto per la zona industriale;
b)la bonifica tempestiva delle tante microdiscariche diffuse nelle periferie cittadine;
c)una più attenta politica nella gestione dei rifiuti (con particolare riguardo a quelli che vengono abusivamente abbandonati);
d)controllo efficiente del territorio;
e)delocalizzazione delle realtà industriali più problematiche in termini di inquinamento dell'aria.

Onde non passare per pazzo, invito i lettori a dar forza alla mia denuncia con le loro testimonianze sulle frequenti "misteriose" puzze. Penso che denunciare problemi, indignarsi per le palesi manchevolezze dei nostri governanti e proporre soluzioni sia un benefico esercizio di democrazia e una dimostrazione di impegno per il bene comune e per la salvaguardia del Creato».

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