Politica
«E' davvero molto triste...», la risposta di Giuseppe Gammarota a Raffaella Salerno
«Ciccio Salerno era il leader, ma non c'era solo politica ma vera e sentita amicizia». Volentieri pubblichiamo la nota del cofondatore de "La Buona Politica"
Barletta - giovedì 24 febbraio 2011
11.52
Ci perviene una nota del co-fondatore del movimento "La Buona Politica", Giuseppe Gammarrota. E' evidente che anche questa che volentieri pubblichiamo, è da considerarsi una lettera aperta e risposta, a quanto affidato a Barlettalife da Raffaella Salerno, moglie del leader dell'iniziativa politica come nel testo di Gammarrota viene opportunamente sottolineato. Se entrambi hanno avuto fiducia e affidato le importantissime parole al nostro portale, ci consentano a pelle di interpretare entrambi i testi. Non ci interessa interpretare la possibile cadenza politica ma ciascun testo pone sovrani sentimenti non alienabili: amore ed amicizia. Ci auguriamo che è questo che si vuole, alla fine, trasmettere ai lettori.
«È davvero molto triste dover affrontare un argomento che volentieri avrei voluto evitare. Parlare pubblicamente di sentimenti che dovrebbero essere gelosamente conservati nel proprio intimo, mi mette terribilmente a disagio ma credo che questa cosa si debba fare una volta per tutte».
«Il movimento "La Buona Politica" nasce dalla voglia di un ristretto gruppo di amici di dimostrare che si poteva organizzare e portare avanti un progetto politico anche stando fuori dalle Segreterie di Partito. La stessa denominazione è stata voluta e interpretata da questo ristretto gruppo di amici, ci siamo messi subito al lavoro per far diventare visibile e concreta un idea estremamente difficile. Nel nostro movimento piramidale (Francesco Salerno ne era il leader) non c'era solo politica ma anche vera e sentita amicizia al di sopra di ogni sospetto, c'era una condivisione di idee che spesso erano in contraddizione tra loro ma che erano il cemento delle nostre discussioni. Purtroppo, a settembre abbiamo dovuto scegliere se andare avanti o fermarci e vivere di ricordi. Abbiamo scelto di andare avanti, di cambiare strategia, di organizzarci orizzontalmente e non più verticalmente».
«Abbiamo dovuto far capire ad alcuni che Salerno era lontano dal concetto peronista, era lontano dal culto della personalità e che sicuramente avrebbe condiviso la nostra strategia. Abbiamo dovuto chiarire, che "La Buona Politica" e i suoi cofondatori, non faceva e non fanno parte dell'asse ereditario. Si ereditano i beni materiali ma non le idee, i progetti e i rapporti di amicizia. Ancora, mai e poi mai abbiamo pensato di abbandonare un pensiero politico che si riconosceva nella sinistra prima, e nel centrosinistra poi. Certo abbiamo avuto degli scontri che ci hanno fatto sbattere la porta, salvo poi rientrare (a qualcuno voglio ricordare che Salerno è stato componente della Segreteria Regionale del PD responsabile degli Enti Locali), certo abbiamo sempre avuto una posizione critica con chi rappresentava il centrosinistra a livello locale, certo avevamo dei progetti che purtroppo abbiamo dovuto abbandonare causa forza maggiore, certo eravamo pronti ad un'altra battaglia fuori schema per la quale avremmo offerto il nostro tempo, il nostro entusiasmo il nostro voler stare insieme. Ho rispetto dei sentimenti di chi ha perso un marito e un padre, ma vorrei che anche altri avessero più rispetto di chi ha perso un amico e un compagno di vita».
«Chi non concorda con la nostra linea politica non si ponga a giudice dei pensieri e dei sentimenti altrui, questi come dicevo prima, fanno parte del nostro "intimo" e restano gelosamente conservati. Mai più tornerò su questo argomento. Ad maiora».
Giuseppe Gammarota
«È davvero molto triste dover affrontare un argomento che volentieri avrei voluto evitare. Parlare pubblicamente di sentimenti che dovrebbero essere gelosamente conservati nel proprio intimo, mi mette terribilmente a disagio ma credo che questa cosa si debba fare una volta per tutte».
«Il movimento "La Buona Politica" nasce dalla voglia di un ristretto gruppo di amici di dimostrare che si poteva organizzare e portare avanti un progetto politico anche stando fuori dalle Segreterie di Partito. La stessa denominazione è stata voluta e interpretata da questo ristretto gruppo di amici, ci siamo messi subito al lavoro per far diventare visibile e concreta un idea estremamente difficile. Nel nostro movimento piramidale (Francesco Salerno ne era il leader) non c'era solo politica ma anche vera e sentita amicizia al di sopra di ogni sospetto, c'era una condivisione di idee che spesso erano in contraddizione tra loro ma che erano il cemento delle nostre discussioni. Purtroppo, a settembre abbiamo dovuto scegliere se andare avanti o fermarci e vivere di ricordi. Abbiamo scelto di andare avanti, di cambiare strategia, di organizzarci orizzontalmente e non più verticalmente».
«Abbiamo dovuto far capire ad alcuni che Salerno era lontano dal concetto peronista, era lontano dal culto della personalità e che sicuramente avrebbe condiviso la nostra strategia. Abbiamo dovuto chiarire, che "La Buona Politica" e i suoi cofondatori, non faceva e non fanno parte dell'asse ereditario. Si ereditano i beni materiali ma non le idee, i progetti e i rapporti di amicizia. Ancora, mai e poi mai abbiamo pensato di abbandonare un pensiero politico che si riconosceva nella sinistra prima, e nel centrosinistra poi. Certo abbiamo avuto degli scontri che ci hanno fatto sbattere la porta, salvo poi rientrare (a qualcuno voglio ricordare che Salerno è stato componente della Segreteria Regionale del PD responsabile degli Enti Locali), certo abbiamo sempre avuto una posizione critica con chi rappresentava il centrosinistra a livello locale, certo avevamo dei progetti che purtroppo abbiamo dovuto abbandonare causa forza maggiore, certo eravamo pronti ad un'altra battaglia fuori schema per la quale avremmo offerto il nostro tempo, il nostro entusiasmo il nostro voler stare insieme. Ho rispetto dei sentimenti di chi ha perso un marito e un padre, ma vorrei che anche altri avessero più rispetto di chi ha perso un amico e un compagno di vita».
«Chi non concorda con la nostra linea politica non si ponga a giudice dei pensieri e dei sentimenti altrui, questi come dicevo prima, fanno parte del nostro "intimo" e restano gelosamente conservati. Mai più tornerò su questo argomento. Ad maiora».
Giuseppe Gammarota