Cronaca
La maestra: «Prima delle denunce nessun genitore ha manifestato insoddisfazione»
Nelle prossime ore si deciderà il futuro di Mariangela. Richiesta la revoca dei domiciliari
Barletta - sabato 1 giugno 2013
0.59
Si deciderà nelle prossime ore parte del futuro giudiziario di Mariangela, la 43enne insegnante barlettana arrestata lunedì con la pesante accusa d'aver maltrattato gli alunni della prima classe della scuola dell'infanzia Musti-Dimiccoli di Barletta.
A conclusione dell'interrogatorio di garanzia, il suo legale, l'avvocato Salvatore Superbo, ha chiesto al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani Rossella Volpe la revoca degli arresti domiciliari. A base dell'istanza due circostanze che ad avviso del legale fanno venire meno le esigenze cautelari; ravvisate dal gip nel rischio di inquinamento probatorio e nel rischio di reiterazione del reato. Da un lato le ammissioni, seppur parziali, rese dall'insegnante nel corso dell'interrogatorio di garanzia e dall'altro il fatto che la maestra è una supplente (aveva ricevuto un incarico annuale) peraltro prossima ad usufruire delle ferie: perciò resterebbe comunque lontana dall'asilo. Il pubblico ministero Michele Ruggiero ha dato parere negativo alla remissione in libertà della maestra. Ma il gip non è vincolato al suo parere e perciò potrebbe anche valutare di revocare gli arresti domiciliari. Oppure di mitigarli, così come chiesto in via subordinata dall'avvocato Superbo, con l'autorizzazione ad uscire di casa per qualche ora affinchè l'insegnante possa sbrigare alcune esigenze dei genitori non autosufficienti con cui convive. La decisione del gip è attesa tra sabato ed i primi giorni della prossima settimana.
Tornando all'interrogatorio di garanzia, Mariangela ha ammesso alcuni maltrattamenti addebitati, offrendo, invece, una diversa chiave di lettura ad altre condotte pure ritenute violente dalla Procura. Ad esempio parlando della bottiglietta d'acqua lanciata verso gli alunni ha definito l'atto "confidenziale", ritenendo il lancio un gioco e non un gesto violento o punitivo. L'insegnante ha anche parlato di "difficoltà di gestione" di un gruppo di 28 alunni tutti al primo anno di asilo. E di maniere vigorose usate nei confronti di un bimbo perché molto vivace, per cui aveva già informato i genitori. La 43enne barlettana ha pure evidenziato come prima delle denunce penali nessun genitore le avesse manifestato insoddisfazione.
I genitori, dunque, piuttosto che parlarle avrebbero preferito denunciare. Una denuncia poi sfociata nell'installazione, da parte dei Carabinieri della Compagnia di Barletta, di una telecamera nell'aula d'asilo. Le cui immagini i magistrati hanno fatto scorrere durante l'interrogatorio di garanzia.
A conclusione dell'interrogatorio di garanzia, il suo legale, l'avvocato Salvatore Superbo, ha chiesto al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani Rossella Volpe la revoca degli arresti domiciliari. A base dell'istanza due circostanze che ad avviso del legale fanno venire meno le esigenze cautelari; ravvisate dal gip nel rischio di inquinamento probatorio e nel rischio di reiterazione del reato. Da un lato le ammissioni, seppur parziali, rese dall'insegnante nel corso dell'interrogatorio di garanzia e dall'altro il fatto che la maestra è una supplente (aveva ricevuto un incarico annuale) peraltro prossima ad usufruire delle ferie: perciò resterebbe comunque lontana dall'asilo. Il pubblico ministero Michele Ruggiero ha dato parere negativo alla remissione in libertà della maestra. Ma il gip non è vincolato al suo parere e perciò potrebbe anche valutare di revocare gli arresti domiciliari. Oppure di mitigarli, così come chiesto in via subordinata dall'avvocato Superbo, con l'autorizzazione ad uscire di casa per qualche ora affinchè l'insegnante possa sbrigare alcune esigenze dei genitori non autosufficienti con cui convive. La decisione del gip è attesa tra sabato ed i primi giorni della prossima settimana.
Tornando all'interrogatorio di garanzia, Mariangela ha ammesso alcuni maltrattamenti addebitati, offrendo, invece, una diversa chiave di lettura ad altre condotte pure ritenute violente dalla Procura. Ad esempio parlando della bottiglietta d'acqua lanciata verso gli alunni ha definito l'atto "confidenziale", ritenendo il lancio un gioco e non un gesto violento o punitivo. L'insegnante ha anche parlato di "difficoltà di gestione" di un gruppo di 28 alunni tutti al primo anno di asilo. E di maniere vigorose usate nei confronti di un bimbo perché molto vivace, per cui aveva già informato i genitori. La 43enne barlettana ha pure evidenziato come prima delle denunce penali nessun genitore le avesse manifestato insoddisfazione.
I genitori, dunque, piuttosto che parlarle avrebbero preferito denunciare. Una denuncia poi sfociata nell'installazione, da parte dei Carabinieri della Compagnia di Barletta, di una telecamera nell'aula d'asilo. Le cui immagini i magistrati hanno fatto scorrere durante l'interrogatorio di garanzia.