Politica
Petrolio alle Tremiti, il ministro all’Ambiente vada via!
I Verdi della Bat chiedono le dimissioni della Prestigiacomo. Soliderietà della sesta provincia per le Isole Tremiti
BAT - sabato 16 aprile 2011
La notizia dell'autorizzazione alla società irlandese "Petroceltic" per poter scandagliare le coste poco al largo delle Isole Tremiti alla ricerca dell'eventuale presenza di giacimenti di idrocarburi, rilasciata dal ministro all'(contro l') Ambiente, Stefania Prestigiacomo, è da film dell'orrore per il nostro territorio.
Nonostante le varie comunità locali, come i nostri Comuni o la stessa neonata Sesta Provincia, si stiano impegnandosi a fare decollare l'unico, vero e possibile sviluppo economico legato alla qualità della vita, al turismo, all'agricoltura e alla pesca sostenibile, alla valorizzazione delle bellezze naturali, storiche, architettoniche di cui sono ricchi i nostri comuni, altrove qualcun altro invece pensa per noi e pensa contro di noi e le nostre comunità e la nostra gente.
Non è possibile distruggere il nostro territorio e la nostra vita e quella dei nostri figli.
Tutte le aree industriali del meridione si sono rivelate un fallimento. Noi abbiamo una sola possibilità di sviluppo che nessuno mai potrà toglierci, se non l'attività umana e la speculazione: il nostro bellissimo territorio, apprezzato da tutto il mondo, ma non da noi stessi.
Solo la nostra campagna, il nostro mare, i nostri monumenti, i nostri centri storici, i nostri artigiani possono produrre, se trattati con saggezza e lungimiranza, ricchezza e benessere per i nostri figli.
Se noi dovessimo distruggere tutto questo che futuro potremmo avere? Chi mai verrà a visitare i nostri borghi o le nostre bellezze naturali, se queste sono accoppiate ad obbrobri industriali?
Prima la follia delle centrali nucleari (ma le costruissero sotto casa loro!), ora la ricerca del petrolio: dobbiamo difendere il nostro territorio, già assediato da impianti industriali inquinanti o da discariche.
La scusa del lavoro è una grossa balla. Quanti posti di lavoro e quanta ricchezza, invece, si potrebbero creare con la raccolta differenziata dei rifiuti, con gli investimenti per le energie alternative, con l'agricoltura di qualità, con la pesca sostenibile, con il turismo balneare e agricolo, con i prodotti della terra, con tutto quello che nostro territorio ci offre e che qualcun altro ci vuole sottrarre, in cambio di un'elemosina derivante dai diritti che le società pagherebbero ai Comuni. Si veda il caso della Basilicata per capire che le cose non stanno così.
Proteggiamo il nostro futuro. Proteggiamo i nostri figli. Proteggiamo la nostra ricchezza. Proteggiamo la nostra economia.
Diamo un segnale forte: chiediamo in massa le dimissioni di questo ministro "contro" l'Ambiente, inviando e-mail sul sito del Ministero o cartoline di protesta.
Questo ministro non ci rappresenta. Vada a casa!
Chiediamo inoltre che il Consiglio provinciale della Bat approvi con immediatezza un ordine del giorno, considerato che anche il nostro territorio è direttamente interessato al dissennato progetto, contro tale autorizzazione e la invii al Ministero chiedendo la revoca dell'autorizzazione.
Michele di Gregorio
segretario provinciale dei Verdi
Nonostante le varie comunità locali, come i nostri Comuni o la stessa neonata Sesta Provincia, si stiano impegnandosi a fare decollare l'unico, vero e possibile sviluppo economico legato alla qualità della vita, al turismo, all'agricoltura e alla pesca sostenibile, alla valorizzazione delle bellezze naturali, storiche, architettoniche di cui sono ricchi i nostri comuni, altrove qualcun altro invece pensa per noi e pensa contro di noi e le nostre comunità e la nostra gente.
Non è possibile distruggere il nostro territorio e la nostra vita e quella dei nostri figli.
Tutte le aree industriali del meridione si sono rivelate un fallimento. Noi abbiamo una sola possibilità di sviluppo che nessuno mai potrà toglierci, se non l'attività umana e la speculazione: il nostro bellissimo territorio, apprezzato da tutto il mondo, ma non da noi stessi.
Solo la nostra campagna, il nostro mare, i nostri monumenti, i nostri centri storici, i nostri artigiani possono produrre, se trattati con saggezza e lungimiranza, ricchezza e benessere per i nostri figli.
Se noi dovessimo distruggere tutto questo che futuro potremmo avere? Chi mai verrà a visitare i nostri borghi o le nostre bellezze naturali, se queste sono accoppiate ad obbrobri industriali?
Prima la follia delle centrali nucleari (ma le costruissero sotto casa loro!), ora la ricerca del petrolio: dobbiamo difendere il nostro territorio, già assediato da impianti industriali inquinanti o da discariche.
La scusa del lavoro è una grossa balla. Quanti posti di lavoro e quanta ricchezza, invece, si potrebbero creare con la raccolta differenziata dei rifiuti, con gli investimenti per le energie alternative, con l'agricoltura di qualità, con la pesca sostenibile, con il turismo balneare e agricolo, con i prodotti della terra, con tutto quello che nostro territorio ci offre e che qualcun altro ci vuole sottrarre, in cambio di un'elemosina derivante dai diritti che le società pagherebbero ai Comuni. Si veda il caso della Basilicata per capire che le cose non stanno così.
Proteggiamo il nostro futuro. Proteggiamo i nostri figli. Proteggiamo la nostra ricchezza. Proteggiamo la nostra economia.
Diamo un segnale forte: chiediamo in massa le dimissioni di questo ministro "contro" l'Ambiente, inviando e-mail sul sito del Ministero o cartoline di protesta.
Questo ministro non ci rappresenta. Vada a casa!
Chiediamo inoltre che il Consiglio provinciale della Bat approvi con immediatezza un ordine del giorno, considerato che anche il nostro territorio è direttamente interessato al dissennato progetto, contro tale autorizzazione e la invii al Ministero chiedendo la revoca dell'autorizzazione.
Michele di Gregorio
segretario provinciale dei Verdi