Satira Pippo
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Oltre lo strappo e il week-end dei benpensanti

Uno squarcio di moralismo ossessivo e provinciale. Tra benpensanti e perbenismo

Ho assaporato e integralmente pubblicato doverosamente ogni nota relativa alla nostra "esibizione" delle foto dello strappo dei pantaloni della Assessora Provinciale Carmelinda Lombardi, madre e figlia come mi ha ricordato in un sms severissimo, nostalgica di un femminismo mai affrontato nei suoi articoli del Corriere del Mezzogiorno, la collega Carmen Carbonara. Ho, abbiamo, con distinta volontà, pubblicato solo commenti nefasti per Barlettalife e per i suoi redattori, le cui libere professionalità ho l'onore di dirigere. Si, insisto, libere! Infatti, come gli attenti lettori avranno notato, solo una ilare nota, che ricorda "i lati B", abbiamo fatto passare per snellire la cappa di fuoco critico che si è arenata monotona nella spiacevole nostra presunta immoralità.

Le innumerevoli note, ilari, goliardiche, spensierate, memori di feluche universitarie oramai dimenticate, le abbiamo tralasciate per liberare ogni ansia di incauto provincialismo. Dunque chiedo in primis, alla cortese commentatrice Sig.ra Patrizia Lomuscio (presidente del Centro antiviolenza di Andria sostenuto dalla Dott.ssa Lombardi), dove fosse quando il sottoscritto nella sua precedente esperienza a Teledehon, con mirate trasmissioni (almeno tre), ha rumoreggiato contro l'amministrazione barlettana insolvente nei riguardi dello storico Centro antiviolenza "Giulia e Rossella"? Dov'era la solidarietà femminile, ora cameratescamente espressa nei commenti ricevuti, in favore di donne straziate dal vero dolore?

Eppure so per certo che Lei, commentatrice di Barlettalife, ha ben seguito lo strazio dei racconti di due donne vere colpite dalla violenza maschile, Ebbene il giorno successivo alcune colleghe di Teledehon mi riferivano solo del suo politico reclamo di non aver trovato spazio nella trasmissione da me condotta ed ideata (di cui, non per piaggeria, ricordo il nome "Sesta Provincia lavori in corso"). Nella stessa, oramai sette mesi or sono, già denunciavo le assunzioni clientelari e politiche definite in questi giorni. Tutti nomi graditi al Presidente Ventola. A quella puntata partecipò l'allora consigliere Francesco Salerno che gridò al «voto di scambio» in diretta televisiva in quanto alcuni dei suddetti nominativi si erano presentati candidati in liste che sostenevano il Presidente Ventola. E chi platealmente accusò Ventola di aver favorito, per oltre 22 milioni di euro, il museo canosino invece di rispettare una più policentrica destinazione. E potrei proseguire sul tema a lungo, lo farò su gentile richiesta.

Continuo. Dove sono le considerazioni dei benpensanti commentatori quando abbiamo affrontato l'inchiesta, denominata "Santini in Sacrestia" ? Dove il commento dei frequentatori di facebook contro il controllo dei politici nelle sacrestie? Ora, sig.na Vinella Samantha (un bel nome, ma non somigliante alle parole che scrive), Le spiego perché solo un po' di schifo (goliardico) voglio restituire alla sua canonica indignazione sull'argomento "strappo". Dov'era, quando il modesto scrivente ha affrontato solitario il drammatico problema della compravendita dei voti barlettani? (allego l'articolo della Gazzetta del Mezzogiorno che nell'occasione diede in più pagine risalto al terribile malcostume). Dov'era Samantha quando davvero una coraggiosa ragazzina ventenne denunciò dettagliatamente i fatti, pronta a fare nomi e coinvolta patriotticamente in un'inchiesta? Lei dov'era? Forse pronta a cucire l'orlo dei jeans?. Per quell'inchiesta sono stato minacciato e scortato, bella mia commentatrice. Lei mi ha trattato come uno straccivendolo, forse perchè mai cresciuta nei problemi reali come molti suoi coetanei. E agli altri corresponsabili dei nostri tempi di internet che hanno violato il coraggio di Barlettalife sul filo delle insostenibili querele, dove erano quando nella nostra redazione coetanee piangenti non sapevano come rincorrere una giustizia negata, ovvero quella dell'impossibilità maliziosa e burocratica di partecipare ad uno straccio di concorso provinciale, dal quale invece è risultata vincente (sicuramente con merito) la cognata del Consigliere barlettano di Nuova Generazione Luigi Antonucci. Concorso solo da noi e dalla Gazzetta del Mezzogiorno lungamente trattato con relativa aperta interrogazione al Presidente Ventola.

