Assuntela Messina
Assuntela Messina
Politica

La politica ai tempi delle Parlamentarie, risponde Assuntela Messina

Ai microfoni di Barlettalife, un'intervista esclusiva. Primarie come partecipazione e mutamento

Incontriamo la prof.ssa Assuntela Messina, già candidata alle scorse Parlamentarie del PD, arrivata terza nella BAT e perciò non tra i candidati ufficiali.

Domenica Barletta non ha eletto un suo rappresentante. Pensa che ci sarà una reazione da parte degli elettori del PD e del centrosinistra locale?
La mia candidatura ha espresso, con coraggio, un'idea della politica diversa.
Gli elettori del PD sapranno valutare con intelligenza le liste, che ricordo essere regionali, con loro personali valutazioni.

Come sta cambiando il PD: come legge il comportamento dei due consiglieri regionali Caracciolo e Mennea nei suoi confronti e non solo, a queste Parlamentarie?
Le Primarie del Partito Democratico racchiudono i temi della partecipazione e del mutamento, perché qualsiasi movimento o partito che non metta in discussione la propria fissità, non ha prospettive. In questo momento storico, può essere registrata una mancata comprensione, a tutti i livelli, tra il mondo politico e la realtà, le primarie hanno dentro di sé lo spirito di un rinnovamento quasi necessario. I consiglieri regionali hanno seguito una loro personale linea politica. Nel regolamento nazionale stilato per le primarie del PD erano specificate determinate linee guide: mi riferisco a metodi di esplicazioni che consentissero il raggiungimento della democrazia paritaria e soprattutto alla necessità di accompagnare tutte le candidature nello stesso modo. Le scelte dei singoli, dei rappresentanti locali del partito, possano essere in sintonia con tali valori e con le reali esigenze del territorio.


Un giudizio, obiettivo, sulla vicenda Mastromauro -Telesveva
In questo periodo, il mio impegno è stato volto alla costruzione di un percorso comune con tutti i cittadini e gli uomini di partito che hanno pensato di accompagnare la definizione di un programma territoriale all'altezza delle esigenze locali. Tutto ciò che è capitato in queste ore, avrebbe distratto dalla costruzione di un percorso, già difficile. Ho ritenuto, piuttosto, continuare a lavorare sulla concretezza e coralità della proposta, invece che guardare a tutto ciò che accadeva intorno. Ciò non toglie che gli accadimenti di queste ore avranno una mia valutazione qualora saranno concretizzate in sedi ufficiali. L'idea della Politica deve guardare fissi degli obiettivi, piuttosto che diluirsi, rischiando di perdere forza ed energia. La mia concezione della Politica, di chi intende fare un percorso 'diverso', è di avere lo sguardo alto, al di sopra di accadimenti che possano interrompere un percorso di crescita. Le mie scelte riguardo a precisi fatti ragionano in base a delle priorità: bisogni dei cittadini e del territorio.

Mennea dice che lei partiva già sconfitta. Lei ha vinto, ha perso … come definisce il suo risultato?
Il mio risultato ha la cifra della novità e ridisegna gli ambiti della politica barlettana. La mia candidatura, ovviamente, non era quella di un parlamentare uscente ma è riuscita a trarre forza dalla dignità della proposta che è stata da me perseguita con consapevolezza e determinazione, ma non con accanimento. Gli uomini di partito, la società civile, i singoli elettori hanno premiato il coraggio di chi ha voluto mettersi in campo, lavorando nella propria vigna per finalità che non hanno nulla di personalistico, ma che riguardino obiettivi riferiti soprattutto al bene comune. Per questo io, anzi noi abbiamo vinto.
Le tre parole chiavi che hanno animato la nostra esperienza sono: curiosità nel leggere quel tessuto del nostro territorio per elaborare una proposta a favore degli altri; radicalità, entrando nel profondo delle dimensioni del territorio e rappresentarlo con dignità; coerenza, che è chiarezza e rispetto nei confronti del contesto sociale dando linearità alle proprie condotte esistenziali, prima ancora che politiche. Tutto questo ha dato alla politica la possibilità di raccontare se stessa in maniera chiara.

Può nascere un nuovo PD locale, senza il dominio di Caracciolo, Mennea e Maffei?
Voglio partire da questa esperienza, registrarla e andare avanti. Sperando che questo possa avere una capacità di attrazione e coinvolgimento sempre maggiore a favore di tutto il PD, indipendentemente dalle individualità. Come tutte le realtà, anche il PD ha una pluralità al suo interno. C'è la volontà, da parte mia, di non praticare i terreni della conflittualità fine a se stessa, ma di lavorare nello spirito di coinvolgimento delle forze che fino ad ora hanno lavorato in maniera forse diversa.

Secondo lei, i vari dimissionari, sospesi, autosospesi, scontenti in generale, che faranno? Si candideranno in altre liste?
Questo dovreste chiederlo a loro. Io posso fare chiarezza sempre su quello che ho dentro e sulla mia idea di politica. Ritengo giusto e rispettoso attendere da loro le risposte che vorranno dare al PD.

Una delle 'stranezze' della sua candidatura è stato il mancato appoggio di quella società civile, soprattutto donne, che spesso l'hanno vista protagonista: come mai secondo lei?
In realtà, tante donne mi hanno appoggiata. L'essere donna non significa passare per le organizzazioni che alcune costruiscono. Le donne rappresentano un universo anch'esso molteplice: le donne libere e pensanti avranno fatto, con coscienza, una loro scelta.

Si avvicinano le comunali. Cosa deve cambiare nel PD e nel centrosinistra. Il centrosinistra esiste ancora? Può il PD barlettano fare da traino, ancora, a chi si reputa progressista a Barletta?
Il Centrosinistra esiste e deve continuare ad esistere coniugando la tradizione cattolica e quella progressista, che la animano.
A ridosso dei prossimi appuntamenti elettorali, il PD dovrà prendersi la responsabilità di scelte nette e condivise "dal basso", che non sfuggano a problematiche impellenti della nostra città. Penso sia dovere del PD mostrare fermezza e rigore nelle scelte future; deve caricarsi di volontà di un cambiamento di sostanza, non solo apparente, perseguendo un percorso di credibilità, a volte appannato.
La società civile, il mondo laico e cattolico guardano con grande attenzione alle scelte che verranno prese, in nome della Costituzione e dei valori del Vangelo.

Che profilo deve avere il prossimo sindaco e la prossima giunta?
Il prossimo Sindaco dovrà mostrare profonda coerenza con il proprio vissuto, avere un'idea della politica che è da intendersi come servizio verso la comunità e dedizione verso il bene comune, e non verso interessi autoreferenziali.

Come pensa di capitalizzare questi oltre 1000 voti? Si è detto che Assuntela Messina può essere un'apripista, ma per cosa?
I miei voti non li voglio capitalizzare, ma farli fruttare con un impegno visibile, chiaro. Abbiamo fecondato il terreno, ma siamo ancora nella fase della semina e del lavoro paziente, ma costante di chi intende la politica come affetto e cura per il proprio territorio.
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