«L'Italia è ancora una Repubblica fondata sul lavoro?», ieri il confronto con Teresa Bellanova
«L'Italia è ancora una Repubblica fondata sul lavoro?», ieri il confronto con Teresa Bellanova
Politica

«L'Italia è ancora una Repubblica fondata sul lavoro?», ieri il confronto con Teresa Bellanova

Incontro organizzato da Italia Viva BAT per discutere di lavoro tra presente e futuro

Si è tenuto ieri a Barletta un convegno sul "Lavoro tra presente e futuro" con Teresa Bellanova e le testimonianze del mondo datoriale e sindacale, moderato dalla presidente di Italia Viva Barletta, Nunzia Stella Dell'Aere.

Il presidente di Italia Viva BAT, Ruggiero Crudele ha introdotto i lavori con l'interrogativo "l'Italia è ancora una Repubblica fondata sul lavoro"?, ribadendo che compito della Politica e della classe dirigente, imprenditoriale e sindacale, è promuovere le condizioni che garantiscano il Diritto al Lavoro per ogni cittadino, e richiamando la "Laborem excersens" di Papa Giovanni Paolo II "il Lavoro è un bene dell'Uomo che realizza se stesso, con il lavoro l'uomo diventa piu' uomo". Il tema è stato ripreso dal vicepresidente di Italia Viva Puglia, Tommaso Laurora, che ha rimarcato la centralità del lavoro nella società, oggi come domani.

Si sono quindi succeduti quattro interventi sul tema. Nicola Pertuso, Presidente regionale della Federazione italiana pubblici esercizi, ha illustrato la problematica del comparto turistico pugliese che abbisogna di 20mila addetti, soffermandosi su tre problematiche con le possibili soluzioni: la crisi demografica che vede gli anziani in maggior numero rispetto ai giovani, che ha visto un primo passo verso l'inversione con l'assegno unico familiare; la formazione scolastica "scollegata" dal mondo produttivo, con la soluzione costituita dagli ITS e auspicando il ripristino dell'alternanza scuola-lavoro; l'indispensabile apporto alla produzione e ai servizi degli extracomunitari che vanno regolarizzati e inquadrati.

Ruggiero Cristallo, Presidente Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, ha relazionato sulla "Responsabilità Sociale d'Impresa", sottolineando come il lavoro nasca dalle Imprese e, nel nostro territorio, soprattutto dalle MicroImprese che costituiscono il 95% del tessuto produttivo. Responsabilità, Relazioni, Rigore è quanto richiesto ai dipendenti dalle imprese che vogliano perseguire un fine sociale nel territorio, con la condivisione di valori comuni etici per il Bene Comune che deve assicurare a tutti il ritorno sociale positivo

Per Francesco Divenuto, Presidente della Confcommercio di Barletta, relatore su "Il commercio di vicinato ha ancora un futuro?", la società ha bisogno dei "Centri commerciali urbani", la "piazza" cioè dove il cittadino possa soddisfare le proprie esigenze commerciali con il rapporto fiduciario con il negozio, e in un ambiente confortevole e accogliente.

Tonia Sinisi, Segretario Organizzativo Cisl Bari BAT, ha infine presentato la proposta di legge CISL sulla "Partecipazione al lavoro" a favorire la proficua integrazione tra le due sfere del datore di lavoro e del dipendente, "per una governance d'impresa partecipata dai lavoratori". La proposta di legge, che ha visto 400mila sottoscrittori e tra i primissimi Matteo Renzi, e che oggi è all'esame delle Commissioni parlamentari, mira a che i lavoratori siano coinvolti in 4 aspetti fondamentali dell'impresa: Gestione, Economia e Finanza, Organizzazione, Consultazione.

Ha concluso i lavori Teresa Bellanova, già Ministro della Repubblica, che ha posto in risalto il concetto della Crescita Sostenibile, lontano dalle illusorie e nocive teorie sulla "decrescita felice", crescita assicurata dallo sviluppo imprenditoriale che produca ricchezza -economica e sociale- da distribuire e condividere. E per questo, le Politiche Pubbliche debbono sostenere le imprese, in gran parte sottocapitalizzate e di microdimensione, per la Ricerca e l'Innovazione che assicuri loro la permanenza nel mercato e il loro futuro. "Industria 5.0", è ora all'attenzione del Parlamento, e deve sostanziarsi in decreti attuativi. È indispensabile assicurare la formazione "continua" dei dipendenti spesso non adeguata all'innovazione tecnologica introdotta nelle imprese, e favorire l'ingresso nel mondo del lavoro di personale "formato" che le imprese non riuscirebbero altrimenti a reperire; ed è prioritario investire le risorse europee, così quantitativamente importanti per l'Italia, proprio per ridurre il divario Nord/Sud del Paese, investendo in tutti i campi che favoriscano l'ingresso nel mondo del lavoro soprattutto per le donne -meridionali in primis- e per i giovani del Mezzogiorno formati nel nostro territorio e che lo Stato ha l'obbligo morale di trattenere nelle nostre terre per assicurare un futuro al passo con i tempi.
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