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Associazioni

Gestione dell'incubatore, «ha sbagliato chi non ha voluto ascoltare»

Ancora polemiche, interviene Unimpresa Bat

«Sulla vicenda dell'Incubatore nell'area della ex Distilleria a Barletta si è detto tanto e quel tanto avrebbe dovuto indurre chi ha nelle sue mani anche le sorti di quella struttura a desistere da una prova di forza che, alla fine, potrebbe rivelarsi addirittura controproducente non certo per politici e burocrati a tempo determinato ma per le Imprese e per i veri benefici perduti che non saranno recuperabili, a meno che quell'avviso pubblico non venga annullato come da sempre richiesto». E' lungi dall'arrestarsi la polemica sulla gestione possibile dell'incubatore che sorge da poco nell'area della ex distilleria, polemica che giorno dopo giorno si arricchisce di prese di posizione e interventi da parte di politici e associazioni. Oggi, nel giorno in cui scade il termine per rispondere all'ormai noto avviso pubblico per la gestione, interviene Savino Montaruli, presidente di Unimpresa Bat.

«Fra qualche giorno ci sarà l'apertura della "busta" ed usciranno i "vincitori" di quell'avviso pubblico i quali, chiusi nelle loro blindate formule statutarie inaccessibili a terzi, cominceranno ad attingere a finanziamenti pubblici (già promessi) per avviare ancora non si sa bene cosa o forse lo si sa molto bene visto che alcune, troppe cose, già da tempo, da molto tempo, venivano date per scontate ed acquisite. Al di la delle tante osservazioni che sono tutte consegnate, in modo puntuale, agli atti e anche agli organi di stampa, ad oggi per quanto ci riguarda il comune di Barletta non ha mai dato riscontro alle nostre osservazioni inviate per raccomandata quindi a testa bassa si va avanti per una strada già delineata. Sicuramente siamo noi ed i rappresentanti di tante altre associazioni a non avere chiaro in mente cosa significhi "migliorare la competitività, l'innovazione e l'attrattività delle città e del territorio" ma quello che abbiamo, invece, ben chiaro in mente è quello che è stato detto anche da parte del rappresentante della nota ed attiva Associazione Assinpro la quale, per voce del suo vice-Presidente Nicola Tupputi, ha contestato il metodo ed il modo di operare del Comune di Barletta, avendo anche esclusa quella importante Associazione dal tavolo di discussione riunitosi recentemente nella Sala Giunta ma ammettendone altre anche in palese conflitto di interessi al punto che qualcuno ha deliberatamente abbandonato la riunione parlando addirittura di "turbativa d'asta". Bene fa il vice-Presidente quindi a parlare di assenza di una governance e di un coordinamento tra associazioni e territorio e qui entra in ballo proprio il ruolo guida di una buona amministrazione, che non c'è stato o forse c'è stato solo con i soliti soggetti, spesso anche autoreferenziali e comunque co-artefici di tante occasioni perdute per questo territorio e per le imprese della Bat avendo goduto di assoluti benefici e privilegi che non sono mai stati in grado di concretizzare con profitto, perdendo una mare di finanziamenti e fondi europei strutturali e diretti che invece erano proprio destinati, per loro tramite, alle imprese ed allo sviluppo. "Ma non sempre chi è chiamato in causa ha capacità progettuali", ha detto il vice-Presidente ed ha perfettamente ragione sostenendo una nostra antica e sempre attualissima tesi. I meccanismi che intervengono, quindi, potrebbero essere ben altri e neanche le notizie di questi giorni e di queste ore sembrano far cambiar strada a chi su quella strada vuole continuare ad andare veloce superando i limiti imposti per arrivare prima al traguardo ambizioso.

Abbiamo appreso di un recente sopralluogo da parte della Commissione consiliare cultura che ha esaltato le doti di quella bella struttura senza intervenire sulle tante perplessità espresse da più parti e senza assumere posizione perché si desse ascolto a quelle istanze finalizzate unicamente ad un miglior utilizzo del bene con la predisposizione a monte di una fase preliminare di progettualità operativa, con verifiche e cronoprogramma e questo soprattutto tenendo conto di esperienze precedenti e similari che non godrebbero proprio di pareri positivi e lusinghieri.

A Lecce, qualche giorno fa è stato tenuto a battesimo "l'Incubatore di idee e imprese", una vera struttura di raccordo fra Università e mondo del lavoro. Un progetto nato nell'ambito del corso di laurea magistrale in "Gestione delle attività turistiche e culturali" della Facoltà di Economia dell'Università del Salento, d'intesa con Italia Lavoro e Puglia Sviluppo. Le attività di quell'incubatore sono orientate al raggiungimento dell'obiettivo di realizzare idee e progetti "che finalizzino il processo di formazione universitaria alla costruzione di opportunità di impresa e di lavoro in generale". L'incubatore si articola in quattro laboratori. Il primo – "Dall'idea all'impresa" è permanente e trasversale e serve a orientare l'attività degli allievi verso iniziative concrete di auto-impiego e di start-up; gli altri tre potranno avere ogni anno temi differenti, secondo i fabbisogni del territorio e gli orientamenti degli stakeholder. I tre laboratori tematici previsti per l'anno accademico 2014-2015 sono: Organizzazione della ricettività e dei servizi turistici; Organizzazione dell'offerta del turismo enogastronomico; Organizzazione dei trasporti e dei servizi logistici al turismo. Presentati anche i due nuovi master della facoltà di Economia, "Marketing and Management dei Servizi turistici" e "Marketing and management in Wine&Agrifood business". Altro che corsi e corsetti programmati da qualche scaltro sindacalista per attingere fondi e sostenere le proprie ormai faraoniche strutture.

Questa di Lecce è solo un'idea di Incubatore ma è un'idea chiara e circostanziata, con obiettivi precisi e prefissati, con una visione chiara e programmata. Questa idea di Incubatore, migliorata con l'apporto non solo delle associazioni appartenenti al Clan ma di tutte quelle che ne avrebbero voluto contribuire, avrebbe potuto rappresentare un'occasione storica di cambiamento di mentalità e di cultura, invitando i piloti al confronto e magari anche a qualche piccolo passo indietro. La strada che si è voluta intraprendere è stata diversa ed è stata la più comoda ed accomodante, per molti, anche per coloro che sulla vicenda non hanno voluto dire o scrivere una sola parola. Un giorno sapremo anche perché anche questo sia accaduto! Intanto alle ore 13 del 22 dicembre 2014 scade il termine per la presentazione delle domande, se nel frattempo nulla di nuovo sarà accaduto».
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  • Incubatore dell'innovazione e della creatività
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