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Giornata della memoria, "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario"

Dopo settant'anni anche Barletta ricorda

Sono passati solo settant'anni, sono passati ogni anno nel ricordo di quel fatidico 27 gennaio 1945 quando le truppe sovietiche liberarono i superstiti del campo di concentramento di Auschwitz. «Eppure nonostante tutto continuo ancora a credere nell'intima bontà dell'uomo»: così scriveva Anna Frank nel suo diario, esaltando, in un inno alla fiducia, la speranza di tutti coloro che sognarono la fine di un incubo, la fine della follia umana.

Tante, troppe, le vittime di quel genocidio nazista, che ogni anno ritornano a popolare i ricordi dei cittadini del mondo. Ovunque in questi giorni è il tempo della memoria, il tempo di ricordare di non dimenticarci. Anche Barletta come sempre ha voluto ricordare, durante questa mattinata infatti alcune delegazioni scolastiche di Barletta, Canosa e Trinitapoli, prendendo avvio da piazza Aldo Moro, hanno percorso la città in corteo passando per via Consalvo da Cordova, corso V. Emanuele, via Nazareth, via Cialdini, via Duomo per arrivare al castello dove, alle 12.00, è avvenuta la consueta accensione della Menorah. Sono intervenuti il prefetto, Clara Minerva, il presidente della provincia, Francesco Spina, il sindaco, Pasquale Cascella, il vice sindaco, Anna Rizzi Francabandiera.

Il Presidente della provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco Spina, in occasione della cerimonia commemorativa tenutasi presso la sede della Prefettura, è intervenuto dicendo: «La piena sintonia tra le comunità scolastiche e le istituzioni civili, militari e religiose del territorio sui valori istituzionalizzati dalla nostra Repubblica per la Giornata della Memoria rappresenta certamente il modo migliore per mantenere sempre vivo il ricordo. Settant'anni sono passati dalla macabra scoperta di Auschwitz, che svelò al mondo intero l'orrore nazista, la follia di menti perverse che pianificarono ed attuarono lo sterminio di un popolo - ha aggiunto il Presidente Spina – sottolineando come sia fondamentale essere sempre ancorati alla storia per permettere ai giovani ed alle future generazioni di non dimenticare mai quello che è stato. Prevaricazione, arroganza e violenza contro la vita devono essere combattuti con i valori della testimonianza che giornate come quelle di oggi trasmettono. Dopo la perfetta cerimonia in Prefettura organizzata dal Prefetto Clara Minerva ed il corteo con tutti gli studenti della città di Barletta, ho provato una forte emozione nell'accendere all'interno del castello di Barletta la "Menorah", la lampada ebraica, in onore dei sei milioni di morti della Shoah» ha sostenuto il presidente.

"Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario". La celebre frase di Primo Levi tratta da "Se questo è un uomo" e riportata su uno striscione portato da alcuni ragazzi nel corteo di stamattina ha espresso il senso più profondo della lunga marcia silenziosa confluita nella Piazza d'Armi del Castello per la simbolica accensione della Menorah.

Come ha sostenuto il sindaco Cascella durante il momento commemorativo dell'intervento tenuto dal professor Luigi Di Cuonzo "La memoria di uno dei crimini più orrendi commessi contro l'umanità non può essere perduta. Il sindaco ha infatti richiamato gli episodi che ancora in questi giorni, dalla Francia alla Nigeria, stanno riaprendo la dolorosa ferita dell'offesa sull'uomo consumatasi nei campi di concentramento nazisti. "Questo è il senso della memoria che oggi ci unisce nel passare il testimone alle nuove generazioni. Ai giovani spetta coltivarlo non come mero omaggio alle vittime del passato ma come impegno per il futuro, traendo insegnamento dalla storia per combattere gli orrori con i sentimenti e i valori di libertà, di pace e di giustizia".
10 fotoGiornata della Memoria a Barletta
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