Dove siete, a quest'ora di notte, in cui considero valida la vostra coscienza di ribellione morale mentre ragiono con la mia personale penna e il mio impersonale pc? Immerso in questi pensieri sicuramente medito sulla provocazione fotografica da Barlettalife pubblicata: la ritengo tutt'ora innocua; forse strappo sopra le righe occorso ad una distinta, elegante e capace assessora provinciale; forse solo una boutade a metà strada tra satira e goliardia. Tutto in massima buona fede, in quanto della "ferita alla stoffa" ella era ben consapevole, quella mattina in Provincia. Informava infatti, lei stessa, dell'inconveniente anche a chi, come il sottoscritto, nulla aveva notato. Sono stati davvero alcuni consiglieri e consulenti a suggerirci: questi erano ovviamente presenti, come la nostra redazione in sala Consigliare, per la severa conferenza stampa, dalla stessa assessora tenuta e da noi rimarcata quale tra le più sensibili.

Una nota tra le altre. Una stimata burocrate comunale barlettana (forse a caccia di notorietà per le prossime amministrative di Barletta?), ci commenta ed inizia: «Io sono una persona seria…» e non si capacita di ciò che legge, speriamo di averla aiutata. Un epigono con cognome accentato parla "di livello della vostra informazione", alto si suppone, se questi ha deciso di essere lettore di Barlettalife. Un'altra amica virtuale ci cita come "allupati che fotografano sederi", preferiamo magari "allupati" in quanto appartenenti a quei nobili animali che spesso ululano alla luna sperando che questa cambi faccia. Basterà per ridurre la colpa di taluni che sogghignano di fronte a questo circo massimo, pur continuando a far magheggi sottobanco?

Avendolo già previsto, abbiamo fatto un dispetto ai lettori celando definitivamente quelle immagini goliardiche, aspettando altra occasione di dialogo e conversazione da proporre. Un dibattito tra e per disoccupati giovani. Così vuole anche il vostro silenzio assenso. Offusciamo l'episodio anche perché sappiamo che una sartina canosina ha mimetizzato lo strappo oramai invisibile. Alla dottoressa e distinta signora della Provincia offriamo l'almanacco della nostra redazione. Conoscendola, saprà ridere con noi che abbiamo bonariamente accresciuto la sua meritata visibilità.



A seguito della incresciosa questione sorta relativamente allo "strappo", il sottoscritto Michele Sarcinelli, direttore della testata giornalistica Barlettalife.it, al fine di fugare definitivamente ogni incomprensione e ogni malevole pensiero relativamente agli articoli da me pubblicati, ha provveduto di sua iniziativa a chiarire le migliori intenzioni che animavano i suoi interventi. Ribadendo sempre, che sia su questo giornale che nelle mie precedenti esperienze lavorative, ho dedicato e speso me stesso per la tutela assoluta delle problematiche minorili e femminili, contrastando spesso i ritardi e le inadempienze amministrative, come da più parti riconosciuto. Ad ogni buon conto, a tacitazione di ogni incomprensione, si invita il presidente del centro antiviolenza "Riscoprirsi" di Andria per una pubblica intervista nella quale ribadire i progetti del centro stesso.

Michele Sarcinelli
  • Provincia Barletta-Andria-Trani
  • BarlettaViva
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