La città
Eraclio è libero: Barletta ritrova il suo Colosso
La statua bronzea restituita alla città dopo oltre 300 giorni di lavori
Barletta - mercoledì 22 aprile 2015
Una festa per la città, che riabbraccia il suo gigante. Eraclio è tornato libero. Ieri pomeriggio, a quasi 330 giorni dall'avvio degli interventi di restauro, nei tempi previsi dal calendario dei lavori, Barletta è tornata ad ammirare nella sua interezza il suo Colosso: dopo 20 giorni dalla fine dei lavori di controllo e manutenzione della statua bronzea risalente al V secolo, Eraclio è stato liberato, per la gioia della comunità che ha celebrato con decine di foto il gradito evento. A ospitare la conferenza stampa di presentazione degli interventi nel dettaglio, il sagrato della Basilica del Santo Sepolcro: presenti, oltre al sindaco Pasquale Cascella, l'assessore comunale ai Lavori Pubblici Azzurra Pelle e l'assessore alla cultura Giusy Caroppo, i responsabili del progetto, l'architetto Doriana De Tommasi e l'ingegnere Fabio Mastrofilippo. Tra le prove svolte tra l'interno e l'esterno del manufatto l'accertamento dello stato di conservazione delle resine, la determinazione della composizione elementare del bronzo e il rilievo delle eventuali microfessurazioni.
Eraclio torna a essere uno dei simboli storici più rappresentativi del territorio, grazie anche a operazioni di manutenzione e conservazione della statua eseguite sulle superfici bronzee consistite nella pulitura con trattamento chimico-meccanico, nella preparazione della superficie bronzea alla protezione finale con un trattamento del tutto simile a quello impiegato nell'intervento degli anni '80 del secolo scorso, nelle esecuzioni di localizzate risarciture di lacune ed equilibrature cromatiche. La nuova azione di protezione delle superfici esterne si è resa necessaria poiché gli strati protettivi eseguiti nei precedenti restauri sono risultati essere ormai degradati tanto da poter pregiudicare la conservazione del manufatto, che così è stato possibile contrastare.
Il lavoro di manutenzione di verifica e controllo del Colosso e della sua struttura interna è avvenuto a distanza di oltre trent'anni dagli interventi di consolidamento statico, consistenti nella realizzazione di una struttura portante interna in acciaio inox finalizzata a liberare le gambe della statua dal peso della parte superiore. Il nuovo intervento è da considerarsi come avvio di un controllo sistematico da effettuare nel tempo con una operazione di manutenzione "programmata" finalizzata a monitorare lo statua ed evitare l'attivarsi di processi degenerativi pericolosi per la sua vita. Le operazioni eseguite nel corso dell'ultimo anno si configurano principalmente come il punto di riferimento per successive operazioni di controllo e verifiche che dovranno prevedere cicliche azioni di semplice controllo (manutenzione ordinaria) e verifiche più sofisticate e più complesse (manutenzione ordinaria e straordinaria). Tutti i rilievi, le diagnosi e le prove svolte costituisconoi primi tasselli di un database da implementare di volta in volta e che permetterà la verifica scientifica dell'efficienza dei prodotti e metodi di conservazione nel tempo.
Le analisi diagnostiche effettuate hanno prodotto risultati ampiamente soddisfacenti relativamente allo stato di conservazione sia delle superfici bronzee sia delle resine che costituiscono le saldature degli 'appoggi' della struttura portante interna. Sono state, in particolare, rilevate e accertate le terre di fusione tuttora presenti internamente alla statua che permetteranno di poter effettuare ulteriori indagini al fine di stabilire la datazione e la provenienza del manufatto bronzeo. Tutte le operazioni sono state eseguite sotto l'alta sorveglianza della Soprintendenza della per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Puglia nonché con la collaborazione dell'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro di Roma per le indagini non distruttive sulle superfici relative alla valutazione degli spessori della patina ed alla misura della velocità di corrosione.
In coda alla relazione tecnica, durante un breve dibattito è degno di nota l'intervento del presidente dell'Archeoclub, Pietro Doronzo, che apprezzando l'indagine effettuata con il laser scanner ha invitato l'Amministrazione ad acquisire i risultati ottenuti, apponendovi il diritto di copyright a favore del Comune di Barletta; sollevate anche le questioni riguardanti una migliore illuminazione della statua e l'esercizio di videosorveglianza per garantire la migliore tutela del monumento.
