Scuola e Lavoro
Festa del primo maggio, il messaggio di Pompeo Camero
«Le Istituzioni vicine alle difficoltà dei lavoratori». Lettera ai lavoratori della sesta provincia pugliese
BAT - martedì 1 maggio 2012
22.10
In occasione della festa del primo maggio, l'assessore provinciale Pompeo Camero ha voluto rivolgere un messaggio ai lavoratori della sesta Provincia pugliese.
«La festa del lavoro – scrive Camero - suona quasi come una beffa per chi invano lo cerca o, peggio, per chi l'ha perso da pochi giorni o sta per perderlo, con la prospettiva di non avere più opportunità di reinserimento: sono i disoccupati di lunga durata, sono i lavoratori in cassa integrazione, quelli in mobilità, sono le donne che stentano ad inserirsi nel mondo del lavoro, sono i diversamente abili non ancora sostenuti adeguatamente nell'accompagnamento all'attività lavorativa, ma sono anche gli imprenditori, ai quali l'accesso al credito diventa sempre più difficile, spesso costretti a chiuder per questo le aziende. In questo periodo di recessione ,il prezzo più alto lo pagano proprio i soggetti più deboli ed i lavoratori dei ceti medio bassi. L'insostenibile pressione fiscale, dettata dalla necessità di mettere ordine nei conti pubblici, ha avuto come effetto immediato una forte contrazione dei consumi per la ridotta capacità di spesa, che ha determinato il calo delle produzioni con un aumento della disoccupazione oramai inarrestabile».
«In questo clima – prosegue Camero - è difficile per i rappresentanti delle Istituzioni invitare i lavoratori a celebrar la loro festa, rievocare che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro; rammentare che il lavoro, per la nostra Costituzione, è il pilastro fondante su cui poggiano, per i cittadini, l'esigenza del riconoscimento dei propri diritti e, per lo Stato, la pretesa del compimento dei doveri da parte dei medesimi. E' difficile pretendere l'osservanza dei doveri quando non si è in grado di determinare almeno le condizioni per la crescita dell'economia e, quindi, per la creazione di nuovi posti di lavoro. Perché questo oggi chiedono i giovani, i disoccupati e tutti coloro che sono in condizioni lavorative precarie. Non pretendono uno Stato datore di lavoro ma quantomeno una Unione Europea che incentivi e sostenga lo sviluppo del tessuto produttivo del nostro Paese. Più spesso assistiamo purtroppo a conflitti tra le parti sociali, attraverso i quali si stenta nella ricerca di soluzioni vantaggiose per l'intera società, tanto da sfociare in incomprensibili dimostrazioni di forza che, di certo, non aiutano a superare il drammatico momento che il lavoro sta attraversando. In Provincia vorremmo occuparci esclusivamente di sviluppo ed occupazione ma il nostro quotidiano, purtroppo, è spesso rivolto dalla ricerca di soluzioni a vertenze collettive, nell'ambito delle quali vorremmo trovare a breve le soluzioni alle crisi in atto nella Casa della Divina Provvidenza di Bisceglie e nella Franzoni filati di Trani».
«Con questo spirito – conclude Camero - sento di porgere il mio saluto a tutti i lavoratori, dipendenti e imprenditori. Un saluto che ha il significato dell'auspicio a ricercare insieme le soluzioni migliori, per uscire quanto prima da un periodo difficilissimo per l'occupazione, che non ha precedenti nella storia della Repubblica. L'impegno che assumo per la Provincia di Barletta Andria Trani, è di persistere nel presidiare ogni crisi occupazionale, addentrandomi nel cuore di ogni problema, di ogni conflitto; di far sentire la concreta presenza delle Istituzioni al di là di ogni formalismo demagogico, contribuendo con proposte, iniziative, mediazioni, a superare le difficoltà che inevitabilmente si incontrano nella quotidianità di ogni azienda, al fine di garantire il lavoro».
«La festa del lavoro – scrive Camero - suona quasi come una beffa per chi invano lo cerca o, peggio, per chi l'ha perso da pochi giorni o sta per perderlo, con la prospettiva di non avere più opportunità di reinserimento: sono i disoccupati di lunga durata, sono i lavoratori in cassa integrazione, quelli in mobilità, sono le donne che stentano ad inserirsi nel mondo del lavoro, sono i diversamente abili non ancora sostenuti adeguatamente nell'accompagnamento all'attività lavorativa, ma sono anche gli imprenditori, ai quali l'accesso al credito diventa sempre più difficile, spesso costretti a chiuder per questo le aziende. In questo periodo di recessione ,il prezzo più alto lo pagano proprio i soggetti più deboli ed i lavoratori dei ceti medio bassi. L'insostenibile pressione fiscale, dettata dalla necessità di mettere ordine nei conti pubblici, ha avuto come effetto immediato una forte contrazione dei consumi per la ridotta capacità di spesa, che ha determinato il calo delle produzioni con un aumento della disoccupazione oramai inarrestabile».
«In questo clima – prosegue Camero - è difficile per i rappresentanti delle Istituzioni invitare i lavoratori a celebrar la loro festa, rievocare che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro; rammentare che il lavoro, per la nostra Costituzione, è il pilastro fondante su cui poggiano, per i cittadini, l'esigenza del riconoscimento dei propri diritti e, per lo Stato, la pretesa del compimento dei doveri da parte dei medesimi. E' difficile pretendere l'osservanza dei doveri quando non si è in grado di determinare almeno le condizioni per la crescita dell'economia e, quindi, per la creazione di nuovi posti di lavoro. Perché questo oggi chiedono i giovani, i disoccupati e tutti coloro che sono in condizioni lavorative precarie. Non pretendono uno Stato datore di lavoro ma quantomeno una Unione Europea che incentivi e sostenga lo sviluppo del tessuto produttivo del nostro Paese. Più spesso assistiamo purtroppo a conflitti tra le parti sociali, attraverso i quali si stenta nella ricerca di soluzioni vantaggiose per l'intera società, tanto da sfociare in incomprensibili dimostrazioni di forza che, di certo, non aiutano a superare il drammatico momento che il lavoro sta attraversando. In Provincia vorremmo occuparci esclusivamente di sviluppo ed occupazione ma il nostro quotidiano, purtroppo, è spesso rivolto dalla ricerca di soluzioni a vertenze collettive, nell'ambito delle quali vorremmo trovare a breve le soluzioni alle crisi in atto nella Casa della Divina Provvidenza di Bisceglie e nella Franzoni filati di Trani».
«Con questo spirito – conclude Camero - sento di porgere il mio saluto a tutti i lavoratori, dipendenti e imprenditori. Un saluto che ha il significato dell'auspicio a ricercare insieme le soluzioni migliori, per uscire quanto prima da un periodo difficilissimo per l'occupazione, che non ha precedenti nella storia della Repubblica. L'impegno che assumo per la Provincia di Barletta Andria Trani, è di persistere nel presidiare ogni crisi occupazionale, addentrandomi nel cuore di ogni problema, di ogni conflitto; di far sentire la concreta presenza delle Istituzioni al di là di ogni formalismo demagogico, contribuendo con proposte, iniziative, mediazioni, a superare le difficoltà che inevitabilmente si incontrano nella quotidianità di ogni azienda, al fine di garantire il lavoro».