Politica
Il sorteggio degli scrutatori legittimerà la prossime elezioni?
Rimedio apprezzabile ma non del tutto efficace. Politica lontana dagli elettori
Barletta - martedì 4 gennaio 2011
Sembrerebbe, secondo l'opinione di un esponente del FLI di Barletta, che, ai fini di una regolarità dello svolgimento delle operazioni elettorali, sia necessario il ricorso allo strumento del sorteggio per fugare i sospetti di un possibile inquinamento delle votazioni cittadine, prossime ad essere indette in vista del rinnovo dell'assise comunale e della massima carica cittadina: il Sindaco.
Come rimedio, anche se non è equiparabile alla involontaria scoperta dell'America centrale da parte di C.Colombo, risulta però apprezzabile ma non è del tutto efficace a conferire il massimo nitore alla poderosa macchina da guerra elettorale perchè se fosse vero, tante anomalie sarebbero state eliminate e forse da ciò ne avrebbe potuto trarre grande giovamento la politica, tanto lontana dagli elettori che ora disertano i seggi elettorali, dando luogo a maggioranze, percentualizzate su piccoli numeri di votanti. Resta il fatto che il suggerimento proposto va bagnato nella moralità, parecchio invocata e poco osservata.
Stupisce, tra l'altro, il consiglio dato da un esponente del PD, che ritiene di utilizzare, come scrutatori, i disoccupati, elaborando una sorta di solidarietà di memoria deamicisiana e di sapore ottocentesco che cozza contro due principi, dettati dal buon senso: il primo è rinveniente dalla circostanza che i disoccupati, comunque pregni di dignità personale, potrebbero essere, per il loro momentaneo stato di difficoltà, oggetto di "premurose attenzioni"; il secondo, perché il voto, eventualmente, espresso senza la condizione di libertà di espressione, rischierebbe di tramutarsi in una forma di soggezione, che è lontana dal concetto di democrazia, e perché la vera solidarietà, qualora fosse presente, non può essere associata ad alcuna forma caritatevole.
Come rimedio, anche se non è equiparabile alla involontaria scoperta dell'America centrale da parte di C.Colombo, risulta però apprezzabile ma non è del tutto efficace a conferire il massimo nitore alla poderosa macchina da guerra elettorale perchè se fosse vero, tante anomalie sarebbero state eliminate e forse da ciò ne avrebbe potuto trarre grande giovamento la politica, tanto lontana dagli elettori che ora disertano i seggi elettorali, dando luogo a maggioranze, percentualizzate su piccoli numeri di votanti. Resta il fatto che il suggerimento proposto va bagnato nella moralità, parecchio invocata e poco osservata.
Stupisce, tra l'altro, il consiglio dato da un esponente del PD, che ritiene di utilizzare, come scrutatori, i disoccupati, elaborando una sorta di solidarietà di memoria deamicisiana e di sapore ottocentesco che cozza contro due principi, dettati dal buon senso: il primo è rinveniente dalla circostanza che i disoccupati, comunque pregni di dignità personale, potrebbero essere, per il loro momentaneo stato di difficoltà, oggetto di "premurose attenzioni"; il secondo, perché il voto, eventualmente, espresso senza la condizione di libertà di espressione, rischierebbe di tramutarsi in una forma di soggezione, che è lontana dal concetto di democrazia, e perché la vera solidarietà, qualora fosse presente, non può essere associata ad alcuna forma caritatevole.