La città
Eraclio in pericolo per l’eccessivo smog
Interviene il rettore dell’Università di Foggia. Il colosso barlettano potrebbe essere sostituito da una copia
Barletta - venerdì 25 febbraio 2011
Eraclio, il gigante di bronzo simbolo della città di Barletta, potrebbe essere sostituito da una copia. E' quanto afferma il rettore dell'Università di Foggia, l'archeologo Giuliano Volpe, in una articolo firmato da Giuliano Foschini per la sezione Bari del quotidiano La Repubblica. Secondo il rettore la statua sarebbe in serio pericolo a causa dello smog e dei gas di scarico delle auto che ogni giorno minacciano il colosso.
«La situazione del bronzo non è eccezionale, anzi è molto precaria – afferma nell'articolo il rettore Volpe - anche perché Eraclio è una delle pochissime statue originali che si trovano ancora all'aperto, esposte alle intemperie e dunque e soprattutto allo smog». Si ipotizza dunque che al posto della statua potrebbe venire eretta una copia, mentre l'originale andrebbe preservato tra le mura di un museo.
Da quando la statua – probabilmente rappresentazione dell'imperatore Teodosio II – è stata collocata in corso Vittorio Emanuele, davanti a dove un tempo sorgeva il Sedile del Popolo, Eraclio è stato sempre e senza interruzioni sottomesso alle nubi di smog prodotte dal traffico intenso del centro cittadino, ai ragazzini che un tempo si arrampicavano sulle sue tozze gambe, all'inciviltà di chi solo poche settimane fa lo ha "colorato" con corrosive bombolette di stelle filanti, omaggiando un clima carnevalesco e decisamente poco rispettoso dei beni architettonici, patrimonio di tutta la città.
In attesa della perizia della Soprintendenza che valuterà lo stato del bronzo, il Comune di Barletta ha già predisposto nell'ultimo bilancio un restauro per il vecchio Arè: restauro predisposto sulla carta e che è ancora in attesa di una decisa attuazione sul campo. Speriamo che l'SOS lanciato dal gigante barlettano non resti inascoltato.
«La situazione del bronzo non è eccezionale, anzi è molto precaria – afferma nell'articolo il rettore Volpe - anche perché Eraclio è una delle pochissime statue originali che si trovano ancora all'aperto, esposte alle intemperie e dunque e soprattutto allo smog». Si ipotizza dunque che al posto della statua potrebbe venire eretta una copia, mentre l'originale andrebbe preservato tra le mura di un museo.
Da quando la statua – probabilmente rappresentazione dell'imperatore Teodosio II – è stata collocata in corso Vittorio Emanuele, davanti a dove un tempo sorgeva il Sedile del Popolo, Eraclio è stato sempre e senza interruzioni sottomesso alle nubi di smog prodotte dal traffico intenso del centro cittadino, ai ragazzini che un tempo si arrampicavano sulle sue tozze gambe, all'inciviltà di chi solo poche settimane fa lo ha "colorato" con corrosive bombolette di stelle filanti, omaggiando un clima carnevalesco e decisamente poco rispettoso dei beni architettonici, patrimonio di tutta la città.
In attesa della perizia della Soprintendenza che valuterà lo stato del bronzo, il Comune di Barletta ha già predisposto nell'ultimo bilancio un restauro per il vecchio Arè: restauro predisposto sulla carta e che è ancora in attesa di una decisa attuazione sul campo. Speriamo che l'SOS lanciato dal gigante barlettano non resti inascoltato.