Speciale
La Befana nel bosco volante, il racconto del professor Giuseppe Lagrasta
Una storia per concludere le feste con la lettura
Barletta - lunedì 6 gennaio 2025
10.03
Tre bambini, inseguendo una luce, distratti dalla forte lucentezza, s'erano smarriti in un bosco. Era quello, un luogo abitato da cose strane e da meravigliosi animali volanti. Volavano fiori e scoiattoli, ghiri e coniglietti, gattini e cagnolini, libri e gnomi, marionette e burattini. Harth, il cane di Sem, seguiva tutto con molta attenzione. Miriam parlava e parlava mentre tentava, invano, di indovinare un sentiero per tornare a casa. Sally, invece, cominciava ad aver paura.Harth era inquieto. La foschia aumentava. La luce s'addolciva al colore delle nuvole. Era freddo. Intanto luci colorate e piccole mongolfiere apparivano e disparivano nel cielo segnato da bellissime stelle. Nevicava, quando d'un tratto, si fece buio, d'intorno. E mentre nel cuore dei bimbi crescevano, ansia e paura, una vocina chiamò. Miriam si diresse verso il fitto degli alberi e Sem fu pronto accanto a Sally, mentre Harth tentava di segnalare strane presenze. E la vocina invitò, con fatica, a sollevare i rami che, aggiunse, "le impedivano di respirare e quasi la soffocavano."
Con grande timore ma con forza i tre bambini sollevarono i rami e apparve una nonnina. Quasi congelata, con il vestito inzuppato, ma con gli occhi che brillavano e un sorriso dolce dolce. " Grazie bambini. Mi avete salvato da un pericolo, da un disastro." " Nonnina che ci fai qui?" - chiese Sally - " Stavo facendo il solito giro per distribuire i regali ai bambini più poveri, soli e tristi, in occasione della festa della Befana. E invece la neve pesante, mi ha buttato giù. La mia ramazza volante ha subìto danni che adesso dovrò rabberciare." "E voi che ci fate qui?" – chiese la Befana -. "Ci siamo smarriti. Una luce bellissima ci ha meravigliati e distratti. Ed eccoci qui" – concluse Sally -. "E allora, bambini niente paura. Verrete con me sulla ramazza volante! Oplè oplà. Andremo di lì e di là, voleremo di qui e di quà. Alè alè, diciamo tre per tre, tre per tre!""
Sem, Sally e Miriam erano stupiti. Harth era felice e libero di giocare, di saltare. "Nonnina perché sei vestita di stracci?" - chiesero Sally e gli altri- " "Non preoccupatevi sto bene. Mi piace così. Poi vi racconto. Adesso saliamo sulla scopa volante." Intanto la nonnina riparò l'oggetto magico. Poi sistemò l'asse di legno per permettere ai bambini e al cagnolino di salirvi. Intanto era apparsa la luna. Il cielo era terso. La foschia s'era diradata. E la neve, quasi disciolta. Un venticello leggero, leggero accarezzava gli alberi, le foglie. Miriam, curiosa chiese: " Nonnina, nonnina, come ti chiami? - " Sono la Befana, quella nonnina che viene di notte con le scarpe tutte rotte. E che porta regali ai bambini più poveri e abbandonati.". "Evviva evviva, Befana, Befana. Sei bravissima, brava, brava! Siamo felici! Finalmente ti abbiamo incontrato. Volevamo conoscerti ed eccoti, qui. " - dissero in coro i bambini - . " E adesso dove ci porti?" - chiese Sem-. " Tornerete a casa. Così i vostri genitori non saranno più preoccupati per la vostra scomparsa. E allora salite, salite sulla scopa volante. Fate attenzione. Tenetevi forte. Il cagnolino volerà con noi. Ed eccola la formula magica che ci farà volare. Ripetete con me: " Oplè, oplà, oplì, oplò, oplù. Vola con me, vola anche tu. Voliamo veloci sempre di più."
