Politica
La Spina nel fianco della Bat
Il destino di Ventola nelle mani dei 4 consiglieri “montiani”. Dopo la caduta, ci sarà la vendetta?
BAT - venerdì 22 febbraio 2013
14.00
La nascita dei "montiani" nella Bat, capitanati dall'ormai ex sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, ha definitivamente aperto un caso politico nel centrodestra provinciale. L'iniziativa "montiana" era stata rivendicata come una legittima scelta politica, che avrebbe avuto effetti indolore sulle amministrazioni vigenti. Alla fine però si è rivelata un boomerang per lo stesso Spina, sfiduciato con il metodo notarile di importazione barlettana, dall'opposizione, e da tutti quelli rimasti fedeli al Pdl. I mandanti: il solito duo Amoruso-Silvestris, sotto l'egida di Fitto. Le motivazioni ufficiali: la tempistica sospetta della scelta di Spina, a pochi giorni dalle elezioni politiche. Bisceglie si conferma così, nel bene e nel male, centro nevralgico per gli equilibri pugliesi del centrodestra.
La vendetta non sembra proprio essere un piatto che si gusta freddo, in questi ultimi scorci di campagna elettorale. C'è da aspettarsi qualcosa di simile dai "neo-montiani" già "spiniani"? Ci sarà una contro vendetta in provincia? «Credo che questo (la nascita del gruppo "montiano" ndr) non creerà grossi problemi dal punto di vista amministrativo - affermava il presidente della Bat Francesco Ventola nell'intervista a Barlettalife - Almeno, sentendo le dichiarazioni ufficiali, Spina non mette in discussione le intese e il programma elettorale sottoscritto nel 2009 - e aggiungeva - Non credo che (i consiglieri "montiani" ndr) creeranno problemi in provincia. Se lo faranno, se ne assumeranno le responsabilità». La questione politica nella Bat è ora aperta a qualsiasi scenario.
Da una settimana infatti è nato il gruppo "montiano" in consiglio provinciale, formato dai biscegliesi "spiniani" Vincenzo Valente (presidente del consiglio provinciale), Giovanni Abascià, Vincenzo Di Pierro, e da Pietro D'Addato di San Ferdinando, primo consigliere della Bat ad aver aderito alla causa "montiana". Quattro consiglieri sono un numero determinante per l'esistenza della maggioranza che sostiene Ventola. Se questo gruppo decidesse di passare all'opposizione (che passerebbe così da 12 a 16 consiglieri), decreterebbe la fine della maggioranza di centrodestra (che si ridurrebbe così da 19 a 15 consiglieri) e la caduta di Ventola sarebbe inevitabile. Spina, mai come in questo caso, di nome e di fatto. Per Bisceglie, ha già annunciato che si ricandiderà a sindaco, rispondendo alle 13 firme dei consiglieri dimissionari, con 13 liste già pronte a sostenerlo. Per la Bat cosa avverrà? Spina ignorerà o risponderà alla vendetta del Pdl, di cui Ventola è esponente? Ci sarà l'effetto domino sulla provincia?
La vendetta non sembra proprio essere un piatto che si gusta freddo, in questi ultimi scorci di campagna elettorale. C'è da aspettarsi qualcosa di simile dai "neo-montiani" già "spiniani"? Ci sarà una contro vendetta in provincia? «Credo che questo (la nascita del gruppo "montiano" ndr) non creerà grossi problemi dal punto di vista amministrativo - affermava il presidente della Bat Francesco Ventola nell'intervista a Barlettalife - Almeno, sentendo le dichiarazioni ufficiali, Spina non mette in discussione le intese e il programma elettorale sottoscritto nel 2009 - e aggiungeva - Non credo che (i consiglieri "montiani" ndr) creeranno problemi in provincia. Se lo faranno, se ne assumeranno le responsabilità». La questione politica nella Bat è ora aperta a qualsiasi scenario.
Da una settimana infatti è nato il gruppo "montiano" in consiglio provinciale, formato dai biscegliesi "spiniani" Vincenzo Valente (presidente del consiglio provinciale), Giovanni Abascià, Vincenzo Di Pierro, e da Pietro D'Addato di San Ferdinando, primo consigliere della Bat ad aver aderito alla causa "montiana". Quattro consiglieri sono un numero determinante per l'esistenza della maggioranza che sostiene Ventola. Se questo gruppo decidesse di passare all'opposizione (che passerebbe così da 12 a 16 consiglieri), decreterebbe la fine della maggioranza di centrodestra (che si ridurrebbe così da 19 a 15 consiglieri) e la caduta di Ventola sarebbe inevitabile. Spina, mai come in questo caso, di nome e di fatto. Per Bisceglie, ha già annunciato che si ricandiderà a sindaco, rispondendo alle 13 firme dei consiglieri dimissionari, con 13 liste già pronte a sostenerlo. Per la Bat cosa avverrà? Spina ignorerà o risponderà alla vendetta del Pdl, di cui Ventola è esponente? Ci sarà l'effetto domino sulla provincia?