Gli interventi effettuati l'interno della statua hanno riguardato:
- revisione dello stato di conservazione e manutenzione delle due grate metalliche di ispezione presenti inferiormente e superiormente al busto della statua;
- revisione degli "appoggi" struttura/statua consistente nell'ispezione visiva del loro stato di conservazione, nella rimozione del vecchio strato di grasso, verifica dello stato ed ingrassaggio delle molle a tazza;
- accertamento dello stato di conservazione delle resine mediante confronto dell'esito delle prove di laboratorio di tipo fisico chimico realizzate su campioni di resina e su provini costituiti da prelievi della medesima resina presente tra la superficie interna della statua e le piastre in bronzo, al fine di valutare gli effetti dovuti all'invecchiamento in condizioni di particolare stress per la presenza di ampie variazioni termiche, continue vibrazioni ed esposizione agli agenti atmosferici;
- esecuzione, in corrispondenza degli "appoggi", di prove ultrasoniche al fine di verificare l'eventuale presenza di discontinuità nonché lo stato di adesione della piastra interna in bronzo alla superficie interna della statua.
- manutenzione della struttura portante in acciaio inox.
Eraclio torna a essere uno dei simboli storici più rappresentativi del territorio, grazie anche a operazioni di manutenzione e conservazione della statua eseguite sulle superfici bronzee consistite nella pulitura con trattamento chimico-meccanico, nella preparazione della superficie bronzea alla protezione finale con un trattamento del tutto simile a quello impiegato nell'intervento degli anni '80 del secolo scorso, nelle esecuzioni di localizzate risarciture di lacune ed equilibrature cromatiche. La nuova azione di protezione delle superfici esterne si è resa necessaria poiché gli strati protettivi eseguiti nei precedenti restauri sono risultati essere ormai degradati tanto da poter pregiudicare la conservazione del manufatto, che così è stato possibile contrastare.
Il lavoro di manutenzione di verifica e controllo del Colosso e della sua struttura interna è avvenuto a distanza di oltre trent'anni dagli interventi di consolidamento statico, consistenti nella realizzazione di una struttura portante interna in acciaio inox finalizzata a liberare le gambe della statua dal peso della parte superiore. Il nuovo intervento è da considerarsi come avvio di un controllo sistematico da effettuare nel tempo con una operazione di manutenzione "programmata" finalizzata a monitorare lo statua ed evitare l'attivarsi di processi degenerativi pericolosi per la sua vita. Le operazioni eseguite nel corso dell'ultimo anno si configurano principalmente come il punto di riferimento per successive operazioni di controllo e verifiche che dovranno prevedere cicliche azioni di semplice controllo (manutenzione ordinaria) e verifiche più sofisticate e più complesse (manutenzione ordinaria e straordinaria). Tutti i rilievi, le diagnosi e le prove svolte costituisconoi primi tasselli di un database da implementare di volta in volta e che permetterà la verifica scientifica dell'efficienza dei prodotti e metodi di conservazione nel tempo.
Le analisi diagnostiche effettuate hanno prodotto risultati ampiamente soddisfacenti relativamente allo stato di conservazione sia delle superfici bronzee sia delle resine che costituiscono le saldature degli 'appoggi' della struttura portante interna. Sono state, in particolare, rilevate e accertate le terre di fusione tuttora presenti internamente alla statua che permetteranno di poter effettuare ulteriori indagini al fine di stabilire la datazione e la provenienza del manufatto bronzeo. Tutte le operazioni sono state eseguite sotto l'alta sorveglianza della Soprintendenza della per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Puglia nonché con la collaborazione dell'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro di Roma per le indagini non distruttive sulle superfici relative alla valutazione degli spessori della patina ed alla misura della velocità di corrosione.
In coda alla relazione tecnica, durante un breve dibattito è degno di nota l'intervento del presidente dell'Archeoclub, Pietro Doronzo, che apprezzando l'indagine effettuata con il laser scanner ha invitato l'Amministrazione ad acquisire i risultati ottenuti, apponendovi il diritto di copyright a favore del Comune di Barletta; sollevate anche le questioni riguardanti una migliore illuminazione della statua e l'esercizio di videosorveglianza per garantire la migliore tutela del monumento.
Gli interventi effettuati l'interno della statua hanno riguardato:
- revisione dello stato di conservazione e manutenzione delle due grate metalliche di ispezione presenti inferiormente e superiormente al busto della statua;
- revisione degli "appoggi" struttura/statua consistente nell'ispezione visiva del loro stato di conservazione, nella rimozione del vecchio strato di grasso, verifica dello stato ed ingrassaggio delle molle a tazza;
- accertamento dello stato di conservazione delle resine mediante confronto dell'esito delle prove di laboratorio di tipo fisico chimico realizzate su campioni di resina e su provini costituiti da prelievi della medesima resina presente tra la superficie interna della statua e le piastre in bronzo, al fine di valutare gli effetti dovuti all'invecchiamento in condizioni di particolare stress per la presenza di ampie variazioni termiche, continue vibrazioni ed esposizione agli agenti atmosferici;
- esecuzione, in corrispondenza degli "appoggi", di prove ultrasoniche al fine di verificare l'eventuale presenza di discontinuità nonché lo stato di adesione della piastra interna in bronzo alla superficie interna della statua.
- manutenzione della struttura portante in acciaio inox.