Attraversarono tutto il grande bosco. All'alba giunsero infreddoliti in una piazza. E la Befana disse, - aprendo la sua bisaccia colorata - :"Questo sarà il vostro dono. È un diario. Sapete scrivere?" - chiese la Befana - "Si si sappiamo scrivere disegnare contare e leggere." "Bene, quando vi capita, scrivete sul diario i vostri pensieri e poi disegnate, disegnate! E ora salite che vi porto a casa." E cosi ripresero a volare. La Befana condusse i bambini a casa e salutando in fretta e furia i genitori, si allontanò dicendo: " Abbiate cura dei vostri figli!" E salutando, riprese a volare per incontrare altri bambini. Mentre Sally, Sem e Miriam con Harth, si salutavano, in cielo apparve una stella lucente, e quella luce, più del sole, illuminò a giorno la volta del cielo, spandendo musica celestiale, musica di pace.
Con grande timore ma con forza i tre bambini sollevarono i rami e apparve una nonnina. Quasi congelata, con il vestito inzuppato, ma con gli occhi che brillavano e un sorriso dolce dolce. " Grazie bambini. Mi avete salvato da un pericolo, da un disastro." " Nonnina che ci fai qui?" - chiese Sally - " Stavo facendo il solito giro per distribuire i regali ai bambini più poveri, soli e tristi, in occasione della festa della Befana. E invece la neve pesante, mi ha buttato giù. La mia ramazza volante ha subìto danni che adesso dovrò rabberciare." "E voi che ci fate qui?" – chiese la Befana -. "Ci siamo smarriti. Una luce bellissima ci ha meravigliati e distratti. Ed eccoci qui" – concluse Sally -. "E allora, bambini niente paura. Verrete con me sulla ramazza volante! Oplè oplà. Andremo di lì e di là, voleremo di qui e di quà. Alè alè, diciamo tre per tre, tre per tre!""
Sem, Sally e Miriam erano stupiti. Harth era felice e libero di giocare, di saltare. "Nonnina perché sei vestita di stracci?" - chiesero Sally e gli altri- " "Non preoccupatevi sto bene. Mi piace così. Poi vi racconto. Adesso saliamo sulla scopa volante." Intanto la nonnina riparò l'oggetto magico. Poi sistemò l'asse di legno per permettere ai bambini e al cagnolino di salirvi. Intanto era apparsa la luna. Il cielo era terso. La foschia s'era diradata. E la neve, quasi disciolta. Un venticello leggero, leggero accarezzava gli alberi, le foglie. Miriam, curiosa chiese: " Nonnina, nonnina, come ti chiami? - " Sono la Befana, quella nonnina che viene di notte con le scarpe tutte rotte. E che porta regali ai bambini più poveri e abbandonati.". "Evviva evviva, Befana, Befana. Sei bravissima, brava, brava! Siamo felici! Finalmente ti abbiamo incontrato. Volevamo conoscerti ed eccoti, qui. " - dissero in coro i bambini - . " E adesso dove ci porti?" - chiese Sem-. " Tornerete a casa. Così i vostri genitori non saranno più preoccupati per la vostra scomparsa. E allora salite, salite sulla scopa volante. Fate attenzione. Tenetevi forte. Il cagnolino volerà con noi. Ed eccola la formula magica che ci farà volare. Ripetete con me: " Oplè, oplà, oplì, oplò, oplù. Vola con me, vola anche tu. Voliamo veloci sempre di più."
Attraversarono tutto il grande bosco. All'alba giunsero infreddoliti in una piazza. E la Befana disse, - aprendo la sua bisaccia colorata - :"Questo sarà il vostro dono. È un diario. Sapete scrivere?" - chiese la Befana - "Si si sappiamo scrivere disegnare contare e leggere." "Bene, quando vi capita, scrivete sul diario i vostri pensieri e poi disegnate, disegnate! E ora salite che vi porto a casa." E cosi ripresero a volare. La Befana condusse i bambini a casa e salutando in fretta e furia i genitori, si allontanò dicendo: " Abbiate cura dei vostri figli!" E salutando, riprese a volare per incontrare altri bambini. Mentre Sally, Sem e Miriam con Harth, si salutavano, in cielo apparve una stella lucente, e quella luce, più del sole, illuminò a giorno la volta del cielo, spandendo musica celestiale, musica di pace.