Commissione cultura e pubblica istruzione su Biblioteca Comunale
Commissione cultura e pubblica istruzione su Biblioteca Comunale "Loffredo"
Politica

La Biblioteca di Barletta, polo gnoseologico all’insegna della modernità

La commissione “Cultura e pubblica istruzione” rivisita il regolamento

"La Biblioteca comunale non dev'essere uno dei servizi freddi e grigi che la nostra amministrazione offre, ma rappresenta un servizio volto a un'utenza dinamica e a una fruizione più agevole" esordisce il Presidente di commissione Carmine Doronzo. L'incontro di ieri sera, tenutosi nell'efemeroteca del Castello svevo, aveva e continua ad avere il proposito di modificare l'obsoleto regolamento (vigente dal 2003) alla luce delle istanze cittadine e dei cambiamenti sociali di cui tutta la comunità è attrice e spettatrice. Presenti le consigliere comunali Patrizia Corvasce e Giuliana Damato, l'assessore Giusy Caroppo e il consigliere Giuseppe Di Paola.

Alla presenza della figura-guru della Biblioteca comunale Emanuele Romallo, al quale la Caroppo augura il ruolo di coordinatore di quella dimora della cultura che non può non avere un "padrone di casa", si è dato uno sguardo analitico e "futurista" al regolamento : la base per un buon funzionamento della Biblioteca "S.Loffredo" è sicuramente l'insieme di alta professionalità del personale, cordialità col pubblico, disponibilità all'aiuto e all'ascolto (possibili sono incontri frontali con persone non vedenti), il rispetto della privacy, il decoro e l'attenzione a non disturbare il prossimo e la prontezza nel rispondere a tutte le informazioni richieste. Su queste solide fondamenta, la commissione consiliare, insieme con la cittadinanza, intende apportare un proficuo rinnovamento ai servizi erogati. Uno di questi e cruciale punto di discussione è il prestito libri a utenti stranieri, non residenti a Barletta: la mancata tracciabilità fisica (la registrazione avviene solo con il documento d'identità) mette a repentaglio l'intero patrimonio della Biblioteca, con la possibilità che il rilascio di un volume comporti la sua perdita. Un rischio incontro al quale molti vogliono andare, in nome di un dinamismo turistico e della "bibliodiversità". La risoluzione potrebbe essere il prestito interbibliotecario, al quale però si dovrebbe accostare una trama comunicativa più efficiente tra le biblioteche di tutta Italia e quelle estere.

Pronti interventi dei partecipanti fanno emergere la necessità di portarsi avanti con i tempi e prevedere la digitalizzazione dei 100.000 volumi in possesso della Biblioteca in formato cartaceo. Impresa non facile ma certamente doverosa in un'era in cui un utente è un account. Il personale della Loffredo assicura la presenza virtuale e virtuosa già di codici e testi antichi che si prestano alla consultazione a distanza. Un'operazione di fidelizzazione viene inoltre proposta all'assessorato alla cultura, tramite una fidelity card che permetta, oltre al servizio di prestito librario, anche la fruizione di promozioni "orizzontali", grazie a partnership ed esercizi-sponsor.

Rimangono i problemi irrisolti degli spazi: 1400 mq non sono sufficienti ad ospitare un bacino di utenza universitaria e superiore in una città di quasi 100.000 abitanti. L'incontro con i dirigenti delle scuole medie di Barletta e con l'assessore alla Pubblica Istruzione si rende necessario, al fine di concordare altre aree pubbliche (possibilmente periferiche) preposte allo studio. I tempi sono un altro punto nevralgico: in molti lamentano la restrizione degli orari in cui la Biblioteca rimane aperta al pubblico; purtroppo però, la dilatazione dei tempi va di pari passo con l'introduzione di nuovo personale, che le casse comunali adesso non possono permettersi.

Continuando a considerare la Biblioteca "S.Loffredo" di Barletta, uno dei fuochi attorno a cui l'ellissi della cultura dovrebbe girare per non collassare, si richiede il concepimento della Biblioteca anche come luogo di profitto sul piano turistico e dei servizi, e non solo come spugna parassitaria che assorbe le risorse comunali. Dev'essere essa stessa una risorsa intellettuale e una riserva economica; è tangibile ma la sua preziosità non è reale (in senso latino) e l'immateriale bontà che la caratterizza va necessariamente supportata da una struttura numerica e progettuale. Propositiva, la commissione si riunirà nuovamente per approntare altre modifiche al regolamento e alla Carta dei servizi per gli utenti.
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