La città
Il sacrificio di Claudio, la reazione della maggioranza sana e silenziosa di Barletta
La città finalmente dimostra di voler reagire al degrado, ora tocca alle istituzioni
Barletta - martedì 9 novembre 2021
Niente e nessuno potrà mai lenire il dolore dei famigliari e degli amici di Claudio Lasala per ciò che gli è accaduto. Ma alla luce di quanto sta accadendo a Barletta in questi drammatici giorni, con il suo assurdo destino, Claudio è riuscito a fare qualcosa che nessun barlettano negli ultimi decenni, sindaco o semplice cittadino che sia, è mai riuscito a fare: è riuscito a dar voce e coraggio alla Barletta migliore. La Barletta che, di fronte a tanto degrado, si sentiva impotente e rassegnata. La Barletta che aveva, e che forse ha ancora paura.
La Barletta sana e indignata, che ancora ama realizzarsi nella vita e negli affetti attraverso lavoro, studio e sacrifici e non vendendo qualche grammo di marijuana sentendosi Dio.
Che Barletta stia finalmente reagendo ad uno stato di cose divenuto ormai insostenibile si evince dalla marea di gente presente alla fiaccolata in onore di Claudio. Si evince dalla spontanea e composta partecipazione di tanta gente ai funerali dello sfortunato ventiquattrenne, come testimoniato dal numerosissimo seguito delle nostre dirette social. Si evince dalle testimonianze di chi ha finalmente tolto quel velo ipocrita con su scritto "movida" che faceva sempre più fatica ad occultare quella vera e propria cloaca civica e sociale che era diventata il centro storico. Si evince dalle iniziative di queste ore da parte degli operatori della musica e soprattutto da parte degli esercenti e operatori della "movida", anche loro stanchi di "evitare di compromettersi", anche loro vittime di uno stato di cose per troppi anni minimizzato, quando non tacitamente tollerato.
L'atroce ed ingiusto sacrificio di Claudio ha fatto si che la maggioranza sana e silenziosa di Barletta venisse finalmente allo scoperto, anche se siamo ben consci del fatto che ci vorranno anni per bonificare questa città da una mentalità vile e disonorevole di una ancora purtroppo consistente minoranza di barlettani, come testimoniato dalle agghiaccianti immagini del "vasto pubblico" che assisteva, come se nulla fosse, agli ultimi istanti di vita di un bravo ragazzo di 24 anni.
Un importante segnale di voler finalmente voltare pagina, Barletta, intesa come cittadinanza, l'ha comunque dato. Ora però tocca alle istituzioni, soprattutto quelle romane. Ormai il tempo dei sofismi e della caccia ai fantasmi è davvero finito, anche perché, a Bisceglie, cioè ad una manciata di chilometri da Barletta, si stava per concedere il bis di una tragedia assurda.
La Barletta sana e indignata, che ancora ama realizzarsi nella vita e negli affetti attraverso lavoro, studio e sacrifici e non vendendo qualche grammo di marijuana sentendosi Dio.
Che Barletta stia finalmente reagendo ad uno stato di cose divenuto ormai insostenibile si evince dalla marea di gente presente alla fiaccolata in onore di Claudio. Si evince dalla spontanea e composta partecipazione di tanta gente ai funerali dello sfortunato ventiquattrenne, come testimoniato dal numerosissimo seguito delle nostre dirette social. Si evince dalle testimonianze di chi ha finalmente tolto quel velo ipocrita con su scritto "movida" che faceva sempre più fatica ad occultare quella vera e propria cloaca civica e sociale che era diventata il centro storico. Si evince dalle iniziative di queste ore da parte degli operatori della musica e soprattutto da parte degli esercenti e operatori della "movida", anche loro stanchi di "evitare di compromettersi", anche loro vittime di uno stato di cose per troppi anni minimizzato, quando non tacitamente tollerato.
L'atroce ed ingiusto sacrificio di Claudio ha fatto si che la maggioranza sana e silenziosa di Barletta venisse finalmente allo scoperto, anche se siamo ben consci del fatto che ci vorranno anni per bonificare questa città da una mentalità vile e disonorevole di una ancora purtroppo consistente minoranza di barlettani, come testimoniato dalle agghiaccianti immagini del "vasto pubblico" che assisteva, come se nulla fosse, agli ultimi istanti di vita di un bravo ragazzo di 24 anni.
Un importante segnale di voler finalmente voltare pagina, Barletta, intesa come cittadinanza, l'ha comunque dato. Ora però tocca alle istituzioni, soprattutto quelle romane. Ormai il tempo dei sofismi e della caccia ai fantasmi è davvero finito, anche perché, a Bisceglie, cioè ad una manciata di chilometri da Barletta, si stava per concedere il bis di una tragedia assurda.