Festa della periferia, dibattito sul Parco dell'Umanità
Festa della periferia, dibattito sul Parco dell'Umanità
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Il Parco dell’Umanità e la livella tra centro e periferia

In questi giorni a Barletta la “Periferia in festa”

Cambiamento statico è quello che stanno vivendo i residenti della 167 di Barletta da quasi un anno; da quando si è insediata l'amministrazione Cascella e da quando si è deciso di riqualificare una zona troppo ingiustamente dimenticata. A dar vita ai margini urbani ci pensa il consueto appuntamento di "Periferia in festa", che tra un gioco e una canzone dà spazio ai dibattiti che interessano problemi seri della vita in periferia. Ieri sera è toccato al Parco dell'Umanità, opera maestosa che sta facendo parlare di sé sin dalla sua inaugurazione.

A moderare la serata il consigliere comunale Carmine Doronzo: «E' bello vedere oggi che un luogo così dimenticato sta rinascendo con il nuovo progetto del Parco dell'Umanità, un parco per tutta la zona, che sarà la casa di tutti, un luogo dove si potrà fare sport. Dobbiamo percepire questi spazi come fossero il giardino di casa nostra. Amministrazione partecipata e cittadini responsabili possono scrivere la nuova pagina della Cittadinanza attiva. Dopo soli 10 giorni dall'inaugurazione del parco sulla litoranea di Ponente, abbiamo fatto esperienza del precoce vandalismo che ha visto distrutta una panchina. In molti mi hanno fermato dicendomi che i barlettani certe cose non le meritano ma non è questo il punto. Il patrimonio collettivo non dev'essere un modo di dire perché tutto parte dal nostro modo di fare, dal nostro modo di vivere e di educare. Il nostro è un approccio politico diverso, pedagogico perché vogliamo consegnare elementi pubblici a un pubblico in grado di gestirli. C'è stata la recente richiesta da parte di voi residenti di una fontana, come luogo di aggregazione; la prenderemo sicuramente in considerazione. Dobbiamo dare risposte ai germogli di cambiamento che derivano dai nostri cittadini».

La parola ora rimbalza tra tecnica e politica: quest'ultima rappresentata dall'assessore alle politiche per il territorio Azzurra Pelle: «Riprendo le discussioni che si avevano esattamente un anno fa, stasera siamo qui grazie all'attivismo dei residenti di questo quartiere, che ci ha fatto capire il bisogno impellente di rigenerazione urbana. Il problema è che questa zona presenta una serie di criticità, dal 2004 abbiamo dovuto snellire le procedure e finalmente siamo arrivati al punto di poter dire che la consegna di questo parco è vicina. Perché Umanità? Perché è il valore che deve penetrare in questa cittadinanza. Sarà, infatti, un parco aperto, senza recinzioni proprio perché non dobbiamo alzare barriere per la paura di essere attaccati. Il bisogno di sicurezza deve essere inferiore a quello di alterità».

A rappresentare la competenza tecnica, il direttore dei lavori, l'Architetto Matarrese: «Mi rivolgo ai bambini, che saranno i maggiori fruitori di questo parco perché è a loro che abbiamo pensato quando ci hanno detto che questo è un quartiere in forte crescita. In questa città, un parco sarà necessario per salvare la cultura del bello. Ci siamo ispirati alle sette rue del centro storico per la realizzazione del progetto. L'oggetto che vi consegneremo avrà bisogno della vostra cura per essere sempre degno dei vostri sacrifici. Ringrazio l'amministrazione e gli uffici comunali che ci stanno mettendo tanta abnegazione per farci concludere questo dono entro la fine dell'anno 2014. Il parco è lungo 240 metri e largo 60 metri. Presenta cinque piazze tematiche: la piazza teatro; acqua; verde; labirinto; skate. Per i cani, è stato previsto un ampliamento. Le tecniche utilizzate sono all'avanguardia, all'insegna del rispetto per l'ecosistema e l'impiego di energie rinnovabili. Infatti, l'acqua piovana sarà recuperata in una vasca di 800 metri cubi, che servirà ad irrigare 15000 metri quadri di verde. Quest'acqua stessa, attraverso l'impianto di depurazione osmotica renderà potabile l'acqua delle fontanelle. Inoltre, il parco sarà illuminato con energia solare grazie all'ingegneria fotovoltaica. Insomma, un'opera bella, utile e con costi di gestione bassi, non onerosi. Il sindaco ci ha messo in guardia sulle questioni protezione/manutenzione. Noi viviamo in città-musei, lo sforzo che dobbiamo fare tutti è quello di preservare quello che a noi appartiene. Il verde è il futuro, perché le città non potranno più allargarsi. Sono stato a Bilbao, dove ho potuto capire che la natura del problema è culturale: una discoteca nel più grande museo d'arte moderna, il Guggenheim, dove i ragazzi passandosi il whiskey contemplavano le opere d'arte con estremo rispetto e senso umano. Il bene pubblico vale quanto quello privato perché sono sempre soldi nostri. L'urbanizzazione di Barletta in verticale ha permesso, seppur nelle sue contraddizioni, di non deturpare il territorio in orizzontale. Se vi trovate in queste condizioni è perché c'è stato un mercato, una domanda che ha cercato questo con l'evidente rischio di speculazione. Se comparate la vostra periferia con quelle di altre città vi renderete conto che non è il male assoluto».

Alle pungenti domande dei residenti sulla mancanza di illuminazione e gas, sulla struttura scriteriata delle strade e sulle condizioni precarie del quartiere tutto, ha risposto il sindaco di Barletta Pasquale Cascella: «Gli oneri di urbanizzazione sono stati pagati, ma per essere effettuati dopo. Chi vi ha venduto la casa, non vi ha detto che stava seguendo un progetto inverso. Prima si sono costruite le case e poi si è pensato alle opere di urbanizzazione. Ora ci troviamo nella condizione di rattoppare quello che è stato fatto e ci stiamo sforzando di creare un tessuto connettivo per rendere ben abitabile questo quartiere e innalzarlo alla dignità di questa città. Io sono sindaco da un anno e ho fatto effettuare per 3 volte la pulizia straordinaria del Campo Rom. Non dobbiamo pensare solo a salvare il nostro orticello e a mandare quello che non vogliamo nell'orticello dell'altro. Questo parco è venuto dopo le opere di urbanizzazione e questo non è un paradosso, ma una questione di tempistica burocratica perché questa pratica era in mano nostra e non di altri. La speranza di tutti è che questo parco funga da esempio e guida a come devono essere fatti i marciapiedi, le case, gli impianti di illuminazione, gli uffici pubblici perché noi qui gli uffici pubblici li porteremo. Questo parco sarà la livella tra centro e periferia di Barletta, perché darà a questo quartiere pari dignità e bellezza del centro storico. Chi può e vuole, cerchi di dare il suo aiuto e non di limitarsi a scaricare il barile».

Alcuni partecipanti al dialogo e residenti della zona sollevano la questione di un discutibile progetto, che prevede la costruzione di un ulteriore palazzo proprio in Largo Primavera, di fronte alla scuola elementare frequentata da tutti i bambini del quartiere. L'assessore Pelle rassicura che solo una parte del lotto sarà destinata a un palazzo per chiudere la "C" ancora in costruzione, e che un'altra parte sarà adibita ad attrezzattura sportiva per migliorare lo sviluppo psico-fisico dei cittadini e sfruttare al meglio il tanto spazio periferico a disposizione. Ancora cemento, ancora la battaglia per il verde pubblico, ancora proteste e promesse…che non sarà proprio l'Umanità a salvarci?
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