Eventi
Giorno della Memoria, a Barletta la marcia silenziosa degli studenti
Simbolicamente accesa la Menorah nella piazza d’armi del Castello
Barletta - domenica 27 gennaio 2019
Comunicato Stampa
"Disumanizzare le persone, privarle della dignità, del fatto di essere umani, annientarli. Questo è stato fatto nei confronti degli ebrei e nei confronti di chi era diverso, questo è accaduto e non dovrà più ripetersi ed è compito nostro e vostro impedirlo, perché i sopravvissuti ai campi di sterminio ci hanno affidato questo impegno morale e civile che voi ragazzi dovete praticare ogni giorno, contro ogni sopruso e abuso, contro ogni forma di razzismo. Non fidatevi di chi vi racconta il contrario, siate liberi e non restate mai indifferenti, non abbiate timore di intervenire in difesa chi chi è in difficoltà perché farete una cosa giusta".
Lo ha detto il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, agli studenti che ieri mattina hanno celebrato il Giorno della Memoria, sfilando per le vie del centro di Barletta, da piazza Moro al castello, e ritrovandosi nella piazza d'armi del maniero federiciano per la tradizionale cerimonia che si è conclusa con l'accensione della Menorah. La manifestazione, che apre un programma di eventi, voluti e definiti dall'Amministrazione comunale in collaborazione con la biblioteca "Sabino Loffredo" e con l'Archivo della Resistenza e della Memoria e il coordinamento del professor Luigi Dicuonzo, ha coinvolto gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado di Barletta e due istituti di San Ferdinando di Puglia, il "Dell'Aquila", e l'istituto "Staffa" di Trinitapoli. Gli intermezzi musicali sono stati eseguiti dall'orchestra della scuola media "Fieramosca". Uno studente per ciascuna scuola ha portato un contributo alla manifestazione leggendo stralci di scritti sulla Shoah, commemorando con le testimonianze dei protagonisti le persecuzioni nazifasciste.
Solo alla fine sono intervenuti i rappresentanti istituzionali e le autorità civili e militari, fra cui la senatrice Assuntela Messina, monsignor Filippo Salvo per la Diocesi, rappresentanti delle forze dell'ordine e della Prefettura, l'assessore alla Cultura Michele Ciniero, il presidente del consiglio comunale Sabino Dicataldo.
Anche il corteo che ha sfilato silenzioso dal centro città al castello, quest'anno si è aperto con i ragazzi, mentre il primo cittadino, con gli altri rappresentanti istituzionali, ha voluto chiuderlo. Non una composizione casuale ma simbolica, a voler dare loro la precedenza e, con essa, la responsabilità di conservare e tramandare, l'impegno civile di ricordare.
Lo ha detto il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, agli studenti che ieri mattina hanno celebrato il Giorno della Memoria, sfilando per le vie del centro di Barletta, da piazza Moro al castello, e ritrovandosi nella piazza d'armi del maniero federiciano per la tradizionale cerimonia che si è conclusa con l'accensione della Menorah. La manifestazione, che apre un programma di eventi, voluti e definiti dall'Amministrazione comunale in collaborazione con la biblioteca "Sabino Loffredo" e con l'Archivo della Resistenza e della Memoria e il coordinamento del professor Luigi Dicuonzo, ha coinvolto gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado di Barletta e due istituti di San Ferdinando di Puglia, il "Dell'Aquila", e l'istituto "Staffa" di Trinitapoli. Gli intermezzi musicali sono stati eseguiti dall'orchestra della scuola media "Fieramosca". Uno studente per ciascuna scuola ha portato un contributo alla manifestazione leggendo stralci di scritti sulla Shoah, commemorando con le testimonianze dei protagonisti le persecuzioni nazifasciste.
Solo alla fine sono intervenuti i rappresentanti istituzionali e le autorità civili e militari, fra cui la senatrice Assuntela Messina, monsignor Filippo Salvo per la Diocesi, rappresentanti delle forze dell'ordine e della Prefettura, l'assessore alla Cultura Michele Ciniero, il presidente del consiglio comunale Sabino Dicataldo.
Anche il corteo che ha sfilato silenzioso dal centro città al castello, quest'anno si è aperto con i ragazzi, mentre il primo cittadino, con gli altri rappresentanti istituzionali, ha voluto chiuderlo. Non una composizione casuale ma simbolica, a voler dare loro la precedenza e, con essa, la responsabilità di conservare e tramandare, l'impegno civile di ricordare.